(Segue trascrizione del video)
Secondo le linee guida europee la pressione alta viene diagnosticata a seguito di ripetuti riscontri di valori superiori a 140 mmHg e/o 90 mmHg.
Sono poco più di 20 parole e ci sarebbero già mille cose da dire, ma partiamo dalla risposta al titolo dell’articolo: non so se ci hai fatto caso, ma in quella definizione non si fa cenno all’età, perché la pressione del sangue dev’essere giusta sempre, a prescindere da quando sei nata.
E questo è un concetto importantissimo, indiscutibile, che nasce dall’osservazione sperimentale, di decenni di letteratura, che a partire da una pressione di 75-115 (settacinque e centoquindici!) ogni incremento dei valori determina un progressivo aumento del rischio di sviluppare eventi cardiovascolari, ad esempio infarto e ictus.
Vorrei che questo concetto fosse molto chiaro e vale la pena di specificarne alcuni aspetti:
- la pressione ideale è quella inferiore a 115-75;
- avere una pressione di 116-76 significa godere un valore eccellente, ma associato a un rischio un pizzico superiore all’avere 115-75;
- tuttavia la diagnosi di pressione alta da un punto di vista medico non viene formulata finché i valori non raggiungono almeno 141 oppure (oppure!) 91.
Per riprendere le parole delle Linee guida europee 2023 per la gestione dell’ipertensione arteriosa, dovrebbe quindi apparire chiaro come la definizione dei valori limite sia sostanzialmente arbitraria, una convenzione, che ha principalmente lo scopo pragmatico di semplificare la diagnosi e la decisione di come gestirla, perché ad oggi sono quelli i numeri che sembrano costituire un pochino lo spartiacque tra i benefici dell’intervento e la semplice osservazione. Quelli bravi direbbero che nella gran parte dei pazienti, è oltre questa soglia che il rapporto rischio-beneficio di una terapia farmacologica inizia a diventare positivo.
Ricapitolando, se eri interessata o interessato semplicemente a sapere alla tua età che pressione dovresti avere, beh, la risposta è semplice: idealmente meno di 115-75, ma si può parlare di pressione alta solo per numeri che superano 140-90.
E i numeri nel mezzo?
I numeri nel mezzo più sono bassi e meglio è, ma da un punto di vista medico vengono così classificati per gli adulti:
Ottimale | <120 | e | <80 |
Normale | 120–129 | e | 80–84 |
Normale alta | 130–139 | e/o | 85–89 |
Pressione alta di grado 1 | 140–159 | e/o | 90–99 |
Pressione alta di grado 2 | 160–179 | e/o | 100–109 |
Pressione alta di grado 3 | ≥180 | e/o | ≥110 |
Ipertensione sistolica isolata | ≥140 | e | <90 |
Ipertensione diastolica isolata | <140 | e | ≥90 |
Dire che l’età non c’entri nulla, sarebbe tuttavia una semplificazione eccessiva:
- In età più giovane (sotto i 50 anni), l’ipertensione è più diffusa negli uomini, situazione che s’inverte dopo i 65 anni.
- La pressione massima, aumenta progressivamente con l’età, mentre la minima aumenta solo fino all’età di 50-60 anni, poi si stabilizza per un po’, dopodiché si potrebbe osservare addirittura una lieve diminuzione.
“Ah! Lo sapevo, vedi che aumenta con l’età”: Sì, è vero, ma a questo proposito ci sono almeno due considerazioni interessanti da fare:- Il fatto che nella popolazione occidentale si osservi questo andamento NON cancella il fatto che oltre i 115-75 aumenti progressivamente il rischio di complicazioni,
- e, fatto più curioso, questo cambiamento dei valori con l’invecchiamento non si osserva, quantomeno non in modo così eclatante, nelle popolazioni di cacciatori raccoglitori rimaste isolati dagli agi occidentali. Sviluppare la pressione NON è normale con l’invecchiamento.
- Ultimo fattore importante da ricordare, è che l’età è di per sé un fattore di rischio cardiovascolare, quindi per assurdo a parità di valori di pressione alta e stato di salute generale, rischia di più un sessantenne che un trentenne.
Quindi? farmaci per tutti?
Altra domanda interessante: passiamo alle linee guida pubblicate a settembre 2023 sulla gestione della pressione alta attraverso lo stile di vita… eh già, perché “Un gruppo internazionale di esperti convocato dall’International Society of Hypertension College of Experts ha compilato un insieme di raccomandazioni sulla gestione dello stile di vita come strategia di prima linea (di prima linea!) per prevenire e controllare la pressione alta.
Queste abitudini devono essere intraprese fin dai primi anni di vita e poi mantenute per sempre, per prevenire prima e, eventualmente, trattare poi l’eventuale insorgenza di pressione alta… Sì, ho detto eventualmente, perché come abbiamo detto prima le popolazioni di cacciatori raccoglitori la pressione alta è tutt’altro che inevitabile.
E nelle stesse linee guida vengono sottolineati altri due aspetti molto importanti:
- In caso di valori di pressione non ottimali lo stile di vita è la prima medicina che dev’essere intrapresa per un miglior controllo,
- in caso di valori di pressione particolarmente alti è ovviamente giustificata la prescrizione di medicinali, ma lo stile di vita non deve MAI venire meno, perché in grado da solo di garantire un significativo margine di vantaggio.
Più nel dettaglio parliamo di:
- mantenimento di un peso corporeo sano (ma ti ricordo che, in caso di sovrappeso, anche dimagrimenti più modesti possono fare la differenza),
- attività fisica (tutto conta e, previo avallo del tuo medico, più ne fai e meglio è),
- alimentazione sana e in particolare povera di sale,
- riduzione del consumo di alcolici (potrebbe stupirti quanto può fare la differenza in alcune persone),
- smettere di fumare,
- gestione dei livelli di stress,
- assicurarsi non solo le necessarie ore di sonno, ma che queste siano di qualità.
Le linee guida si spingono poi a parlare più nel dettaglio anche dei cosiddetti rimedi naturali, tra cui aumento del consumo di potassio, dell’influenza di carboidrati, fibra, caffè, tè e digiuno intermittente, ma questo sarà l’argomento di un prossimo articolo.
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.