Candida nell’uomo: sintomi, cura e rimedi

Ultima modifica

Introduzione

La candidosi è un’infezione da lievito causata da un fungo, la Candida albicans, che, sebbene molto più comune nella donna, può interessare anche l’uomo; in genere nel maschio ad essere colpita è la punta del pene (balanite), con conseguente comparsa di irritazione e arrossamento, ma talvolta si osservano anche infezioni a carico di

Tra i principali sintomi dell’infezione da candida a livello genitale nell’uomo si annoverano:

  • gonfiore,
  • irritazione,
  • prurito,
  • arrossamento,
  • piccole ulcerazioni,
  • presenza di secrezioni biancastre e grumose,
  • cattivo odore,
  • fimosi,
  • dolore e sanguinamento durante la minzione e i rapporti sessuali.
Ricostruzione grafica della candida albicans

iStock.com/Dr_Microbe

Cause della candida maschile

La candidosi è un’infezione sostenuta dal fungo Candida albicans.

Molti soggetti ospitano normalmente sulla pelle e sulle mucose piccole colonie di questi funghi, che in genere tuttavia non causano problemi perché tenuti sotto controllo dal sistema immunitario e da altri batteri non pericolosi (cosiddetti “buoni”, o comunque in equilibrio numerico ottenuto mediante competizione).

La malattia si sviluppa quando i batteri buoni del corpo (che tengono la candida sotto controllo) vengono distrutti, per esempio se viene assunta una terapia antibiotica per trattare un’infezione il farmaco non farà distinzione tra batteri “buoni” e “cattivi”, distruggendoli ambedue.

Se il sistema immunitario è fragile, inoltre, le colonie di candida possono iniziare a proliferare.

Fattori di rischio

La candida tende a crescere in ambienti caldi e umidi, quindi per esempio l’infezione può facilmente svilupparsi se non si asciuga bene il pene dopo l’igiene intima.

Saponi profumati e gel da doccia possono causare irritazione del pene, favorendo ulteriormente le possibilità di crescita della candida, che prolifera tra l’altro anche su pelli già danneggiate.

La candida è inoltre più comune nei soggetti non circoncisi.

Soggetti maschi affetti da HIV, diabete od altre condizioni in grado di indebolire il sistema immunitario sono maggiormente a rischio di sviluppare l’infezione, che si manifesta rapidamente quando il sistema immunitario indebolito non fosse più in grado di contrastarla.

Un diabete non controllato (anche se per esempio non ci fosse ancora consapevolezza della malattia, quindi caratterizzato da una glicemia elevata) aumenta il rischio di candidosi. Sono segni tipici di diabete:

Consultare il medico a fronte di questi sintomi, o in caso di candidosi ricorrente anche dopo trattamento.

Tra gli altri fattori di rischio noti sono compresi anche:

  • obesità
  • terapie antibiotiche, soprattutto se prolungate
  • igiene intima insufficiente.

Sintomi

Anche se spesso rimane asintomatica, i sintomi caratteristici della candida nell’uomo sono:

  • irritazione, bruciore o prurito sotto il prepuzio o sulla punta del pene,
  • lesioni associate a secrezioni biancastre, dense, grumose e dal cattivo odore,
  • arrossamento o chiazze rosse sotto il prepuzio o sulla punta del pene,
  • perdite sotto il prepuzio simili a ricotta, talvolta anche maleodoranti,
  • fastidio durante l’attività sessuale,
  • raramente possono gonfiarsi i linfonodi inguinali,
  • difficoltà a retrarre il prepuzio (fimosi).

Candidosi cutanea

La maggior parte delle infezioni cutanee da candida interessano aree del corpo dove si incontrano pieghe (e dove quindi sia comune che il sudore possa macerare), per esempio:

  • gomito,
  • inguine,
  • spazi tra le dita,
  • pelle tra genitali e ano.

I soggetti obesi sono a rischio di infezioni della pelle anche tra i rotoli di grasso.

