Disturbo bipolare (bipolarismo): sintomi, cause, cura

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Introduzione

Il disturbo bipolare, noto anche come sindrome maniaco-depressiva o bipolarismo, è un disturbo cerebrale che determina

  • variazioni inusuali di
    • umore,
    • energia,
    • livelli di attività,
  • ridotta capacità di affrontare le attività quotidiane.

Esistono quattro tipi di disturbi bipolari e tutti implicano evidenti cambiamenti di umore e dei livelli di energia e attività. Gli stati di umore variano da periodi estremamente “su di giri”, con comportamenti euforici e pieni di energia (noti come episodi maniacali), a periodi molto “giù”, di intensa tristezza e senza speranza (episodi depressivi). I periodi maniacali di minor intensità sono detti ipomaniacali.

  • Il disturbo bipolare tipo I implica episodi maniacali di almeno 7 giorni, o sintomi maniacali così gravi da rendere necessaria l’immediata ospedalizzazione del soggetto. In genere si presentano anche episodi depressivi, con durata tipica di almeno 2 settimane. Sono possibili anche episodi di depressione con caratteristiche miste (sintomi depressivi e maniacali in contemporanea).
  • Il disturbo di tipo II identifica un’alternanza di episodi depressivi e ipomaniacali, ma senza i veri e propri scoppi maniacali del tipo I.
  • Il disturbo ciclotimico (o ciclotimia) consiste in vari periodi con sintomi ipomaniacali e vari periodi di sintomi depressivi della durata di almeno 2 anni (1 anno in bambini e adolescenti). I sintomi, comunque, non soddisfano i requisiti diagnostici dell’episodio ipomaniacale e depressivo.
  • I disturbi bipolari non altrimenti specificati definiscono sintomi bipolari che non rientrano in nessuna delle tre precedenti categorie.

Il disturbo bipolare è una malattia cronica, con episodi di mania e depressione che tipicamente si ripresentano nel tempo. Tra i diversi episodi molti soggetti con disturbi bipolari non hanno alterazioni dell’umore, anche se alcuni pazienti possono avere sintomi perduranti. Il trattamento continuo aiuta a controllare questi sintomi.

Ragazza di fronte a uno specchio rotto, che la riflette da varie angolature

iStock.com/KatarzynaBialasiewicz

Cause

Anche se ad oggi le ragioni esatte alla base dello sviluppo del disturbo non siano note con certezza, c’è in genere consenso sul fatto che non esista un’unica causa; al contrario, è probabile che molti fattori contribuiscano alla malattia o ne aumentino il rischio di comparsa, interagendo in modo variabile tra loro.

Tra i fattori più rilevanti sono compresi:

  • alterazioni e disfunzioni biochimiche del cervello
  • predisposizione genetica

Struttura e funzionamento del cervello

Alcuni studi mostrano come il cervello di soggetti affetti da disturbo bipolare possa essere diverso da quello di soggetti sani o con altri problemi mentali; ad esempio sono state raccolte evidenze che dimostrerebbero come gli episodi di mania potrebbero essere il risultato di un eccesso di noradrenalina, un neurotrasmettitore cerebrale, mentre gli episodi depressivi siano legati a livelli insufficienti.

Una maggior comprensione di queste differenze, insieme a nuovi dati provenienti da studi genetici, aiuterà la comunità scientifica a capire meglio i disturbi bipolari e prevedere quale tipo di trattamento avrà la maggior efficacia.

Fattori genetici

Alcune ricerche indicano che soggetti con uno specifico corredo genetico abbiano più probabilità di sviluppare disturbi bipolari, ma i geni non sono il solo fattore di rischio. Studi su gemelli identici hanno mostrato che se anche un soggetto sviluppa un disturbo bipolare, il gemello non sempre si ammala, nonostante il fatto che due gemelli identici (omozigoti) condividano gli stessi geni, questo dimostra che nessun singolo gene è responsabile del disturbo bipolare, che è invece sempre il risultato della combinazione di una serie di fattori genetici e ambientali.

Trigger (fattori d’innesco)

Una circostanza o una situazione particolarmente stressante può essere l’evento in grado di scatenare i sintomi della malattia in un individuo predisposto; tra gli esempi di fattori scatenanti stressanti sono compresi

  • la fine di una relazione sentimentale
  • un abuso fisico, sessuale o psicologico
  • il lutto di un familiare stretto o di una persona cara
  • malattie gravi
  • disturbi del sonno
  • gravi problemi nel quotidiano, inerenti ad esempio la sfera finanziare, professionale od emotiva.

