Introduzione
La nascita di un bambino può scatenare un guazzabuglio di potenti emozioni, dall’eccitazione alla paura, dalla gioia all’ansia, ma talvolta porta con sé anche sensazioni inaspettate, come la depressione.
La depressione è qualcosa in più di un semplice “sentirsi giù” o “di cattivo umore” per qualche giorno, è un disturbo durante il quale i sentimenti di
- tristezza,
- ansia
- o “vuoto”
non scompaiono, ma al contrario interferiscono con la normale vita quotidiana.
Queste sensazioni possono manifestarsi con intensità diversa, da lieve a molto grave, tuttavia c’è una buona notizia: la maggior parte delle persone depresse, dopo la terapia, si sentirà meglio.
È importante che vostro partner o un’altra persona fidata aiutino a soddisfare le esigenze del bambino, nel caso in cui la mamma sviluppi e manifesti una qualche forma di depressione; si stima che tra il 7-12% delle donne soffra di un qualche disturbo mentale in questa delicata fase della vita, ma tutti i bambini meritano di avere una madre sana. E tutte le madri meritano di vivere appieno la vita, come donne e come persone che si prendono cura di un figlio.
La maggior parte delle neo-mamme sperimenta il cosiddetto baby-blues, una condizione temporanea ed autolimitante caratterizzata dalla presenza di
- sbalzi d’umore,
- pianti,
- ansia
- e difficoltà a dormire.
Il baby blues di solito inizia entro i primi due o tre giorni dal parto e può durare fino a due settimane; altre mamme sviluppano invece una forma più grave e duratura di depressione, nota come depressione postpartum.
La depressione postpartum non è un difetto di carattere e nemmeno una debolezza.
A volte è semplicemente una complicazione del parto, ma quello che conta davvero è che se vi sentite depresse durante la gravidanza o dopo il parto, non c’è motivo di soffrire in silenzio. Vi consigliamo caldamente di aprirvi con una persona fidata e di informare immediatamente il medico.
Cause
La causa non è mai unica, al contrario la depressione è quasi sempre innescata da una combinazione di fattori diversi; è peraltro una malattia mentale che tende ad essere ereditaria, le donne con precedenti famigliari hanno maggiori probabilità di ammalarsi.
Si ritiene che le modifiche dei processi chimici cerebrali o della struttura cerebrale giochino un ruolo fondamentale nella depressione, ma spesso gli eventi stressanti della vita, come la morte di una persona cara, le cure dovute a un famigliare anziano, gli episodi di violenza e la povertà possono rappresentare i fattori scatenanti.
Anche i fattori ormonali, diversi da donna a donna, possono contribuire allo sviluppo della malattia: sappiamo che gli ormoni influenzano direttamente i processi chimici cerebrali che controllano le emozioni e l’umore. Sappiamo anche che le donne hanno maggiori probabilità di ammalarsi in alcuni momenti della vita, come ad esempio la pubertà, la gravidanza, i primi mesi di vita del bambino e il periodo che precede la menopausa. Alcune donne soffrono di sintomi depressivi immediatamente prima delle mestruazioni.
La forma depressiva che si manifesta subito dopo la nascita di un bambino è detta depressione post-parto, perché verosimilmente legata alle modifiche ormonali susseguenti al parto. Durante la gravidanza i livelli di ormoni femminili, estrogeno e progesterone, aumentano considerevolmente: nelle prime 24 ore dopo il parto gli stessi livelli ormonali ritornano rapidamente alla normalità e si ritiene che queste modifiche repentine possano scatenare la depressione. Si tratta a grandi linee dello stesso cambiamento che si verifica prima del ciclo mestruale, quando le modifiche ormonali sono di entità inferiore, ma comunque in grado di provocare cambiamenti nell’umore.
