Introduzione
L’epididimite è un’infiammazione dell’epididimo, un tubicino strettamente avvolto che
- si trova dietro i testicoli,
- conserva lo sperma
- e ne permette il passaggio.
L’infiammazione può colpire a qualsiasi età, ma mostra un’incidenza maggiore nei pazienti di età compresa tra i 20 e i 39 anni; è causata nella maggior parte dei pazienti da un’infezione batterica, spesso una una malattia sessualmente trasmissibile (MST), come ad esempio gonorrea o clamidia, e in alcuni casi si possono infiammare anche i testicoli (epididimo-orchite).
I sintomi più frequenti dell’epididimite sono il dolore e il gonfiore dell’epididimo, mentre la terapia è normalmente di tipo antibiotico (possono servire diverse settimane prima di aver risolto l’infezione).
Cause
L’epididimite può avere molte cause diverse, tra cui ricordiamo:
- Malattie sessualmente trasmissibili (MST). Le malattie sessualmente trasmesse, in particolare gonorrea e clamidia, sono le cause più frequenti di epididimite tra gli uomini giovani e sessualmente attivi.
- Altre infezioni. In chi ha sofferto di infezioni delle vie urinarie o della prostata, i batteri possono diffondersi dalla zona colpita all’epididimo.
- In rari casi, l’epididimite può essere provocata da un infezione micotica.
Tra le cause meno comuni ricordiamo:
- morbillo,
- infortuni e traumi all’inguine,
- malattia di Behçet,
- tubercolosi,
- reflusso di urina nell’epididimo (l’epididimite chimica si verifica in presenza di un reflusso di urina nell’epididimo, causata per esempio da uno sforzo eccessivo o dal sollevamento di pesi);
- amiodarone, un farmaco usato per curare l’aritmia cardiaca e in grado di causare infiammazione dell’epididimo. L’epididimite provocata dall’amiodarone viene curata sospendendo temporaneamente la terapia, oppure riducendo la dose del farmaco.
Quando non sia possibile risalire alla causa esatta si parla genericamente di epididimite idiopatica (senza causa apparente).
Fattori di rischio
Epididimite a trasmissione sessuale
Diversi fattori fanno aumentare il rischio di soffrire di epididimite a trasmissione sessuale, tra cui ricordiamo:
- condotta sessuale a rischio:
- partner multipli e/o occasionali,
- rapporti con un partner affetto da una malattia sessualmente trasmessa,
- mancato uso del preservativo;
- precedenti di malattie sessualmente trasmesse. Il rischio di soffrire di infezioni che provocano l’epididimite aumenta se in passato si è sofferto di altre malattie sessualmente trasmesse.
Infezioni non sessualmente trasmesse
Il rischio di soffrire di epididimite causata da un’infezione di natura non sessuale può essere maggiore in caso di:
- Ingrossamento della prostata. L’ingrossamento della prostata impedisce il funzionamento corretto della vescica e fa ristagnare l’urina in vescica: in questo modo il rischio di infezioni alla vescica aumenta, e in parallelo aumenta il rischio di epididimite.
- Infezioni alla prostata o infezioni delle vie urinarie. Le infezioni croniche delle vie urinarie o della prostata sono connesse alle infezioni batteriche che possono provocare l’epididimite.
- Pene non circonciso o anomalie anatomiche delle vie urinarie, che aumentano il rischio di epididimite causata da un’infezione batterica.
- Interventi chirurgici e altri interventi sulle vie urinarie. Gli interventi chirurgici e più in generale le manovre invasive delle vie urinarie (catetere o uroscopia) possono introdurre batteri nell’apparato genitale e in quello urinario, causando infezioni.
Sintomi
I sintomi dell’epididimite dipendono dalla causa del disturbo, ma tra i più comuni ricordiamo:
- dolore, gonfiore, rossore o calore allo scroto,
- dolore e fastidio ai testicoli, di solito solo su un lato, che può peggiorare dopo essere andati in bagno,
- minzione dolorosa o necessità urgente o frequente di urinare (segno in genere di infezione delle vie urinarie),
- dolore durante i rapporti o durante l’eiaculazione,
- brividi e febbre,
- gonfiore a un testicolo,
- ingrossamento dei linfonodi inguinali,
- dolore o fastidio nella parte bassa dell’addome o nella regione pelvica,
- perdite dal pene (segno in genere di malattia sessualmente trasmessa),
- presenza di sangue nello sperma.
I sintomi dell’epididimite di solito compaiono nel giro di un giorno o due dal momento dell’infezione e regrediscono dopo la terapia.
