Introduzione
Per comprendere cosa sia il rapporto albumina creatinina (RAC) occorre analizzare prima le due componenti:
- Albumina: è una delle più rappresentate proteine nel sangue e contribuisce a formare e mantenere la pressione oncotica del sangue. Fisiologicamente l’albumina non viene filtrata dal glomerulo renale, viene cioè trattenuta dall’organismo grazie principalmente a meccanismi elettrostatici e, tale motivo, in genere l’albumina non è presente nelle urine se non in tracce, generalmente inferiori a 15 mg nelle 24 ore.
- Creatinina: sostanza chimica prodotta nei muscoli come risultato della degradazione della fosfocreatina. La fosfocreatina è una molecola che funge da accumulatore di energia ad immediata disponibilità e viene per questo costantemente utilizzata per garantire la normale attività di tutti i muscoli dell’organismo. La creatinina prodotta viene riversata nel sangue e, raggiunti i reni, filtrata per essere poi eliminata attraverso le urine, senza subire alcun processo di riassorbimento. Questo significa che tutta la creatinina che viene filtrata dal rene viene eliminata con le urine, perciò questo parametro può essere utilizzato come indice preciso ed affidabile di funzionalità glomerulare.
Per riassumere, nelle urine di un soggetto sano:
- ci aspettiamo di trovare al più scarse tracce di albumina,
- mentre ci aspettiamo di rilevare quantità significative di creatinina.
Andando a calcolare il rapporto tra quantità di albumina e di creatinina nelle urine si riesce quindi ad ottenere un valore molto accurato di quanta albumina sfugga ai reni:
- la concentrazione di albumina nelle urine è un parametro che varia nel tempo in base soprattutto alla quantità delle urine (diluizione)
- mentre la creatinina viene rilasciata nelle urine ad una velocità costante, per cui la sua concentrazione nelle urine è indice della concentrazione delle urine stesse.
Utilizzando la concentrazione di creatinina come fattore correttivo si riesce in ultima analisi ad ottenere un valore molto preciso, paragonabile a quello ottenibile con la raccolta delle urine delle 24 ore, di quanta albumina sia andata persa con le urine in un campione estemporaneo, un parametro strettamente correlato alla salute dei reni.
Il dato RAC può anche essere fornito come tasso di escrezione dell’albumina (eAER), parametro in cui, mediante una formula matematica, si va a correggere l’escrezione giornaliera di creatinina per fattori individuali standardizzati come età, massa corporea e sesso. Tale correzione porta ad una miglior approssimazione del valore di albuminuria (albumina nelle urine), soprattutto in pazienti che hanno una produzione di creatinina giornaliera anomala.
Valori normali
- Albumina urinaria: inferiore a 30 mg/dl
- Creatina urinaria: compresa tra 80 e 200 mg/dl
- Rapporto albuminuria/creatininuria: inferiore 30 mg/g
Valori più elevati sono indice di ridotta funzionalità renale, perché derivano da un’eccessiva perdita di albumina
- tra 30 e 300 mg/g (microalbuminuria, aumento del rischio di danno renale)
- superiori a 300 mg/g (macroalbuminuria, danno conclamato)
Interpretazione
Se non è riscontrabile albumina nelle urine, o questa è presente solo in tracce, la funzione renale è normale.
Il riscontro di microalbuminuria rappresenta un parametro precoce di danno a livello renale (dei glomeruli e/o dei tubuli renali):
- un danno a livello glomerulare può portare ad un aumento delle proteine filtrate dal rene
- un danno a livello tubulare può impedire il riassorbimento delle proteine filtrate.
Numerosi studi hanno dimostrato come soggetti che presentino una microalbuminuria cronica siano associati ad un rischio aumentato di sviluppare danni renali progressivi, oltre che ad un aumentato rischio cardiovascolare.
Il riscontro di macroalbuminuria è invece indice di danno renale conclamato la cui evoluzione sarà lo sviluppo di insufficienza renale.
Per la conferma della diagnosi, secondo le linee guida dell’American Diabetes Association, è comunque richiesto un riscontro di almeno 2 test su 3 in un intervallo di 6 mesi.
Quando viene richiesto
Il rapporto albumina su creatinina è un esame utile ad individuare precocemente un danno renale in soggetti predisposti, soprattutto diabetici ed ipertesi. In tali soggetti è consigliato eseguire questo esame di screening almeno una volta l’anno.
L’esame può essere inoltre utilizzato per monitorare l’andamento di patologie renali e l’efficacia del trattamento intrapreso (follow-up), oppure in caso di sintomi suggestivi di danno renale come:
- urine schiumose (indicativi di proteine nelle urine)
- alterazioni della minzione
- gonfiore (edema) alle gambe, all’addome, al viso
- prurito
- stanchezza inspiegabile
- perdita di appetito.
Preparazione
Non è richiesto alcun tipo di preparazione, il test si esegue raccogliendo le prime urine del mattino avendo cura di scartare il primo mitto (in quanto potenzialmente compromesso dalla presenza di batteri residenti nell’alta uretra), in contenitore sterile.
Fattori in grado di influenzare l’esito
Possono alterare l’esito dell’esame:
- ematuria (sangue nelle urine)
- infezioni genito urinarie
- attività fisica intensa
- eccessivo consumo di carne cotta la sera precedente al test
Altro
Spesso vengono richiesti altri esami in associazione al rapporto albumina/creatinina, come:
- velocità di filtrazione glomerulare, esame che valuta la capacità del rene di filtrare il sangue. (una sua riduzione è suggestiva di danno renale)
- glicemia ed emoglobina glicata, per valutare il controllo del diabete attuale e nel tempo
- misurazione della pressione arteriosa.
Autore
Iscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Lecce n. 9165