Anche i livelli degli ormoni tiroidei possono diminuire dopo il parto. La tiroide è una piccola ghiandola che si trova nel collo e contribuisce a regolare l’uso e la conservazione dell’energia ricavata dagli alimenti; se i livelli di ormoni tiroidei sono bassi si possono avere i sintomi sopra descritti. Con un semplice esame del sangue si può scoprire se è questo disturbo che provoca i sintomi depressivi. Se avete problemi di tiroide, il medico vi prescriverà dei farmaci appositi.
Esistono però anche altri fattori che possono scatenare la depressione post parto:
- stanchezza dopo il parto,
- stanchezza dovuta alla mancanza di sonno o ai continui risvegli notturni,
- sensazione di oppressione data dal bambino,
- dubbi sulla capacità di poter essere una buona madre,
- stress dovuto ai cambiamenti nel lavoro e nella vita domestica,
- necessità, non realistica, di diventare una madre perfetta,
- senso di perdita di quella che era la propria identità prima della gravidanza,
- sensazione di essere meno attraente,
- mancanza di tempo libero.
Alcune donne sono più a rischio durante e dopo la gravidanza? Probabilmente esistono alcuni fattori che possono aumentare la probabilità di ammalarsi di depressione durante la gravidanza e dopo il parto.
- precedenti personali di depressione o di altre malattie mentali,
- precedenti famigliari di depressione o di altre malattie mentali,
- mancanza di aiuto e supporto da parte della famiglia e degli amici,
- ansia o presentimenti negativi riguardanti la gravidanza,
- problemi durante una gravidanza o un parto precedenti,
- problemi di coppia o economici,
- eventi stressanti,
- giovane età,
- abuso di sostanze stupefacenti,
- patologie endocrine (ipotiroidismo) ,
- complicanze ostetriche,
- nascita pre-termine, problemi di salute del bambino, temperamento difficile del
bambino, - precedenti di abusi o di violenza domestica,
- gravidanza indesiderata o non programmata,
- gravidanze ravvicinate,
- lungo tempo di concepimento e/o pratiche di procreazione medicalmente
assistita, - esperienza di nascita deludente,
- impossibilità di allattare,
- disoccupazione,
- essere primipara (primo figlio),
- interruzione recente di farmaci psicotropi (psicofarmaci),
- caratteristiche di personalità quali: soggetta a sensi di colpa, perfezionismo,
sentirsi incapaci di apprendere.
Le donne che soffrono di depressione durante la gravidanza sono maggiormente a rischio di malattia anche dopo il parto.
Se siete in cura con farmaci antidepressivi interromperne l’assunzione durante la gravidanza può far sì che la malattia si ripresenti: non smettete di assumere i farmaci che vi sono stati prescritti senza prima aver consultato il medico, in certe situazioni non usare un farmaco indispensabile può provocare più danni a voi o a vostro figlio che continuare ad assumerlo.
Sintomi
La depressione è un problema frequente durante la gravidanza (1 donna su 10 con un picco di frequenza intorno alla 32° settimana di gravidanza) e dopo il parto, il 13 per cento circa delle donne incinte e delle neo-mamme ne soffre a volte senza rendersene conto; alcuni cambiamenti che avvengono normalmente durante e dopo la gravidanza possono provocare sintomi simili a quelli della depressione ma, se soffrite per più di due settimane di un qualche sintomo contenuto nell’elenco seguente, vi consigliamo di andare dal medico:
- irrequietezza o malumore,
- tristezza, disperazione e oppressione,
- pianto frequente,
- mancanza di energie o di motivazione,
- appetito scarso o eccessivo,
- sonno scarso o eccessivo,
- problemi decisionali o di concentrazione,
- problemi di memoria,
- svalutazione di sé e senso di colpa,
- mancanza di interesse o di piacere nelle attività che prima piacevano,
- isolamento dagli amici e dai famigliari,
- mal di testa, dolori o mal di pancia che non scompaiono.
- incapacità a concentrarsi,
- ansia,
- estrema irritabilità con gli altri e con se stessa,
- agorafobia (difficoltà ad uscire di casa ed esporsi in situazioni sociali),
- tendenze ossessive-compulsive come lavarsi ripetutamente le mani.