Può talvolta comparire l’idrocele, un accumulo di liquidi sotto forma di massa avvertibile al tatto all’interno dello scroto.
In alcuni casi l’epididimite può non guarire completamente, oppure può ripresentarsi (recidivare); in questi casi viene definita epididimite cronica e i sintomi possono presentarsi gradualmente, diventando causa di grandi difficoltà in fase di diagnosi.
Quando chiamare il medico
Il dolore e/o il gonfiore ai testicoli sono sintomi che non devono essere sottovalutati.
Possono avere origine da molti disturbi diversi e, per alcuni di essi, è necessario intervenire con urgenza per evitare l’insorgenza di danni permanenti o addirittura della perdita del testicolo.
La torsione testicolare, o torsione del funicolo spermatico, può causare un dolore simile a quello dell’epididimite, ma richiede un intervento d’urgenza, perché impedisce la circolazione diretta al testicolo.
Se soffrite di perdite dal pene o avvertite dolore durante la minzione, consultate il medico per chiarire la natura dell’infezione e prevenire la comparsa di complicazioni.
Pericoli
L’epididimite può causare:
- ascesso scrotale, se i tessuti infetti producono pus,
- epididimite cronica, che può verificarsi quando la forma acuta non viene curata adeguatamente e diventa ricorrente,
- atrofia (restringimento) del testicolo colpito,
- riduzione della fertilità (eventualità molto rara).
Se il disturbo si diffonde dall’epididimo al testicolo è detto epididimo-orchite. I sintomi e le possibili terapie sono fondamentalmente le stesse dell’epididimite.
Diagnosi
Il medico vi visiterà, per scoprire se i linfonodi inguinali siano ingrossati e se il testicolo del lato colpito sia gonfio.
Il medico, inoltre, potrà eseguire l’esplorazione rettale per controllare se la prostata sia ingrossata e dolente, oppure prescrivere gli esami del sangue e delle urine per rilevare eventuali infezioni o altri problemi.
Tra gli altri esami che il medico può prescrivere ricordiamo:
- Screening per le malattie sessualmente trasmesse. Il medico preleva un campione di fluido dall’uretra, inserendo un sottilissimo tampone nel pene. Il campione viene poi esaminato per controllare se sono presenti eventuali batteri o microrganismi infettivi. I risultati possono essere usati per capire qual è l’antibiotico più efficace per la terapia.
- Ecografia. L’ecografia è un esame non invasivo che usa onde sonore ad alta frequenza per creare immagini delle strutture interne dell’organismo. Serve per escludere patologie come la torsione del funicolo spermatico (torsione testicolare) o il tumore al testicolo. Il medico può usare questo esame se i sintomi si sono presentati all’improvviso con un grave dolore e se gli altri esami non sono serviti.
- TAC dei testicoli. Durante quest’esame, usato anche per escludere la torsione testicolare, il medico inietta una minima quantità di materiale radioattivo tracciante che entra in circolo. Speciali apparecchiature, poi, sono in grado di visualizzare le zone dei testicoli che ricevono meno sangue (sintomo di torsione) o più sangue (sintomo di epididimite).
Cura e terapia
A seguito di diagnosi di epididimite è innanzi tutti necessario riposare e assumere eventuali antinfiammatori-antidolorifici come l’ibuprofene per avere sollievo dal dolore.
Può inoltre aiutare:
- restare a letto sollevando lo scroto,
- praticare impacchi freddi, senza mai applicare il ghiaccio direttamente a contatto con la pelle.
L’epididimite provocata da malattie sessualmente trasmesse, o da altra infezione, viene curata con il ricorso a cure antibiotiche e, presumibilmente, andrà curato anche il partner.
Comunicate al vostro medico gli eventuali altri farmaci che assumete e le eventuali allergie ai farmaci. Quest’informazione, e la diagnosi del tipo di infezione, aiuteranno il medico a scegliere qual è la terapia che fa al caso vostro.
È opportuno finire tutto il ciclo di antibiotici prescritto dal medico, anche se ci si sente meglio già dopo due o tre giorni dall’inizio della terapia. Se non vi sentite meglio, chiamate il medico. Una volta terminata la terapia, è consigliabile ritornare dal medico per una visita di controllo, per essere sicuri che l’infezione sia scomparsa.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi regrediscono già dopo alcuni giorni di terapia antibiotica. Se i sintomi non migliorano, il medico potrà prescrivervi un antibiotico diverso. Se nemmeno così ci sono miglioramenti, il medico potrà effettuare altri esami per capire se l’epididimite è causata da un’infezione batterica o da una malattia sessualmente trasmessa.
