Ti verrà un infarto nei prossimi 10 anni? Il modello SCORE2

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Vuoi curare il paziente o la malattia?

Il buon medico cura la malattia; il grande medico cura il paziente che ha la malattia.
William Osler, fonte

È sicuramente vero che spesso faremmo carte false per curare la malattia, talvolta ci accenteremmo di trovare anche solo sollievo dai sintomi, ma idealmente lo scopo della Medicina dovrebbe essere quello di curare la persona, con la consapevolezza che ogni individuo è unico e richiede un approccio personalizzato.

Un approccio olistico alla cura considera tutti questi fattori, riconoscendo che la salute fisica è intrinsecamente legata al benessere emotivo e psicologico, ma se questi aspetti devono necessariamente essere demandati alla sensibilità del medico, ci sono elementi che possono essere affrontati con uno sguardo più oggettivo, ad esempio fornendo un quadro abbastanza preciso del rischio cardiovascolare dei 10 anni successivi.

Trovi i calcolatori in fondo all’articolo, articolo che tuttavia ti consiglio di leggere per capire come usarli e soprattutto come interpretarli.

Come si fa?

È oggi possibile stimare il rischio di sviluppare infarti e ictus fatali e non fatali nei 10 anni successivi, per decidere se, cosa e come intervenire in termini di prevenzione, coinvolgendo attivamente il paziente nella decisione, non solo per ragioni etiche, ma anche più pragmaticamente perché sarebbe inutile prescrivere il farmaco migliore del mondo se poi questo non venisse assunto, meglio invece una soluzione magari meno ideale, ma cucita su misura, perfettamente aderente alle possibilità e alle preferenze del paziente, anzi no, della persona.

Uomo che si tocca il petto all'altezza del cuore e la scritta "Calcola il rischio"

Fonte: Canva

Questo approccio “centrato sul paziente” riconosce che l’efficacia di un trattamento non dipende solo dalla sua potenza intrinseca, ma anche dalla sua accettabilità e SCORE2, fornendo una valutazione del rischio personalizzata, offre un punto di partenza ideale per questa discussione tra medico e paziente.

Cos’è SCORE2 e a cosa serve?

SCORE2 (Systematic COronary Risk Evaluation 2) è un sistema di valutazione del rischio cardiovascolare sviluppato dalla Società Europea di Cardiologia (ESC) nel 2021. È un aggiornamento del precedente sistema SCORE e fornisce una stima del rischio di eventi cardiovascolari fatali e non fatali a 10 anni in individui apparentemente sani di età compresa tra 40 e 69 anni.

È importante notare l’espressione “individui apparentemente sani”, perché a loro è dedicato questo strumento; casi particolari, come un precedente infarto, una malattia renale avanzata o un diabete scarsamente controllato sono di per sé fattori che determinano un aumento del rischio a parità di altre condizioni.

Com’è stato costruito?

Per costruirlo sono stati raccolti e uniformati i dati di 45 diversi studi, per un totale di 677.684 persone in 13 paesi europei; è stato costruito il modello, che è stato poi applicato e così verificato sui dati raccolti da ALTRI 25 studi relativi a più di un milione di persone, ottenendo così una validazione indipendente dell’algoritmo.

A cosa serve?

Pur essendo focalizzato sulla valutazione del rischio cardiovascolare, le cui conseguenze ti ricordo essere la principale causa di morte in tutti i Paesi occidentali, SCORE2 incarna il principio della medicina personalizzata, tenendo conto di molteplici fattori individuali per fornire una valutazione del rischio su misura.

Dalle costole di questo algoritmo, che ti spiegherò a breve, sono poi nati ulteriori approcci derivati per specifiche popolazioni, come gli individui dai 70 anni in poi e i soggetti diabetici di tipo 2, con l’obiettivo di una valutazione ancora più fine del rischio (perché in entrambi i casi si parte da un rischio superiore).

Cosa significa il risultato?

L’obiettivo è calcolare una stima numerica, espressa in percentuale, del rischio di subire un primo evento cardiovascolare aterosclerotico fatale o non fatale nei successivi 10 anni; ad esempio, se inserendo nel calcolatore i tuoi dati ottenessi un risultato del 15%, significherebbe che c’è una probabilità del 15% che l’individuo subisca un evento cardiovascolare nei prossimi 10 anni, oppure, da un diverso punto di vista, che presi 100 individui con quelle specifiche caratteristiche, nell’arco di 10 anni 15 di loro andrebbero incontro a un evento cardiovascolare fatale o non fatale, come un infarto o in ictus.

L’idea è quella di, sulla base del valore trovato, valutare se ci sia la necessità di intervenire in termini di prevenzione.

Quali sono i fattori responsabili del rischio?