L’infezione in genere inizia con un’eruzione rossa e dolorosamente pruriginosa, ma può anche costellarsi di piccoli punti rossi. La pelle interessata può quindi diventare squamosa e trasudare una sostanza bianco-giallastra simile al caglio. Se viene colpita, l’area tra le dita tende a diventare spessa, morbida e bianca.

Complicazioni

In genere la candida nell’uomo non rappresenta un grosso pericolo, al limite un fastidioso inconveniente.

Se trascurata può tuttavia innescare un’infezione in grado di portare nel tempo a fimosi, ma se il sistema immunitario è fragile l’infezione può diffondersi nel sangue, scatenando una candidosi invasiva.

L’infezione può diffondersi rapidamente, interessando vari organi.

Fattori di rischio noti per la candidosi invasiva sono:

  • HIV,
  • diabete tipo 1 o 2,
  • terapia con immunosoppressori (farmaci usati per prevenire il rigetto di organi appena trapiantati),
  • chemio o radioterapia ad alte dosi,
  • presenza di un catetere venoso centrale,ovvero un catetere impiantato nel torace per la somministrazione di farmaci; questi impianti sono usati in genere per evitare la ripetizione di iniezioni dolorose durante terapie di lunga durata,
  • dialisi, un tipo di trattamento che impiega un dispositivo per espletare le funzioni del rene in caso di insufficienza renale.

I sintomi della candidosi invasiva sono estremamente vari, dipendendo da quale parte del corpo viene colpita dall’infezione, ma i sintomi iniziali in genere sono:

Ricorrere tempestivamente al medico se affetti da candida e portatori di uno dei fattori di rischio succitati o se i sintomi si sviluppano in un arco di tempo breve.

La candidosi invasiva è un’emergenza medica che richiede l’immediato ricovero ospedaliero in una terapia intensiva, dove le funzioni vitali possono essere sostenute in parallelo al trattamento dell’infezione con farmaci antifungini.

Il medico può raccomandare il ricovero ospedaliero a scopo cautelativo per soggetti particolarmente vulnerabili (per esempio, diabetici o in dialisi) che contraggano un’infezione da candida.

Quando chiamare il medico

Se è la prima volta che si sospetta un’infezione da candida, è meglio rivolgersi al medico curante per una diagnosi, anche perché i sintomi possono essere simili a quelli di una malattia sessualmente trasmissibile. Il medico è in grado di valutare la differenza o, in casi dubbi, inviare il paziente allo specialista (dermatologo).

Se si tratta invece di una recidiva e se ne riconoscono i sintomi è possibile curarsi autonomamente ricorrendo a farmaci da banco.

Sarà comunque necessario rivolgersi al medico anche quando la candidosi insorge in un soggetto con sistema immunitario compromesso, perché l’infezione potrebbe diffondersi e trasformarsi in una forma invasiva più grave.

Diagnosi

Consultare il medico in caso di sintomi di candidosi (del pene o della pelle) e in assenza di pregresse infezioni.

In caso di recidiva, non è in genere necessario rifare diagnosi, a meno che la condizione non risponda al trattamento (vedere oltre).

La diagnosi viene formulata in base all’esame fisico della punta del pene o dell’area di pelle interessata. È importante escludere l’ipotesi di candidosi nel caso che i sintomi siano causati da un’altra condizione, come una malattia sessualmente trasmissibile o un’infezione batterica della pelle.

Possono essere necessari approfondimenti se:

  • i sintomi sono gravi,
  • persistono nonostante il trattamento,
  • si verificano episodi ricorrenti.

Le analisi in genere richiedono l’esecuzione di un tampone (il prelievo di un piccolo campione di pelle tramite un apposito bastoncino) nell’area interessata. Il campione viene analizzato per identificare eventuali agenti infettivi, come il fungo Candida albicans.

È anche possibile che vengano prescritti esami del sangue e delle urine per verificare che non ci siano condizioni sottostanti, per esempio il diabete, favorenti la candidosi.

Candidosi ricorrente

Nel caso si riconoscano i sintomi di un nuovo episodio di candidosi, i trattamenti da banco possono aiutare a risolvere l’infezione.