 

Sintomi

Un soggetto affetto da disturbo bipolare attraversa periodi di emozioni inusualmente intense, cambiamenti del sonno e dei livelli di attività e comportamenti non abituali. Questi periodi vengono chiamati episodi di alterazione dell’umore e sono drasticamente diversi dalle normali fluttuazioni di umore e comportamento tipici di una persona altrimenti sana.

In assenza di trattamento gli episodi di mania possono durare da tre a sei mesi, mentre gli episodi di depressione tendono a durare più a lungo, da sei a dodici mesi.

Cambiamenti estremi di energia, attività e sonno accompagnano gli episodi di alterazione dell’umore.

Durante un episodio maniacale un individuo può:

  • sentirsi molto “su di giri” o euforico,
  • manifestare molta energia,
  • avere maggiori livelli di attività,
  • sentirsi agitato o eccitato,
  • non riuscire a dormire,
  • essere più attivo del solito,
  • parlare molto in fretta di tanti argomenti diversi,
  • essere agitato, irritabile o suscettibile,
  • sentirsi come se i propri pensieri viaggiassero a tutta velocità,
  • pensare di riuscire a fare un sacco di cose alla volta,
  • fare cose pericolose, come spendere un sacco di soldi o fare sesso sconsideratamente.

Durante un episodio depressivo, un individuo può:

  • sentirsi molto triste, giù, vuoto o senza speranze,
  • avere molta poca energia,
  • manifestare minori livelli di attività,
  • soffrire di disturbi del sonno (potrebbe dormire troppo poco o troppo),
  • sentirsi nell’impossibilità di godere di alcunché,
  • sentirsi preoccupato e vuoto,
  • non riuscire a concentrarsi,
  • scordarsi di un sacco di cose,
  • mangiare troppo o troppo poco,
  • sentirsi stanco o rallentato,
  • pensare alla morte o al suicidio.

Talvolta un episodio di alterazione dell’umore si presenta con sintomi sia maniacali che depressivi. In questo caso, si parla di episodio misto. Soggetti con episodi misti possono sentirsi molto tristi, vuoti o senza speranze, ma allo stesso tempo avere una grande energia.

Un disturbo bipolare può essere presente anche se le oscillazioni dell’umore sono meno estreme. Per esempio, alcuni individui con disordini bipolari soffrono di ipomania, una forma di episodio maniacale meno grave. Durante un episodio ipomaniacale, la persona potrebbe sentirsi molto positiva, altamente produttiva e ben funzionante. Potrebbe non sentire che qualcosa non va, mentre la famiglia e gli amici si accorgeranno della variazione di umore e/o dei cambiamenti nei livelli di attività che identificano un possibile disturbo bipolare. Senza trattamento adeguato, un soggetto ipomaniacale può sviluppare mania o depressione gravi.

Diagnosi

Diagnosi e trattamento adeguati aiutano il soggetto affetto da disturbo bipolare a condurre una vita sana e produttiva. Parlare con un medico o altra figura professionale qualificata per la gestione della salute mentale è il primo passo per chiunque pensi di soffrire di un disturbo bipolare. Il medico può condurre un esame obiettivo completo per escludere altre condizioni.

Se i problemi non sono causati da altre malattie, il medico può eseguire una valutazione della salute mentale o richiedere un consulto a uno specialista, per esempio uno psichiatra, esperto nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi bipolari.

I soggetti con disturbi bipolari chiedono aiuto più facilmente quando sono depressi che durante gli episodi maniacali o ipomaniacali.

È quindi necessaria un’attenta anamnesi per assicurarsi che il disturbo bipolare non venga erroneamente scambiato con la depressione maggiore. Al contrario delle persone con disturbi bipolari, i soggetti affetti solo da depressione (anche detta depressione unipolare) non vanno incontro a episodi maniacali. Possono però manifestare qualche sintomo maniacale in quella che viene definita depressione maggiore con caratteristiche miste.

