Pneumotorace: sintomi, cause e cura

Ultima modifica

Introduzione

La pleura è una membrana che avvolge i polmoni; è formata da due foglietti, al cui interno è contenuto un liquido che permette lo scorrimento reciproco durante la respirazione, per assecondare la dilatazione dei polmoni. La cavità che contiene questo liquido è definita spazio pleurico e, quando vi si accumula aria o gas, si crea una condizione nota come pneumotorace.

Le cause di pneumotorace possono essere una malattia o una lesione polmonare acuta, ma anche alcuni interventi sui polmoni possono causare pneumotorace, per esempio

  • procedure chirurgiche,
  • drenaggio di liquidi con ago,
  • broncoscopia
  • e ventilazione meccanica.

Talvolta, invece, la causa non è nota.

I sintomi tipici di pneumotorace sono

  • dolore improvviso da un lato del polmone
  • affanno.

La presenza di aria o gas nello spazio pleurico può inoltre esercitare una pressione sul polmone e determinarne il collasso.

Uno pneumotorace di piccole dimensioni può scomparire senza necessità di trattamento, mentre se di grandi dimensioni potrebbe invece diventare necessario rimuovere l’aria o il gas dallo spazio pleurico.

Se molto ampio lo pneumotorace può interferire con la circolazione del sangue nel torace e causare una caduta della pressione arteriosa. Si parla in questi casi di pneumotorace iperteso.

Non esiste alcun modo per evitare lo pneumotorace, ma smettere di fumare è la strategia più efficace per ridurre significativamente le probabilità di recidiva, più probabile in soggetti

  • alti e magri,
  • con almeno due episodi di pneumotorace alle spalle.
Rappresentazione schematica dello pneumotorace

iStock.com/Scio21

Causa

Malattie o lesioni polmonari acute facilitano lo sviluppo di uno pneumotorace (accumulo di aria o gas nello spazio pleurico); tra le malattie polmonari responsabili ricordiamo

  • le BPCO (broncopneumopatie croniche ostruttive),
  • la tubercolosi
  • e la linfoangioleiomiomatosi.

Anche la chirurgia o una lesione toracica possono determinare uno pneumotorace.

La condizione può insorgere infine anche in assenza di malattie polmonari o lesioni toraciche individuabili; si parla in questi casi di pneumotorace spontaneo e fumare ne rappresenta un importante fattore di rischio, al parti di un’anamnesi famigliare positiva.

Sintomi

I sintomi caratteristici dello pneumotorace sono:

Altri possibili sintomi sono

Diagnosi

Un disturbo a livello della pleura viene diagnosticato in base a

  • anamnesi,
  • esame obiettivo
  • ed esami strumentali.

Sarà inoltre necessario:

  • escludere altre possibili cause responsabili della sintomatologia,
  • scoprire l’esatta causa sottostante in modo da poterla trattare.

Anamnesi ed esame obiettivo

Il medico costruisce l’anamnesi facendo una serie di domande specifiche. In particolare, sarà importante descrivere l’eventuale sintomatologia dolorosa, soprattutto:

  • tipo di dolore,
  • sede del dolore e se irradiato a braccia, mandibola o spalle,
  • insorgenza ed eventuale intermittenza,
  • fattori che alleviano o peggiorano il dolore.

Il medico vorrà sapere dell’esistenza di altri sintomi, come affanno, tosse o palpitazioni. Queste ultime sono percepite come battiti mancanti o battiti troppo rapidi.

L’auscultazione toracica con lo stetoscopico serve a rilevare eventuali suoni respiratori abnormi.

Suoni respiratori smorzati o sordi possono indicare anche uno pneumotorace.

Indagini diagnostiche

  • Radiografia del torace: Una radiografia del torace acquisisce in modo non doloroso immagini degli organi e delle strutture all’interno del torace, come cuore, polmoni e vasi sanguigni. L’esame può mostrare aria o liquido nello spazio pleurico. Può anche evidenziare la causa del problema pleurico, per esempio una polmonite, una costa fratturata o un tumore polmonare. Talvolta, la radiografia viene acquisita con il paziente sdraiato sul fianco. Questa posizione può mostrare liquido non rilevabile ai raggi X se il paziente è in piedi.
  • TAC toracica: La TAC (tomografia computerizzata) toracica genera in modo non doloroso immagini degli organi e delle strutture all’interno del torace. Fornisce immagini computerizzate dei polmoni che possono mostrare sacche di liquido. Le immagini possono evidenziare anche segni di polmonite, ascessi o tumori polmonari, o altre cause di disturbi pleurici.
  • Ecografia: L’ecografia usa gli ultrasuoni per generare immagini dei polmoni. Gli ultrasuoni possono mostrare la sede di raccolte liquide nel torace. L’ecografia può anche evidenziare alcuni tumori.

Cura

L’obiettivo del trattamento di questa condizione è alleviare la pressione esercitata sul polmone, con lo scopo di assicurarne la riespansione.

In molti casi una condizione di pneumotorace non richiede alcun trattamento (situazione tipica dei piccoli pneumotoraci spontanei), in quanto destinato a risolversi spontaneamente in circa una decina di giorni, durante i quali il paziente viene costantemente monitorato a livello ospedaliero attraverso periodiche radiografie.

Quando necessario, la tipologia di trattamento dipende da diversi fattori, tra cui

  • gravità dei sintomi,
  • presenza di una malattia polmonare di base,
  • dimensione stimata del pneumotorace (in base al referto radiografico),
  • preferenze del paziente.

Gli esercizi di respirazione possono essere utili per favorire l’espansione polmonare.

Nel caso di varianti più aggressive lo pneumologo può optare per sottoporre il paziente a drenaggio toracico, una procedura che consiste nell’inserire un ago cavo od un tubicino tra le costole, precisamente nello spazio pleurico riempito di aria che preme sul polmone collassato.

Il tubo è collegato ad un sistema di aspirazione in grado di rimuovere costantemente l’aria presente.

L’intervento chirurgico può essere raccomandato sia quando il drenaggio non ha portato esiti soddisfacenti, sia come forma precauzionale per evitare l’insorgere di recidive.

Nel caso dello pneumotorace secondario ad altre patologie la scelta del trattamento verrà effettuata tenendo conto della patologia alla base e delle condizioni di salute generali del paziente.

Fonti e bibliografia

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

Articoli Correlati
Articoli in evidenza