Se l’infezione continua a recidivare o non viene risolta dal trattamento, consultare il medico in modo da approfondire il quadro e identificare la terapia adeguata.

Se un uomo è affetto da candidosi è verosimile che anche la partner ne sia colpita, anche perché spesso il fungo colonizza la vagina. Quindi, è utile che venga trattata la coppia per evitare che l’infezione continui a trasmettersi tra i due partner.

Cura

Il trattamento dipende dall’area del corpo interessata.

Nel caso in cui la candidosi non interessi il pene, viene in genere raccomandata una crema antifungina a base di composti imidazolici per uso topico (clotrimazolo, econazolo,
ketoconazolo, miconazolo), principi attivi in grado di uccidere i funghi distruggendone la parete cellulare.

La maggior parte di questi farmaci è acquistabile in farmacia senza prescrizione, ma il farmacista potrà aiutare a scegliere il prodotto più adatto.

L’effetto collaterale più frequente è una sensazione di bruciore al momento dell’applicazione della crema. Occasionalmente, alcuni imidazoli topici possono causare bruciori più intensi e un’irritazione della pelle più grave. Se dovesse succedere, interrompere l’applicazione della crema e contattare il medico.

In presenza di prurito, il medico può prescrivere una crema corticosteroidea come terapia di supporto. I corticosteroidi riducono i livelli di infiammazione del tessuto colpito, aiutando così a ridurre i sintomi.

Nel caso di candidosi del pene, il farmaco di prima scelta è il fluconazolo. Il farmaco viene anche usato come antifungino alternativo se i sintomi non migliorano dopo 14 giorni di trattamento con imidazolo topico.

In genere, viene assunto sotto forma di compresse e in questa forma richiede ricetta medica. Funziona distruggendo enzimi (proteine particolari che mediano importanti reazioni chimiche) necessari per la sopravvivenza e la moltiplicazione delle cellule fungine.

Gli effetti collaterali più frequenti del fluconazolo sono:

Contattare il medico se i sintomi non migliorano dopo 14 giorni di trattamento con fluconazolo. Potrebbe essere necessario ricorrere a un dermatologo per una terapia specialistica. Il dermatologo è il medico specializzato nelle malattie della pelle.

Astensione sessuale

In caso di candidosi genitale si consiglia di evitare i rapporti sessuali finché l’infezione non si sia risolta, diversamente potrebbe peggiorare o, soprattutto, essere trasmessa al partner.

In caso di rapporti, usare il preservativo per evitare di trasmettere l’infezione.

  • Alcuni soggetti eterosessuali sviluppano balaniti (infezioni della punta del pene) di lieve entità a seguito di rapporti. Probabilmente, si tratta di reazioni allergiche alla candida presente nella vagina della partner. In genere si risolvono semplicemente con la terapia della partner.
  • Anche i maschi omosessuali possono contrarre la candidosi attraverso rapporti non protetti. L’infezione di solito guarisce con il trattamento, ma si consiglia di astenersi dai rapporti finché l’infezione non sia risolta e soprattutto si raccomanda di utilizzare sempre il preservativo per evitare anche fastidiose uretriti.

Igiene

Se affetti da candida una buona igiene personale aiuterà a eliminare l’infezione. Lavare l’area interessata attentamente con acqua calda (tendenzialmente la doccia è più igienica del bagno).

Evitare l’uso di saponi profumati o gel da doccia sui genitali, perché sono potenzialmente irritanti, a meno di diversa indicazione del medico. Utile invece il bicarbonato.

Dopo essersi lavati, assicurarsi di asciugare perfettamente l’area, perché la candida prolifera in ambienti umidi. Biancheria intima di cotone non aderente può aiutare la pelle e il pene a stare asciutti e freschi, evitando così l’attecchimento del fungo sulla pelle o sotto il prepuzio.

Fonti e bibliografia

  • NHS, licensed under the OGL

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

Articoli Correlati
Articoli in evidenza