- Video
- Introduzione
- Il vaccino ha effetti sul ciclo mestruale (regolarità, ritardo, dolore, …)?
- Il vaccino può far ritardare le mestruazioni?
- Eventuali cambiamenti sono preoccupanti?
- Si può fare il vaccino con le mestruazioni?
- Il vaccino ha conseguenze sulla fertilità?
- Il mio ciclo può venire alterato dalla vicinanza ad un soggetto appena vaccinato?
- Quali fattori possono causare ritardi?
- Fonti e bibliografia
Video
Segue trascrizione del video
Introduzione
L’aumento dello stress, le variazioni di peso (in entrambi i sensi), l’esercizio fisico intenso ed altri importanti cambiamenti nello stile di vita possono influenzare i cicli mestruali e non dovrebbe sorprendere troppo sottolineare come tutti questi fattori siano diventati ancora più comuni durante la pandemia di COVID-19.
Diversi studi sono stati condotti per indagare le relazioni con il virus stesso, dopo che alcune donne che hanno contratto l’infezione hanno poi sperimentato variazioni nella durata, nella regolarità, nell’intensità del flusso e del dolore dei loro cicli mestruali.
È quindi ragionevole chiedersi se queste influenze possano estendersi anche agli effetti dei vaccini (Pfizer e altri), soprattutto in seguito alle segnalazioni effettuate da alcune donne in seguito alla somministrazione.
Prima di procedere è però importante chiarire due definizioni, anche se semplificate:
- La mestruazione è la perdita di sangue e di tessuti che si verifica mensilmente; può anche essere indicata come “flusso mestruale”.
- Per ciclo mestruale s’intende invece l’insieme delle fasi ormonali e dei cambiamenti fisici che si verificano dall’inizio di una mestruazione fino alla comparsa della seguente.

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Il vaccino ha effetti sul ciclo mestruale (regolarità, ritardo, dolore, …)?
Premesso che le potenziali ragioni di eventuali ritardi o variazioni delle caratteristiche di ciclo e flusso mestruale sono numerose, e per questo è normale andare incontro nel corso dell’anno (e degli anni) a variazioni occasionali o più sistematiche, diversi gruppi di ricerca stanno indagando se il vaccino anti-COVID possa essere una causa diretta di tali alterazioni.
Ad oggi le segnalazioni (va detto aneddotiche, ovvero senza pretesa di rappresentare un campione statistico significativo) includono principalmente:
- anticipi del ciclo (la mestruazione compare prima del previsto)
- ritardi del ciclo
- flusso più abbondante
- mestruazione più dolorosa.
Numerosi fattori possono causare cambiamenti temporanei nel ciclo mestruale, che è il risultato di un delicato e complesso insieme di interazioni biochimiche tra tessuti (dal cervello agli organi riproduttori), cellule e ormoni; in quest’ottica la risposta immunitaria al vaccino è plausibile che possa giocare un ruolo di disturbo, proprio come accade in situazioni di stress o quando contrai una qualche malattia in grado di impegnare attivamente l’organismo nell’organizzazione di un’adeguata risposta.
Non è tuttavia facile isolare in modo obiettivo l’effetto del vaccino altri fattori, perché è abbastanza naturale per l’essere umano essere sempre alla ricerca di un legame causa-effetto per spiegare un evento anomalo; è quindi chiaro che sottoporsi alla vaccinazione predispone ad uno stato mentale in cui qualsiasi disturbo apparirà come conseguenza dell’iniezione, anche quando magari l’anomalia è figlia del caso oppure legata ad eventi differenti (un cambiamento della dieta, l’inizio di uno sport, lo stress professionale, …).
Sono stati segnalati cambiamenti mestruali dopo la vaccinazione con tutti i tipi di vaccino (vettore virale e mRNA, quindi ad esempio Astra Zeneca e Pfizer), questo suggerisce che un ipotetico collegamento possa essere il risultato della risposta immunitaria alla vaccinazione piuttosto che un componente specifico del vaccino (anche la vaccinazione contro il papillomavirus umano (HPV) è stata associata ai cambiamenti mestruali), ipotesi ulteriormente supportata dall’osservazione che in uno studio condotto su donne in età fertile circa una su 4 ha lamentato ritardi durante o dopo l’infezione naturale da COVID-19.
Ad ulteriore conferma i dati di uno studio, seppure con evidenti limiti metodologici, di recente pubblicazione e che sembra avvalorare la possibile alterazione della regolarità del ciclo mestruale, per quanto estremamente limitata (circa un giorno di differenza nella durata del ciclo, nessuna invece per quanto riguarda la durata delle mestruazioni).
I meccanismi biochimici che potrebbero collegare la risposta immunitaria al ciclo mestruale potrebbero quindi riguardare sia gli ormoni che regolano il ciclo, sia eventuali effetti mediati dalle cellule immunitarie che si trovano nel rivestimento dell’utero, la cui naturale e mensile degenerazione esita poi essenzialmente nel sangue e nelle tracce di tessuto che vengono espulse durante la mestruazione.
Il vaccino può far ritardare le mestruazioni?
Sì, è possibile per le ragioni spiegate alla domanda precedente.
Eventuali cambiamenti sono preoccupanti?
Gli studi sono ancora in corso, ma ad oggi la maggior parte delle donne che ha segnalato un qualche cambiamento del proprio ciclo mestruale post-vaccinazione, va incontro ad una completa normalizzazione già al ciclo successivo.
Si può fare il vaccino con le mestruazioni?
La somministrazione dei vaccini è controindicata in presenza di infezioni acute e severe, ma le mestruazioni non sono una malattia, per cui il vaccino può essere effettuato senza alcun problema.
Il vaccino ha conseguenze sulla fertilità?
Non ci sono invece ad oggi evidenze che il vaccino possa avere un qualche impatto sulla fertilità, ipotesi fondata sul fatto che:
- Le gravidanze indesiderate si sono verificate con tassi simili nei gruppi vaccinati e non vaccinati.
- Nelle cliniche di riproduzione assistita le misure di fertilità e i tassi di gravidanza sono simili nei pazienti vaccinati e non vaccinati.
Il mio ciclo può venire alterato dalla vicinanza ad un soggetto appena vaccinato?
Quali fattori possono causare ritardi?
Tra le cause più comuni di ritardo si annoverano:
- stato di gravidanza
- alterazioni ormonali, che possono essere banalmente dovute anche a
- stress
- infezioni ed altre malattie temporanee, come una forte influenza
- eccesso di attività fisica
- effetti indesiderati di farmaci
- ovaio policistico
- peri-menopausa imminente
- disturbi alimentari (anoressia nervosa o bulimia)
- disfunzione della tiroidea (ipotiroidismo ed ipertiroidismo)
- eccessive quantità di prolattina circolante (ad esempio causati da un prolattinoma o, banalmente, dall’allattamento materno)
- diabete mal controllato
- sindrome di Cushing, una condizione in cui si rilevano livelli elevati dell’ormone cortisolo, utilizzato nella risposta del corpo allo stress.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.