Scoprire i fattori di rischio necessario per la stima è utile e importante, perché essendo determinanti per una stima accurata del tuo rischio cardiovascolare, sono anche quelli su cui devi concentrare maggiormente la tua attenzione nel quotidiano.

Ce ne sono alcuni su cui non è possibile intervenire, età e sesso di nascita, mentre su altri esiste sicuramente più margine di azione:

Dimmi da dove vieni e ti dirò il tuo rischio

Prima di fare qualche ragionamento in più su questi, c’è un ultimo fattore tenuto in considerazione dall’algoritmo: la zona geografica di origine, perché Paesi diversi sono associato a un rischio cardiovascolare differente, presumibilmente per elementi difficilmente inquadrabili nello specifico ma non per questo meno rilevanti, quali ad esempio:

  • dieta,
  • livello medio di attività fisica e sedentarietà,
  • fattori ambientali come esposizione al sole, clima, inquinamento atmosferico,
  • fattori socioeconomici e psicosociali,
  • genetica,
  • abitudini culturali,
  • disponibilità e accesso ai servizi,

Si noti che, a parità di fattori individuali, la regione geografica ha un peso estremamente rilevante; nell’esempio riportato nell’articolo di definizione di SCORE2, ad esempio, si nota che a parità di condizioni il rischio tra la regione più sana e quella meno aumenta di 3 volte.

L’Italia è considerata regione a rischio moderato (nella precedente versione dell’algoritmo, costruita su dati dei decenni prima, era a basso rischio), a dimostrazione del fatto che probabilmente ci crogioliamo ancora nell’illusione di essere protetti dalla dieta mediterranea e dallo stile di vita italiano, quando in realtà la situazione è, a voler essere diplomatici, meno rosea di quanto vorremmo credere ed è urgente un’immediata inversione di marcia attraverso la riappropriazione di uno stile di vita più sano.

Altre importanti indicazioni

Quale colesterolo?

Anche se vengono richiesti in input i valori di colesterolo totale e di colesterolo HDL, l’algoritmo si fonda essenzialmente sulla valutazione di un derivato, ovvero il cosiddetto colesterolo non-HDL, che si calcola semplicemente come colesterolo totale meno colesterolo HDL.

Questo approccio poggia sull’osservazione, emersa con sempre maggior prepotenza negli ultimi anni, che aumentare il valore di HDL (quello che chiamiamo impropriamente colesterolo buono, ne abbiamo parlato da poco) non è realmente utile a ridurre il nostro rischio cardiovascolare, mentre è molto più importante ridurre tutto ciò che NON è HDL, che per semplicità e con buona approssimazione puoi immaginare come LDL e trigliceridi.

Entro pochi anni è possibile che si passerà a una valutazione ancora più puntuale attraverso la valutazione di Apo-B, ma per i nostri scopi, ovvero migliorare i valori con lo stile di vita, questo non farà alcuna differenza.

Pressione arteriosa

Altro elemento interessante riguarda la pressione del sangue, che richiede la sola “pressione arteriosa sistolica”, ovvero la massima.

Questo ovviamente non significa che la minima sia ininfluente, ma che a livello di popolazione il valore della massima sia più informativa sul rischio di eventi cardiovascolari futuri.

Per approfondire: È più importante la pressione minima o la massima?

Fumo

A proposito di fumo… un interessante dubbio che potrebbe sorgere quando si valuta di impegnarsi in un percorso per smettere è se l’eventuale aumento di peso che ne deriverebbe non possa vanificare lo sforzo.

La risposta è un secco NO, qualche eventuale chilo in più sarebbe comunque preferibile rispetto ai danni del fumo, come chiaramente riportato su questo lavoro. Anzi, le linee guida sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari nella pratica clinica sono decisamente chiare in proposito:

Smettere di fumare è potenzialmente la più efficace di tutte le misure preventive, con riduzioni sostanziali degli infarti miocardici o delle morti.

Calcolatori on-line

Ti avevo promesso strumenti facili per il calcolo del tuo valore SCORE2, e allora eccoli, ma ti faccio ancora due importanti raccomandazioni:

  • Migliorare il tuo stile di vita è indispensabile a prescindere, è un percorso continuo e non un traguardo che si possa realmente raggiungere: come si legge sul sito della Società Italiana Scienze Mediche, “la prevenzione dovrebbe essere fatta per tutta la vita, dalla nascita (se non addirittura prima) alla vecchiaia, per tutti gli individui”.
  • Lo SCORE2 è uno strumento pensato per i medici, quindi se migliorare lo stile di vita è sempre una buona idea, qualsiasi altra decisione clinica sarebbe preferibile che venisse presa dal team medico-paziente, mai autonomamente.

Ecco i calcolatori:

Linee guida citate

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