Naso rotto: sintomi, come capirlo, cosa fare

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Introduzione

Che sia per l’esito sfortunato di uno sport di contatto, una caduta od un incidente automobilistico, la frattura del naso è un evento relativamente comune che può interessare chiunque a prescindere dall’età; ossa nasali e setto nasale sono infatti le ossa del viso che si fratturano più comunemente, data la loro esposizione e fragilità, e queste lesioni possono influenzare non solo l’aspetto estetico del naso, ma anche la sua funzione di garantire un’adeguato flusso di aria durante il processo di inspirazione.

Se un trauma al naso è sempre molto doloroso e causa di gonfiore (e spesso di sanguinamento), in caso di frattura potrebbero insorgere anche difficoltà di respirazione e lividi sotto agli occhi; si tratta tuttavia di un infortunio con prognosi ottima che, solo nei casi più severi, richiede una riduzione chirurgica della frattura.

Curioso scoprire come gli sport con la palla (calcio, basket, ma anche il rugby) siano associati ad una maggior incidenza di fratture nasali rispetto agli sport di combattimento.

Dolore al naso

Shutterstock/B-D-S Piotr Marcinski

Naso rotto? Ecco i sintomi per capirlo

I sintomi di un naso rotto possono comprendere:

  • dolore, gonfiore e rossore
  • uno scricchiolio od un crepitio toccandoti il naso
  • instabilità delle ossa
  • difficoltà a respirare attraverso il naso, che potrebbe sembrare congestionato
  • cambiamento dell’aspetto estetico (il naso non è più dritto).

Tra i sintomi minori si annoverano anche

  • comparsa di lividi sotto gli occhi
  • taglio sulla pelle esterna del naso
  • sangue dal naso (epistassi).

Per una prima valutazione il medico può avvalersi della sua esperienza manipolando delicatamente il naso, od in presenza di ulteriori dubbi residui richiedere una radiografia od una TAC per la diagnosi di certezza, nel secondo caso utile a valutare anche eventuali danni collaterali.

Naso rotto ed epistassi

Naso rotto, con evidente deformità (By Rls, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=137005)

Botta al naso nei bambini

I bambini sono spesso soggetti a traumi al naso, conseguenti a cadute ed attività di gioco; se nella maggior parte dei casi si tratta di eventi senza particolari conseguenze, salvo un forte dolore iniziale, in altri casi potrebbe effettivamente verificarsi una frattura nasale.

I fattori da considerare sono praticamente sovrapponibili a quelli relativi agli adulti (vedi paragrafo successivo), ma principalmente:

  1. entità del gonfiore (anche a distanza di qualche ora)
  2. sanguinamento, soprattutto qualora non accenni a placarsi (il naso è riccamente vascolarizzato, sono quindi sufficienti anche traumi minimi a causare abbondanti sanguinamenti, che devono però essere di breve durata)
  3. Difficoltà respiratorie.

In età pediatrica è comunque raccomandabile il parere del pediatra, magari anche solo telefonicamente, dopo qualsiasi trauma facciale per avere indicazioni su come agire.

Quando rivolgersi al medico/pediatra

Si raccomanda di rivolgersi al medico in caso di:

  • forma del naso alterata (naso storto)
  • un gonfiore che non sia diminuito dopo 3 giorni e/o qualora non sia stata recuperata la capacità di respirazione
  • antidolorifici che non siano di sollievo
  • continui episodi di sanguinamento nasale
  • febbre e brividi.

Quando rivolgersi in Pronto Soccorso

Si raccomanda di farsi accompagnare in Pronto Soccorso in caso di:

Cosa fare

Un naso rotto in genere guarisce spontaneamente entro 3 settimane (ma si inizia a percepire un certo miglioramento già al terzo giorno), ma in caso di mancanza di miglioramento o di cambiamento della forma estetica è necessario rivolgersi al medico.