Il medico può scoprire se i sintomi sono provocati dalla depressione o da disturbi di natura diversa.
Baby blues, depressione post parto e psicosi post parto
Molte donne soffrono di baby blues nei giorni immediatamente successivi al parto.
Il baby blues è caratterizzato “da una indefinibile sensazione di malinconia, tristezza, irritabilità e inquietudine, che raggiunge il picco 3-4 giorni dopo il parto e tende a svanire nel giro di pochi giorni, generalmente entro i primi 10-15 giorni dal parto. La sua insorgenza è dovuta principalmente al drastico cambiamento ormonale nelle ore successive al parto (crollo degli estrogeni e del progesterone) e alla spossatezza fisica e mentale dovuta al travaglio e al parto e può verificarsi in oltre il 70% delle madri” (fonte: Ministero della Salute).
Può causare:
- sbalzi d’umore,
- tristezza, ansia o senso di oppressione,
- episodi di pianto immotivato,
- perdita dell’appetito,
- irritabilità,
- irrequietezza
- disturbi del sonno.
Il baby blues, nella maggior parte dei casi, scompare nel giro di pochi giorni o una settimana. I sintomi non sono gravi e non richiedono alcuna terapia.
I sintomi della depressione post parto, invece, durano più a lungo e sono più gravi. Colpisce il 10-15% delle donne entro il primo anno di vita del bambino (il più delle volte entro i 4-6 mesi dalla nascita del bimbo) e può presentarsi come:
- umore depresso,
- anedonia perdita della capacità di provare piacere,
- modificazione peso e/o appetito,
- alterazione del sonno (aumento/riduzione tempi di sonno),
- astenia: affaticabilità o mancanza di energie,
- isolamento,
- sentimenti di colpa e inutilità, bassa autostima, impotenza e disvalore,
- ansia e relativi connotati somatici,
- perdita della libido,
- riduzione della concentrazione,
- pensieri ricorrenti di morte e/o progettualità di suicidio,
- agitazione/rallentamento psicomotorio.
Perché il disturbo sia conclamato devono essere presenti almeno 5 dei sopra-elencati
sintomi e perdurare da almeno due settimane per quasi ogni giorno.
È poi purtroppo possibile che si manifesti nei casi più gravi anche con:
- fantasie di fare del male al bambino,
- mancanza di interesse per il bambino.
La depressione post parto deve essere curata da un medico competente.
La psicosi post parto è un’eventualità molto più rara che si verifica tra uno e quattro casi su mille. Di solito si manifesta nelle prime due settimane dopo il parto, le donne affette da disturbo bipolare o da un altro problema mentale noto come disturbo schizoaffettivo sono maggiormente a rischio per quanto riguarda la psicosi post parto.
Tra i sintomi possiamo avere:
- allucinazioni,
- confusione,
- sbalzi d’umore repentini,
- tentativi di fare del male a se stessa o al bambino.
Ricordiamo infine il Il disturbo post-traumatico da stress, che è una condizione che spesso è il risultato di una nascita traumatica, come può esserlo un travaglio lungo o doloroso, o un parto avvenuto in regime d’urgenza.
I sintomi del DPTS post-natale possono manifestarsi da soli o in aggiunta ai sintomi della depressione postnatale, subito dopo il parto o mesi dopo.
Pericoli
La depressione non curata può essere molto dannosa, sia per voi sia per vostro figlio. Alcune donne depresse hanno molte difficoltà a prendersi cura di sé durante la gravidanza. Ad esempio, possono:
- seguire una dieta troppo povera,
- non aumentare di peso a sufficienza,
- sviluppare disturbi sonno,
- non recarsi alle visite di controllo,
- non seguire i consigli e le prescrizioni del proprio medico,
- assumere sostanze pericolose, come il tabacco, l’alcool o droghe.
Ad alcune donne potrebbe sembrare che il consumo di alcolici sia d’aiuto e di conforto, permettendo di rilassarsi più facilmente, ma la realtà è che l’alcol è una sostanza depressiva in grado di influenzare l’umore, la capacità di giudizio, l’autocontrollo e la coordinazione. Ha effetti ancora peggiori su un organismo stanco e già provato, per esempio da un parto recente.
