Introduzione
Il pancreas è una grossa ghiandola deputata alla sintesi di enzimi digestivi e ormoni fondamentali per la vita (come l’insulina).
La sua infiammazione, la pancreatite, può essere classificata come:
- acuta, quando la condizione che esordisce in modo improvviso, con severità estremamente variabile e caratterizzata da un forte dolore addominale; le cause più comuni di pancreatite acuta, che rendono conto dell’85-95% dei casi, sono
- alcolismo,
- formazione di calcoli biliari;
- cronica, quando il danno è persistente e il malfunzionamento costante, tanto da causare insufficienza pancreatica e diabete; oltre all’alcol e ai calcoli, ma in questo caso intervengono anche numerosi altri possibili fattori:
- genetica,
- malattie in corso come la fibrosi cistica,
- dieta:
- eccesso o carenza di grassi,
- carenza di proteine,
- eccesso di calcio nel sangue.
Una corretta alimentazione è un tassello fondamentale nella gestione del paziente con pancreatite, i cui obiettivi principali sono:
- prevenire carenze e malnutrizione,
- mantenere nella norma la glicemia (quantità di zucchero che circola nel sangue, evitando ipo e iperglicemia),
- prevenire o gestire in modo ottimale diabete, disturbi renali e altre condizioni associate alla forma cronica,
- ridurre il rischio di comparsa della forma acuta.
Soprattutto nel caso di un pancreas costantemente infiammato, infatti, la ghiandola non è più in grado di produrre autonomamente tutti gli enzimi necessari alla digestione del cibo assunto con la dieta, esponendo il paziente al rischio di malnutrizione, perdita di peso ed energie.
La gestione dietetica del paziente non esita in risultati identici per ogni paziente, ma rimane comunque un punto imprescindibile della gestione di ogni caso di pancreatite, a partire da un possibile digiuno assoluto nella prima fase di terapia.
Dieta e pancreatite acuta
In caso di pancreatite acuta si procede innanzi tutto con un periodo di digiuno (da qualche giorno a qualche settimana, in base alla gravità), che verrà interrotto quando il paziente si sarà stabilizzato, manifestando appetito e risultando privo dei sintomi che caratterizzano la fase acuta:
- dolore al centro dell’addome (che compare improvvisamente),
- sensazione di malessere e indigestione,
- nausea,
- diarrea.
Gli alimenti vengono reintrodotti gradualmente, una volta ogni uno o due giorni, in base alla tolleranza individuale.
Se inizialmente si parte da una dieta liquida, acqua o passati di verdure, questi vengono presto seguiti da alimenti ricchi di carboidrati:
- patate,
- riso,
- pasta,
- purè di frutta non acida,
- pane arrostito.
La letteratura disponibile induce a pensare che tali cibi permettano di regolarizzare le secrezioni pancreatiche ma, poiché molto spesso i pazienti soffrono anche di diabete, la qualità degli zuccheri va regolata di conseguenza.
Se questa alimentazione è tollerata dal paziente, si passa ad aggiungere un minimo quantitativo di proteine, all’inizio sotto forma di pesce. È un momento delicato, se le analisi del sangue e delle urine daranno esito negativo si deve tornare alla fase precedente per stabilizzare il pancreas, altrimenti si può andare avanti. Il controllo dello stato di salute va fatto dal medico.
Nel passo successivo possono essere reintrodotte anche le verdure cotte e la carne cotta o grigliata:
- prima si reintroduce il pollo,
- poi altre carni bianche
- solo alla fine le carni rosse.
È importante sottolineare che in tutte le fasi i pasti devono essere frazionati durante la giornata (cinque o sei pasti al giorno), inoltre i grassi devono essere sempre regolarizzati e, se si nota una difficoltà nel digerirli, si può fare uso dei cosiddetti oli MCT (grassi a catena media), più assimilabili e meno problematici da digerire.
In fase di remissione dalla malattia, rispetto ad un regime alimentare normale, la dieta sarà:
- normocalorica (apporto calorico pari alle necessità del paziente);
- iperglicidica (abbondante apporto di carboidrati complessi);
- ipolipidica (scarso apporto di grassi);
- normoproteica (apporto equilibrato di proteine);
con la necessità di una totale e assoluta esclusione dell’alcol.
Dieta e pancreatite cronica
In caso di pancreatite cronica il paziente manifesta un malassorbimento cronico dovuto al fatto che gli enzimi pancreatici, non più prodotti in quantità sufficienti, vengono meno al loro contributo nelle funzioni di assorbimento degli alimenti, soprattutto quelli grassi; gli obiettivi primari diventano quindi di
- migliorare la nutrizione,
- controllare il diabete.