Nei casi più lievi potrebbe quindi essere sufficiente ricorrere a trattamenti sintomatici:

  • applicare impacchi di ghiaccio (sempre avvolti in un panno) sul naso per un massimo di 15 minuti, ma più volte al giorno (subito dopo l’evento ha effetto vasocostrittore, che riduce gonfiore e sanguinamento, in seguito si beneficia soprattutto dell’effetto antidolorifico)
  • assunzione di paracetamolo per trovare sollievo dal dolore (o più raramente antinfiammatori, ma meglio evitare del tutto l’aspirina, che potrebbero peggiorare il sanguinamento)
  • in caso di epistassi stare seduti od in piedi e inclinare la testa in avanti (non all’indietro!), eventualmente comprimendo le narici per 15 minuti
  • nel letto fare uso di qualche cuscino in più, per sollevare maggiormente la testa (e favorire così il ritorno venoso e linfatico, per ridurre il gonfiore).

Cosa non fare

  • Non provare a ridurre la frattura da soli (raddrizzare il naso) in caso di cambiamento di forma
  • Ridurre al minimo indispensabile l’utilizzo degli occhiali fino al completo riassorbimento del gonfiore
  • Non soffiare il naso finché non sia guarito
  • Evitare attività fisica intensa per le prime 2 settimane
  • Evitare la pratica di sport da contatto (e più in generale le attività in cui ci sia il rischio di subire colpi) per almeno 6 settimane.

Riduzione della frattura ed altri trattamenti ospedalieri

Riduzione della frattura

In caso di cambiamento della forma del naso potrebbe essere necessario ricorrere alla cosiddetta procedura di riduzione della frattura per raddrizzare le ossa nasali; si tratta di un approccio che richiede di essere eseguito entro 14 giorni dalla rottura, spesso non appena sia riassorbimento il gonfiore (prima della formazione del callo osseo, che peggiora tra l’altro l’esito estetico finale).

Ci si avvale in genere di anestesia per evitare il più possibile ulteriore disagio per il paziente, anche se non si tratta di una vera operazione chirurgica, quanto più di una manovra medica, condotta a seconda dei casi manualmente o mediante appositi strumenti (per riallineare anche la cartilagine, ad esempio).

Le fratture nasali nell’adulto vengono in genere ridotte in anestesia locale (o leggera sedazione), mentre nei bambini si opta tipicamente per l’anestesia generale.

Potrebbe quindi essere necessaria l’applicazione di un tutore per un massimo di due settimane.

Il risultato finale potrebbe non essere perfetto in senso assoluto, ma sicuramente migliore rispetto alla situazione iniziale.

Chirurgia

I traumi più severi, caratterizzati da fratture multiple e/o trascurate per più di 2 settimane, potrebbero invece richiedere un vero e proprio intervento chirurgico di correzione, volto a riallineare le ossa e rimodellare il naso, se necessario.

Tamponi nasali

In caso di continuo sanguinamento è possibile ricorrere all’applicazione di tamponi nasali, che verranno poi rimossi dopo qualche giorno a cicatrizzazione avvenuta.

Complicazioni

Tra le possibili conseguenze di un forte trauma nasale è possibile ricordare:

  • Setto nasale deviato. Una frattura del naso può causare una deviazione del setto nasale, condizione che si verifica quando la sottile parete che divide i due lati del naso (setto nasale) viene spostata dalla sua sede naturale, andando così a restringere lo spazio utile per l’aria.
  • Ematoma del setto. Il sangue fuoriuscito potrebbe indurre la formazione del cosiddetto ematoma del setto, un accumulo di sangue coagulato che si presenza come sporgenza violacea sul setto nasale, in grado di bloccare una o entrambe le narici. È una condizione che richiede un immediata incisione e drenaggio chirurgico per prevenire danni alla cartilagine.
  • Frattura della cartilagine, a volte abbastanza grave da richiedere una correzione chirurgica.

Fonti e bibliografia

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