Disturbi bipolari e altre malattie

Alcuni dei sintomi dei disturbi bipolari sono simili a quelli di altre malattie, complicando spesso la diagnosi. Molti pazienti, inoltre, associano al disturbo bipolare altre malattie come

I soggetti con disturbi bipolari sono inoltre associati ad aumentato rischio di

e altre malattie fisiche.

Psicosi

Pazienti con con gravi episodi di mania o depressione possono manifestare anche sintomi psicotici, come allucinazioni o delusioni. I sintomi psicotici tendono a correlarsi con gli eccessi umorali del soggetto. Per esempio:

  • Un individuo con sintomi psicotici durante un episodio maniacale può pensare di essere famoso, molto ricco o di avere poteri particolari.
  • Un individuo con sintomi psicotici durante un episodio depressivo può pensare di essere rovinato e senza un soldo, o di aver commesso un crimine.

Di conseguenza, talvolta i pazienti affetti da disturbi bipolari che manifestano anche sintomi psicotici vengono erroneamente catalogati come schizofrenici.

Ansia e sindrome da deficit di attenzione e iperattività

Nei soggetti con disturbi bipolari, vengono spesso diagnosticati disturbi ansiosi e la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.

Tossicodipendenza

I pazienti con disturbi bipolari possono anche sviluppare tossicodipendenza da alcol o droghe, avere problemi relazionali o conseguire scarsi risultati scolastici o lavorativi. Malato, famigliari e amici possono non capire che questi problemi sono segni di una patologia mentale grave come un disturbo bipolare.

Cura e terapia

Il trattamento permette anche ai soggetti con le forme più gravi di sviluppare un miglior controllo delle alterazioni dell’umore e degli altri sintomi caratteristici; nella maggior parte dei casi il piano di trattamento per essere efficace prevederà il ricorso combinato a farmaci e alla psicoterapia.

In molti casi i farmaci da soli non danno garanzia di risultati soddisfacenti e la ricerca negli ultimi anni non ha permesso di importare nella clinica quotidiana innovazioni in grado di permettere realmente un salto di qualità rispetto al passato: se sono disponibili soluzioni in grado di garantire un efficace intervento in fase acuta, spesso in termini di prevenzione il farmaco di prima scelta rimane il litio. Per tutte queste ragioni è possibile aiutarsi facendosi prescrivere un trattamento che sia la combinazione di diversi approcci:

  • farmaci per prevenire episodi (maniacali e depressivi) e depressione; questi sono noti come stabilizzatori dell’umore e vengono presi ogni giorno a lungo termine;
  • farmaci per trattare i principali sintomi di depressione e mania quando si verificano,
    imparando a riconoscere i trigger e i segni di un episodio di depressione o mania
  • trattamento psicologico, che aiuta a gestire la depressione e fornisce consigli su come migliorare le relazioni
  • consigli sullo stile di vita, come praticare attività fisica regolarmente, pianificare le attività che ti piacciono per darti un senso di realizzazione e consigli su come migliorare la tua dieta e dormire meglio.

I miglioramenti richiedono tempo e il percorso non sarà facile, ma la terapia è il modo migliore per iniziare a sentirsi meglio. Ecco alcuni suggerimenti ulteriori:

  1. Parlare con il medico del proprio trattamento.
  2. Assumere tutti i farmaci come prescritto.
  3. Seguire una routine per mangiare e dormire.
  4. Assicurarsi di dormire a sufficienza.
  5. Imparare a riconoscere le oscillazioni del proprio umore.
  6. Chiedere a un amico o a un famigliare di essere di aiuto nella propria adesione alla terapia.
  7. Essere pazienti con sé stessi. I miglioramenti richiedono tempo.

Aspettative dal trattamento in bambini e adolescenti

Attraverso un trattamento e un supporto specialistico bambini e adolescenti con disturbi bipolari possono sicuramente migliorare nel tempo, soprattutto quando medici, genitori e giovani pazienti riescono a collaborare tra loro.

I genitori possono aiutare a rendere più efficace il trattamento, è per esempio utile cercare di tenere un diario di umore, comportamento e modalità del sonno del bambino. Questo diario, detto “diario dell’umore”, può aiutare genitori e figlio a capire e seguire la malattia. Può anche essere di ausilio al medico per vedere se il trattamento è efficace.