È quindi indicata una dieta ipercalorica che possa supplire a alle conseguenze del malassorbimento, caratterizzata da
- un’elevata concentrazione di proteine,
- un più basso contenuto di grassi, da aumentare a seconda della risposta del paziente, eventualmente anche qui utilizzando oli MCT.
Vanno inoltre evitate tutte le bevande eccitanti come tè o caffè e vanno scrupolosamente banditi l’alcol e il fumo.
Potrebbe essere necessario provvedere a un’integrazione delle vitamine liposolubili (A, D, E e K) e di minerali come calcio, magnesio e zinco, a causa del malassorbimento intestinale.
È importante che i pasti siano numerosi durante la giornata: la maggiore quota calorica deve essere raggiunta con l’aumentare del numero di pasti, anziché con un aumento sulla quantità di cibo consumato su un singolo pasto, in quanto il consumo di 500 kcal o più non ha effetti benefici sulle secrezioni pancreatiche.
Alimenti da evitare
Da un punto di vista generale l’infiammazione del pancreas richiede di evitare il più possibile il consumo di alimenti fritti, ricchi di grassi saturi e/o di zuccheri semplici, come ad esempio:
- carne rossa
- frattaglie
- patate fritte
- maionese e altri condimenti grassi
- burro e latticini interi
- dolci (comprese le bevande zuccherate).
Cura e terapia
Seguire una dieta ferrea è un punto imprescindibile della gestione del paziente colpito da pancreatite, in quanto sbagliare alimentazione, in questi casi, può essere particolarmente rischioso; il trattamento è invece di competenza medico-ospedaliera.
Autore
Dott. Giuliano Parpaglioni
Biologo nutrizionistaMaster internazionale di II livello in nutrizione e dietetica
Riceve a Brescia, Leno e Toscolano Maderno
340 418.93.93
http://www.nutrizionistabrescia.com
g.parpaglioni@gmail.com
(Data la necessità di un approccio personalizzato, non è possibile offrire consulenze via mail né via telefono)
Gentile Dottore
Mia madre sta accusando da qualche giorno una pancreatite (anche se i medici non sono stati del tutto chiari nel confermarla). Tutto ciò che abbiamo appreso è che tramite un’ecografia è stato individuato nel pancreas una cisti di 3 cm, inoltre il potassio era totalmente azzerato e il glucosio era altissimo. E’ stata ricoverata al pronto soccorso per alcuni giorni, in attesa di fare una Tac tra qualche giorno, oggi l’hanno fatta rientrare a casa. Volevo qualche suggerimento, dato che avevo chiesto in ospedale qualche indicazione sul tipo di dieta da seguire (dato che durante i giorni di complicazione non riusciva a digerire neanche il riso in bianco con un cucchiaio di olio in crudo) ma si sono limitati ad un “cibo leggero”. Premesso che in famiglia siamo tutti astemi e non ci sono problemi di diabete. Seguirò sicuramente la dieta qui proposta, però volevo sapere se si può fare uno strappo alla regola come ad esempio le uova, è un problema il loro consumo con la pancreatite? e inoltre volevo chiederle cosa si intende nello specifico per frutta non acida? mele (anche cotte) e pere vanno bene?
la ringrazio in anticipo
No, al momento nessuno strappo, almeno finchè non si sarà chiarita la situazione.
Al momento eviterei la frutta per il contenuto zuccherino.
Salve ho da due giorni un dolore ha parte sinistra sotto le costole, non so che devo fare, è possibile che si tratta di pancreas?
Salve, non è detto, solitamente il dolore da pancreatite o comunque di pertinenza pancreatica si presenta posteriormente, lungo la schiena, descritto come dolore “a barra”. Le consiglio di farsi visitare, le cause di dolore addominale sono molteplici, nel suo caso data la posizione penserei allo stomaco o anche a colon e rene, ma ripeto serve una valutazione. Saluti.
Salve, sono stata operata un mese fa per il colicisti e ho avuto pancreatite acuta, le prime due settimane ero a digiuno perche il lipasi era molto alto quasi 1600 dopo e arrivato 160 e ho fatto la dieta leggera per 3 settimane finche arrivato 50, adesso non so cosa posso mangiare e quale sono le cose che devo evitare esattamente. Grazie
Salve, deve evitare l’alcol e i cibi molto grassi, con condimenti pesanti; dovrà ovviamente farsi rivalutare dal medico, piano piano tornerà a seguire una dieta normale.
Buonasera volevo sapere se una pancreatite cronica iniziale è curabile. Grazie
Buonasera, se è cronica significa che dura da tempo, non ha senso parlare di stadio iniziale; è curabile attraverso una corretta dieta e le terapie relative ai possibili problemi che può creare, tipo il diabete, dipende molto dal caso in particolare.
Mi perdoni la domanda sciocca, ma il pancreas è a destra o a sinistra?
Tendenzialmente al centro; nell’articolo trova un’immagine esplicativa.