Il pancreas è sottovalutato
Il pancreas è un organo spesso sottovalutato, la cui importanza viene generalmente riconosciuta solo in occasione di patologie pancreatiche che colpiscono personaggi pubblici o persone a noi vicine.
Questa tendenza è simile a quella che si riscontra per altri organi come la milza o il timo, ma con una differenza fondamentale: mentre è possibile vivere senza milza o timo senza eccessive complicazioni, l’assenza del pancreas rappresenta una sfida medica di ben altra complessità.
Allo stesso modo è importante poi sottolineare che, nonostante la possibilità teorica di vivere senza pancreas, il carcinoma pancreatico rimane una patologia con prognosi particolarmente infausta, ecco perché è così importante riconoscere eventuali criticità ai primi sintomi e, soprattutto, impegnarsi attivamente in ottica di prevenzione.
I sintomi a cui prestare attenzione
Le più comuni malattie del pancreas sono essenzialmente tre:
- pancreatite acuta,
- pancreatite cronica
- e tumore al pancreas.
Pancreatite acuta
La pancreatite acuta è una condizione caratterizzata da un’infiammazione improvvisa del pancreas.
Le cause più comuni sono i calcoli biliari e l’abuso di alcol.
Generalmente, è una condizione reversibile: se si risolve la causa scatenante, si può ottenere una guarigione completa senza ricadute.
I sintomi tipici includono
- dolore al centro della pancia,
- una severa sensazione di malessere,
- nausea,
- difficoltà digestive
- e febbre sopra i 38°.
Quando la pancreatite acuta è causata da calcoli biliari, i sintomi spesso compaiono dopo un pasto abbondante, soprattutto se ricco di grassi. Nel caso sia causata dall’alcol, il dolore si manifesta di solito 6-12 ore dopo aver bevuto troppo.
Pancreatite cronica
Se non si risolve la causa alla base, nel tempo si possono avere ripetuti attacchi di pancreatite acuta, che alla fine possono trasformarsi in pancreatite cronica. In questa situazione, il corpo non riesce più a riparare i danni e l’infiammazione diventa permanente, causando lesioni irreversibili.
Il sintomo principale è un dolore addominale intenso, lancinante, descritto come una sensazione di bruciore. Il dolore va e viene, ma può durare per ore o giorni. Con il peggiorare della condizione, gli episodi di dolore possono diventare più frequenti e gravi, portando a un forte indebolimento del paziente o addirittura allo sviluppo di diabete a causa del danneggiamento del pancreas.
Tumore del pancreas
Il tumore al pancreas è la forma più grave di malattia pancreatica. È particolarmente pericoloso perché all’inizio non causa sintomi, per questo spesso viene scoperto quando si è già diffuso e non può più essere operato.
Nelle fasi più avanzate possono comparire
- perdita di peso e di appetito,
- ingiallimento degli occhi e della pelle (ittero),
- dolore nella parte alta della pancia o nella schiena,
- debolezza,
- nausea o vomito
- e altri problemi digestivi, ad esempio intestinali (diarrea o stitichezza).
Quando rivolgersi al medico
In tutte e tre le forme, il dolore alla pancia e la sensazione di malessere sono sempre presenti, tuttavia è importante ricordare che nella maggior parte dei casi questi sintomi sono dovuti a cause meno gravi. Nonostante ciò, è consigliabile consultare un medico se si nota:
- Un dolore alla pancia che non passa o un dolore forte e improvviso
- Problemi digestivi che durano più di due settimane
- Diarrea che non si risolve
- Ingiallimento della pelle e degli occhi
- Perdita di peso senza una ragione apparente
Si sottolinea che, anche se spesso potrebbe trattarsi di un falso allarme e ci sono molte possibili cause per questi sintomi, è importante non ignorarli e farsi controllare da un medico.
Chi è a rischio di tumore al pancreas?
- Differenze di genere: In passato, gli uomini erano più colpiti, probabilmente per il maggior consumo di sigarette. Oggi, con l’aumento della diffusione del fumo tra le donne, il carcinoma pancreatico è diventato uno dei cinque tumori più frequenti nelle donne over 70.
- Età: Il tumore del pancreas è raro sotto i 40 anni. Il rischio aumenta tra i 50 e gli 80 anni.
- Fumo: I fumatori hanno un rischio 2-3 volte maggiore rispetto ai non fumatori. Si stima che circa un caso su 4 sia legato al fumo.
- Diabete di tipo 2: Questo tipo di diabete, spesso legato allo stile di vita, è un fattore di rischio. C’è infatti una connessione dimostrata con l’obesità, soprattutto quella addominale.
- Pancreatite cronica: Questa condizione è sia un fattore di rischio per il tumore che una malattia seria di per sé. È importante notare che i fattori di rischio principali per la pancreatite cronica sono gli stessi del tumore pancreatico: alcol e fumo. Questo crea un ciclo in cui la pancreatite cronica aumenta il rischio di tumore, e i comportamenti che causano la pancreatite sono anche direttamente collegati al rischio di tumore.
Alimentazione
Per quanto riguarda la dieta l’American Cancer Society è estremamente chiara: il primo obiettivo è il recupero di un peso sano, ma come sempre anche perdere solo una parte dei chili in eccesso può fare la differenza.
In uno studio recentissimo è emerso come la presenza di grasso all’interno dell’organo rappresenti un fattore di rischio estremamente rilevante, tanto da spingere gli autori a ipotizzare che possa essere
the single most important driver for diseases of both the exocrine pancreas and the endocrine pancreas (il singolo fattore più importante per le malattie del pancreas).
In realtà non è una novità in senso assoluto, è da qualche anno che si studia l’importanza del sovrappeso nella genesi delle malattie di questa preziosa ghiandola ed in fondo è anche una delle ipotesi più solide nella ricerca delle cause alla base dello sviluppo di diabete di tipo 2, delineata per la prima volta dal ricercatore inglese Roy Taylor.
Possiamo fare prevenzione?
Ed ora, nella parte conclusiva dell’articolo, il messaggio più importante: Cosa possiamo fare concretamente da oggi, per proteggerci? Non esiste nulla di infallibile, ma con alcuni piccoli accorgimenti possiamo davvero abbattere il rischio di sviluppare problemi pancreatici.
- Ridurre il consumo di alcolici o, meglio ancora, abbandonarli del tutto. Non esiste una dose sicura e non esiste una dose che faccia più bene che male.
- Smettere di fumare.
- Perdere peso se necessario, anche solo una parte.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.