La depressione durante la gravidanza può far aumentare i rischi di:
- problemi durante la gravidanza o il parto,
- basso peso alla nascita,
- parto prematuro.
La depressione post parto, se non curata con efficacia, può avere conseguenze dannose sulla capacità di essere genitori. È probabile che proviate questi sintomi o sensazioni:
- mancanza di energia,
- problemi di concentrazione,
- umore nero,
- incapacità di provvedere alle necessità del bambino.
Quindi potreste sentirvi in colpa e perdere fiducia nella vostra capacità di essere una buona madre. Questi pensieri possono far peggiorare la malattia. I ricercatori ritengono che una depressione post parto non trattata possa avere conseguenze negative anche sul bambino, che potrebbe manifestare:
- ritardi nello sviluppo del linguaggio,
- problemi nell’attaccamento madre-figlio,
- problemi comportamentali (e maggior rischio di sviluppo della ADHD),
- pianto ripetuto e frequente.
Cura e terapia
Andate dal medico se:
- il baby blues non scompare dopo due settimane dal parto,
- i sintomi depressivi si aggravano,
- i sintomi depressivi iniziano molto dopo il parto, anche molti mesi dopo,
- avete difficoltà a eseguire compiti normali, sul posto di lavoro o a casa,
- non vi prendete cura di voi stesse o di vostro figlio,
- pensate di fare del male a voi stesse o a vostro figlio.
Il medico potrà porvi delle domande per arrivare alla diagnosi di depressione, oppure indirizzarvi presso uno psichiatra o psicologo, medici specialisti nel trattamento della depressione.
Alcune donne non parlano con nessuno dei loro sintomi: si sentono imbarazzate, provano vergogna o sensi di colpa perché si sentono depresse proprio quando tutti si aspetterebbero che fossero felici. Si preoccupano di essere giudicate inadeguate come madri.
A questo proposito è bene ricordare che tutte le donne possono soffrire di depressione durante la gravidanza o dopo il parto, ma questo non vuol dire che siate una cattiva madre o una madre “che non ci sta con la testa”.
Voi e vostro figlio non dovete necessariamente soffrire. Qualcuno vi può aiutare.
Ecco altri consigli utili:
- Riposatevi il più possibile. Mentre vostro figlio dorme, riposatevi anche voi.
- Non cercate di fare troppo o di essere perfette.
- Chiedete aiuto al partner, alla famiglia e agli amici.
- Ritagliatevi dei momenti per uscire, per stare con gli amici o per stare insieme al vostro partner.
- Parlate apertamente delle vostre sensazioni con il partner, i famigliari e gli amici.
- Parlate con le altre mamme, per poter imparare dalle loro esperienze.
- Partecipate a un gruppo di aiuto. Chiedete al medico se esistono gruppi e associazioni di aiuto nella vostra zona.
- Non programmate cambiamenti sostanziali della vostra vita durante la gravidanza e subito dopo il parto. I grandi cambiamenti possono provocare stress non necessari. Spesso, però, non è possibile evitare i cambiamenti. Se avvengono, cercate di farvi aiutare e sostenere il prima possibile.
Terapie
I due tipi consueti di terapia per la depressione sono:
- Psicoterapia. In questo caso si sostengono dei colloqui con un terapeuta, uno psicologo o un assistente sociale per imparare a modificare gli effetti della depressione sul pensiero, sulle sensazioni e sul comportamento.
- interventi psicoeducazionali,
- terapia cognitivo-comportamentale,
- terapia interpersonale,
- terapia psicodinamica,
- supporto psicologico,
- tecniche di rilassamento.
- Terapia farmacologica. Il medico può prescrivervi un farmaco antidepressivo. Questi farmaci possono contribuire ad alleviare i sintomi della depressione:
- antidepressivi,
- ansiolitici,
- stabilizzatori dell’umore,
- antipsicotici.
