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Introduzione
A partire dalla diffusione della variante Omicron 5 di più di un anno fa è diventano sempre più complicato riuscire a distinguere una banale infezione come il raffreddore, dalla ben più temibile COVID-19, soprattutto nei mesi freddi quando ad essere diffuse sono tutte le forme di infezioni respiratorie (compresa l’influenza stagionale); sebbene per una risposta certa non si possa prescindere da un tampone, attraverso l’osservazione dei sintomi è possibile riuscire a formulare una prima ipotesi per decidere se procedere o meno ad ulteriori analisi e all’isolamento volontario nell’attesa dei risultati, anche se ovviamente la decisione ultima spetta sempre e soltanto al medico curante.

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Raffreddore o COVID?
Nonostante le attuali varianti di COVID-19 si manifestino oggi con sintomi molto spesso più sfumati rispetto a quelli dei primi mesi di pandemia, i disturbi ritenuti più caratteristici sono
Si tratta quindi chiaramente di sintomi poco specifici, anche se ovviamente una febbre rilevante, indicativamente dai 38° in su, è decisamente poco comune in caso di raffreddore e fa quindi nascere più di un sospetto, anche se è importante ricordare che
- non è raro sviluppare COVID senza febbre
- allo stesso tempo una febbre oltre i 38° potrebbe anche essere dovuta all’influenza stagionale.
Facendoci aiutare da una tabella comparativa preparata dai medici delle Cliniche Mayo, proviamo a scendere più nel dettaglio delle differenze tra le due infezioni:
Segni e sintomi | COVID-19 | Raffreddore | Influenza |
---|---|---|---|
Mal di testa | Comune | Raro | Comune |
Tosse | Comune (secca) |
Comune | Comune |
Dolori muscolari | Comuni | A volte | Comune |
Stanchezza | Comuni | A volte | Comune |
Starnuti | Raramente | Comune | Raramente |
Mal di gola | Comune | Comune | Comune |
Naso chiuso | Comune | Comuni | Comune |
Febbre | Comune | A volte | Comune |
Diarrea | A volte | Mai | Soprattutto nei bambini |
Nausea e/o vomito | A volte | Mai | Soprattutto nei bambini |
Perdita di olfatto e/o gusto | Comuni | A volte | Raro |
- Il mal di testa è più comune in caso di COVID.
- La tosse secca da COVID è diventata sempre più comune negli ultimi mesi.
- I dolori muscolari e il senso di ossa rotta è molto comune in caso di COVID, più raro se l’infezione è il raffreddore ed in genere anche meno severo.
- Per quanto riguarda il senso di stanchezza e di malessere generale il discorso è sostanzialmente sovrapponibile, ovvero in caso di raffreddore frequenza e severità sono molto più limitati.
- In caso di raffreddore è possibile manifestare qualche starnuto, sintomo decisamente meno comune in caso di COVID, così come il naso chiuso, anche se in realtà già con la diffusione della variante delta è diventato più frequente osservarlo.
- Il mal di gola può manifestarsi in entrambe le forme.
- Tre disturbi più comuni nel caso del coronavirus sono diarrea, nausea e/o vomito, che sostanzialmente non fanno mai parte del corteo sintomatologico del raffreddore.
- Arriviamo in ultimo alla perdita di gusto ed olfatto: se ti ricordi nei primi mesi si trattava di un disturbo chiave, molto caratteristico. Con le varianti più recenti la probabilità di sviluppare questi disturbi sembra essere più limitata, ma la consideriamo comunque ancora fortemente indicativa quando presente. A questo proposito va distinta dalla diminuzione di olfatto, ed in minor misura di gusto, che si può verificare in caso di naso fortemente congestionato, in cui tuttavia il sintomo è legato all’ostruzione nasale e non all’attività del virus sulle cellule olfattive.
Anche il periodo d’incubazione può essere utile in alcuni casi dubbi: 3 giorni in caso di raffreddore, 5-6 in caso di COVID, seppure si tratti in entrambi i casi di valori medi.
Volendo tirare le somme, quindi, la febbre è forse il sintomo chiave su cui si baserà il tuo medico per valutare se sia necessario o meno il tampone, a meno che ovviamente non ci siano sintomi più caratteristici ad accompagnare il malanno, ad esempio un’improvvisa riduzione o perdita dell’olfatto, o un contatto noto con un paziente affetto (od un certo senso di confusione, manifestato a volte soprattutto nel caso di pazienti anziani).
A complicare un po’ tutte queste valutazioni è il fatto che i soggetti vaccinati, così come i più giovani, potrebbero sviluppare forme di COVID piuttosto leggere, sostanzialmente indistinguibili dal raffreddore e quindi mi permetto di ricordarti che valutando se chiamare o meno il medico dovrai soppesare anche la possibilità, soprattutto se sei giovane, di agire secondo un principio di massima cautela, perché se si trattasse di COVID magari tu potresti superarlo in pochi giorni senza grossi problemi, ma potresti diventare fonte di contagio per soggetti fragili, direttamente o indirettamente.
Allergie ed influenza stagionale
A complicare un po’ tutto subentra anche la possibilità di sviluppare sintomi legati ad allergie o all’influenza stagionale, perché sì, esiste ancora.
Nel caso di allergie la distinzione non è in genere troppo difficile, niente febbre, naso che può essere congestionato ma in questo caso gli starnuti sono più frequenti, ma soprattutto niente febbre e solo raramente senso di spossatezza.
Nel caso dell’influenza è invece davvero complicato operare una distinzione, anche solo supporla, sulla base del solo quadro clinico, perché in gran parte sovrapponibile a quello da COVID. Di nuovo la perdita di olfatto/gusto, che ti ricordo poter essere anche solo parziale, può essere dirimente, ma tipicamente sarà necessario un tampone per la diagnosi di certezza. È peraltro possibile, ci sono state alcune segnalazioni, contrarre anche più infezioni contemporaneamente, tra COVID, raffreddore, influenza stagionale e virus intestinale, perché sì, esiste anche quello.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.