Nel caso di presenza di ascesso può essere necessario drenarlo e, in certi pazienti, si deve procedere all’intervento di epididimectomia (rimozione chirurgica dell’epididimo) parziale o totale. L’intervento chirurgico può anche essere utile se l’epididimite è causata da malformazioni anatomiche, però molti pazienti continueranno a soffrire di dolore allo scroto anche dopo l’intervento.
Stile di vita e rimedi pratici
Soffrire di epididimite significa provare dolore e disagio. Per alleviare i sintomi è possibile:
- Mettersi a letto a riposo. A seconda della gravità del dolore, potrà essere necessario rimanere a letto per uno o due giorni.
- Tenere lo scroto sollevato. Se state sdraiati, mettete un asciugamano piegato sotto lo scroto.
- Indossare slip aderenti, che offrono un miglior sostegno e protezione rispetto ai boxer.
- Applicare la borsa del ghiaccio sullo scroto, avvolta in un asciugamano sottile e rimuoverla ogni mezz’ora per evitare danni alla pelle.
- Evitare rapporti finché l’infezione non sia completamente guarita. Chiedete al medico quando potrete ricominciare ad avere rapporti.
Prevenzione
Se l’epididimite è causata da una malattia sessualmente trasmessa, anche il vostro partner dovrà farsi curare. Se non si sottopone alla terapia, infatti, potrete contrarre nuovamente il disturbo. Per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse in grado di causare l’epididimite è opportuno avere rapporti sicuri, ad esempio con un solo partner e usando il preservativo.
Se soffrite di infezioni ricorrenti delle vie urinarie o di altri fattori di rischio per l’epididimite, il medico potrà consigliarvi altri modi per impedire le recidive.
Le domande più frequenti
Cos'è l'epididimite?
Quanto dura?
Spesso il disagio e i fastidi possono tuttavia durare da settimane a mesi dalla fine della terapia antibiotica, così come il gonfiore.
Come si cura?
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Buongiorno, qualche tempo fa ho avuto un infezione alle vie urinarie (gonorrea) e il dottore mi ha prescritto degli antibiotici, ora purtroppo senza avere altri rapporti sessuali in precedenza, ho riscontrato un rigonfiamento dei testicoli, ho avuto poi nei passati giorni un rapporto sessuale protetto e il gonfiore durante questo rapporto è aumentato con dolori laterali. Comunque il gonfiore viene e va via senza motivo.
Indispensabile una visita urologica, potrebbe essere un’infezione.
Buonasera dottori, le scrivo in merito ad un mio problema. Una sera ritrovai il testicolo dx gonfio e dolorante, il giorno dopo feci l’eco dall’urologo che diagnosticò una epididimite, dandomi come cura l’integratore denaflog. Dopo quasi un mesi i risultati sono nulli e il testicolo sembra ingrossarsi ancor di più. Prenoto un’altra eco per vedere come si è evoluta la situazione e il dottore mi dice che lepididimite è passata, assenza di idrocele etc, praticamente nulla, ma il mio testicolo rimane gonfio e duro. Mi dà come cura bactrim 15 giorni mattina e sera. Dopo questi 15 giorni notavo un sensibile sgonfiamento, il testicolo era meno duro, dopo 5-6 giorni la situazione ritornava punto e da capo pur non interrompendo la cura. Ritorno dall’urologo che mi visita e dice che son recidivo allepididimite (anche se dall’ultima eco non è uscito niente) e mi dà deltacortene 25 mg per 10 giorni a pranzo ed Evan integratore per 10 giorni colaz e cena. Siamo al decimo giorno ed il testicolo è esattamente come sempre, gonfio e molto più grande del corrispettivo sinistro. In attesa della prossima visita all’urologo tra qualche giorno, voi dottori potete dirmi l’idea che vi siete fatti da questo mio messaggio? Cosa potrebbe essere se non epididimite? Perché sebbene continui cure datemi dall’urologo la situazione rimane sempre la stessa? Confido in una vostra risposta che comprendo essere nei limiti di una valutazione telematica. Ringrazio tutti in anticipo.
Onestamente non mi sento di esprimere giudizi ma, con tutti i limiti delle mie competenze e senza pretesa alcuna, non posso fare a meno di notare che c’è stata una risposta solo al sulfamidico (Bactrim) e questo porta a pensare a una possibile infezione.
Può causare sterilità?
Nei casi più gravi sì, ma in genere se trattata efficacemente eventuali disturbi alla fertilità regrediscono rapidamente.
Un varicocele leggero è da operare per forza?
Non necessariamente, ma è una scelta che ovviamente spetta all’urologo.