NAD e NADH e integratore: tutto quello che devi sapere

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Cosa sono il NAD e il NADH?

Il nicotinammide adenina dinucleotide (NAD) è una molecola che permette il trasferimento di elettroni durante le reazioni chimiche di ossidoriduzione; viene anche definito coenzima ossidoriduttivo, perché coadiuva il funzionamento degli enzimi in queste reazioni (un enzima è una molecola, in genere una proteina, che permette e accelera una reazione chimica).

Riveste un ruolo fondamentale nel metabolismo energetico delle cellule.

  • NAD (o NAD+) indica la forma ossidata,
  • NADH indice invece la forma ridotta (che si forma quando il NAD riceve due elettroni e due protoni, ovvero due atomi d’idrogeno).

La molecola di NAD è formata da 2 nucleotidi uniti tra loro (è quindi considerato un dinucleotide); non è necessario entrare della struttura, ma può essere utile ricordare che uno dei due è chimicamente derivato dalla niacina (vitamina B3) ed proprio questo che, grazie alla capacità di donare/accettare atomi d’idrogeno, è responsabile del funzionamento del NAD.

Ogni cellula dispone di vie biochimiche che procedono in entrambe le direzioni (ossidazione e riduzione); nelle cellule umane

  • la sintesi di NAD può avvenire ex-novo, a partire ad esempio dalla vitamina B3, dal  precursore triptofano e altre vie ancora,
  • ma è normalmente evidenziabile un riciclo della sostanza, infatti la gran parte del NADH viene riportato alla forma ossidata durante la respirazione cellulare (rilascio di energia).

Ed è proprio la respirazione cellulare uno dei ruoli più importanti e studiati della molecola, sebbene non l’unico, in cui è parte attiva e fondamentale.

NAD, NADH e produzione di energia

Respirazione cellulare

Shutterstock/Julee Ashmead

Le reazioni redox (ossidoriduzioni) sono vitali in tutto l’organismo e coinvolgono tra l’altro i meccanismi responsabili dell’estrazione di energia dai nutrienti (carboidrati, proteine, grassi).

  1. I composti ridotti come il glucosio (proveniente dalla demolizione dei carboidrati più complessi) e gli acidi grassi (provenienti dalla demolizioni dei grassi più complessi come i trigliceridi) vengono ossidati per rilasciare l’energia contenuta.
  2. L’energia così liberata viene trasferita al NAD mediante riduzione a NADH (beta-ossidazione), ad esempio nell’ambito del ciclo di Krebs all’interno del mitocondrio (la centrale energetica della cellula).
  3. Gli elettroni ora disponibili sul NADH vengono ora usati per generare ATP, la moneta energetica della cellula, attraverso la catena di trasporto degli elettroni, da cui esce  anche la molecola nuovamente ossidata (NAD).

In qualsiasi momento all’interno della cellula sono quindi presenti sia molecole di NAD che di NADH.

Integratori di NADH

Alla luce dell’importante ruolo svolto da queste molecole nella produzione di energia (a prescindere dal carburante iniziale, che può essere carboidrato, proteina o grasso), è stata esplorata la possibilità di utilizzarlo come integratore alimentare.

Il NADH quindi è essenziale per la produzione di ATP, la principale fonte energetica dell’organismo ed è su questo presupposto fisiologico che si fonda il messaggio promozionale dei prodotti a base di NADH: più NADH = più energia. Fonte: InformazioniSuiFarmaci

L’idea di base è che fornendo NADH si possa beneficiare di una maggior energia di rapido utilizzo (perché pronta ad essere ossidata all’interno del mitocondrio); tra le applicazioni proposte la più importante e studiata è probabilmente nell’ambito della sindrome da fatica cronica, una condizione che presenta ancora molti punti oscuri in termini di cause, ma che è caratterizzata da una persistente sensazione di invalidante affaticamento. In questi pazienti viene tipicamente somministrata in associazione al coenzima Q10.

Per ragioni simili (ad esempio la capacità di contrastare i radicali liberi) viene spesso utilizzata anche a scopo di miglioramento della performance atletica, ma senza reali prove di efficacia; allo stesso modo non sono ad oggi disponibili evidenze in grado di supportarne l’utilizzo nel caso di altre condizioni per cui è stata proposta, come ad esempio:

Rischi e controindicazioni

L’assunzione di integratori a base di NAD è considerata ragionevolmente sicura per trattamenti fino a 12 settimane. Alle dosi normalmente usate non sono noti effetti indesiderati.

A scopo di cautela è tuttavia controindicato in caso di gravidanza e allattamento (più per il principio di precauzione piuttosto che per effetti collaterali noti).

In letteratura non sono riportate interazioni con altri farmaci.

Fonti e bibliografia

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