È possibile avvalersi di uno solo di questi tipi di terapia, oppure di entrambi contemporaneamente. Se siete depresse la malattia può avere ricadute anche su vostro figlio, curarvi è fondamentale per voi e per lui/lei.
Fonte principale
Le domande più frequenti
Cos'è il baby blues?
Si ritiene che sia legato al drastico cambiamento ormonale legato al parto, oltre che alla stanchezza accumulata durante il travaglio e il parto.
Interessa fino a 7 donne su 10.
Cos'è la depressione post-partum?
Che differenza c'è tra baby-blues e depressione post-partum?
I bambini hanno bisogno di cure 24 ore su 24, quindi è normale che le madri possano sviluppare sensazioni di affaticamento fino ad un vero e proprio senso di sopraffazione.
Se i cambiamenti dell'umore, l'ansia, la tristezza e/o l'infelicità sono gravi e/o durano più di 2 settimane, si tratta presumibilmente di vera e propria depressione post-partum, una condizione che in genere richiede un trattamento medico.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
buonasera dottore scrivo da parte della mia compagna, dopo aver partorito nostra figlia circa 6 mesi fa, la mia compagna ha dei momenti, che durano piu’ o meno un’ora ,di crisi di pianto e di isteria e anche lei non capisce bene che le succede, perchè dopo ne parliamo e a mente serena mi dice che in realta’ non le manca niente ed ama sua figlia, ma durante la crisi non si rende conto di quello che le accade e si accanisce su di me inveendomi contro, questa storia dura ormai da circa 5 mesi e adesso ho intenzione di portartarla da uno specialista, le chiedo gli psicofarmaci hanno effetti collaterali o sono degli antidepressivi comuni…parlo da ingnorante in materia ma ho paura che le possano fare del male, parlo da uomo disperato.grazie buonasera.
Tutti i farmaci possono avere effetti collaterali, ma in genere sono scelti in modo da evitare che compaiano; condivido la decisione di farsi aiutare, vedrà che la situazione verrà risolta.
grazie Dottore per la risposta…ieri siamo stati da uno Psichiatra, e dopo avergli prescritto dei farmaci, lei si è rifiutata di prenderli ritenendo piu’ opportuno fare dei colloqui e parlare prima di assumerli, ovviamente tutto condito da una crisi di pianto e rimproverando il dottore per non avergli chiesto prima se voleva assumerli o meno. Adesso penso di puntare ad uno psicologo/a dove spero ad un approccio diverso medico-paziente, ma ho paura che se ne esca con qualche altra tarantella. Ho cercato di convincerla ma non c’è stato verso, non vorrei che si entrasse in un circolo vizioso.granzie ancora e Buon Lavoro.
Vale la pena di provare con uno psicologo, ma non si lasci abbattere, anche se non riesce a dimostrarglielo per sua figlia è importantissimo sentirla vicino.
Salve dottore, sono una ragazza di 27 anni soffrivo precedentemente di ansia e attacchi di panico… ma curati…adesso sono in gravidanza scalando così il cipralex di 10 mg… solo che adesso sono riapparsi … sono alla 30 settimana.. volevo sapere se gli attacchi di panico, ansia possono far male al bambino o lui è tranquillo che cresce dentro di me? Inoltre a me l ansia fa dimagrire infatti ho perso qualche chilo ma dall ecografia lui ha un ottimo peso.Il fatto di dimagrire influisce sulla sua salute o lui cresce lo stesso? Grazie e scusi per il commento lungo.
1. In linea di massima lui è tranquillo e protetto, ma è importante segnalare al ginecologo le sue difficoltà.
2. A meno che lei non sia partita in sottopeso non dovrebbero esserci grossi rischi.
La depressione post parto si verifica sicuramente in tutte le donne? Oppure non è detto che succeda?
Assolutamente no, non è detto che si verifichi e, nel caso, l’entità può essere anche differente da una donna all’altra (e anche da una gravidanza all’altra per la stessa mamma).