Talvolta un disturbo bipolare infantile va incontro a cambiamenti, quando questo succede deve essere modificato anche il trattamento:

  • Per esempio il bambino potrebbe avere bisogno di cambiare medicina,
  • oppure potrebbero essere efficaci anche altri cambiamenti terapeutici.
  • I sintomi potrebbero riproporsi dopo un certo periodo e richiedere ulteriori adeguamenti.

La terapia può richiedere tempo, ma seguirla fedelmente aiuta molti bambini e adolescenti a contenere i sintomi bipolari.

Farmaci

Vari tipi di farmaci possono aiutare a controllare i sintomi di un disturbo bipolare:

  • litio e altri stabilizzanti dell’umore,
  • antipsicotici,
  • ansiolitici,
  • antidepressivi.

Un paziente può aver bisogno di provare vari tipi di farmaci prima di trovare quelli più efficaci, ma è importante per tutti:

  1. Discutere con il medico o il farmacista rischi e benefici di un farmaco.
  2. Riferire tempestivamente al medico qualunque preoccupazione sugli effetti collaterali. Il medico può dover ricorrere a dosi o farmaci diversi.
  3. Evitare di sospendere una medicina senza parlarne prima con il medico. La brusca interruzione di un farmaco può determinare contraccolpi o un peggioramento dei sintomi bipolari. Sono possibili anche altri sintomi da sospensione, fastidiosi quando non pericolosi.

Psicoterapia

Associata alla terapia farmacologica, la psicoterapia può risultare efficace nel trattamento dei disturbi bipolari. Può fornire aiuto, informazioni e guida ai pazienti e alle loro famiglie.

Esempi di trattamenti psicoterapici dei disturbi bipolari sono:

  • terapia cognitiva comportamentale,
  • terapia familiare,
  • terapia interpersonale e dei ritmi sociali,
  • psico-educazione.

Uno degli aspetti più importanti da affrontare a livello psicologico è la capacità di riconoscere i segnali indicativi di un imminente episodio maniacale o depressivo; prevederne l’arrivo non ne impedirà la comparsa, ma permetterà di impostare in modo molto tempestivo alcune modifiche al piano terapeutico che permetta una riduzione dell’impatto e/o della durata dei sintomi.

Altre opzioni di trattamento

Terapia elettroconvulsivante (TEC)

La TEC, comunemente nota come elettroshock, può alleviare i sintomi in soggetti con gravi disturbi bipolari che non rispondano efficacemente ad altri trattamenti. Talvolta, la TEC viene usata per i sintomi bipolari quando altre condizioni, per esempio una gravidanza, rendono il trattamento farmacologico troppo rischioso. La TEC può dare effetti collaterali di breve durata, come confusione, disorientamento, amnesia.

Un paziente affetto da disturbo bipolare dovrà analizzare possibili benefici e rischi della TEC con un medico qualificato.

Farmaci per dormire

Individui in cui ai disturbi bipolari si associno difficoltà del sonno in genere beneficiano di tali terapie. Se però l’insonnia non migliora, il medico può suggerire alternative farmacologiche. Se il problema persiste, il medico può prescrivere sedativi o altri farmaci per il sonno.

Integratori

Non sono state condotte ricerche esaurienti su fitofarmaci o integratori naturali e sui loro effetti sui disturbi bipolari.

È importante che il medico sia a conoscenza di qualunque farmaco (prescritto o da banco) e integratore assunto dal paziente. Medicine e integratori assunti insieme possono causare effetti indesiderati o pericolosi.

Compilazione di un diario

Alterazioni dell’umore possono manifestarsi anche con un trattamento adeguato. La massima efficacia si ottiene quando paziente e medico collaborano e discutono apertamente perplessità e scelte. La compilazione di un diario con la registrazione quotidiana di sintomi dell’umore, trattamenti, modalità del sonno e avvenimenti vari può essere di ausilio per monitorare e trattare al meglio il disturbo bipolare.

Aiutare un soggetto con disturbo bipolare

Come aiutare un figlio bambino o adolescente

L’aiuto inizia con la diagnosi e il trattamento corretti. Se si sospetta che il proprio figlio sia affetto da un disturbo bipolare, prendere un appuntamento con il pediatra per illustrargli i sintomi.

Se il bambino è affetto da un disturbo bipolare, è possibile aiutarlo seguendo osservando alcune regole base:

  • Essere pazienti.
  • Incoraggiare il proprio figlio a parlare e ascoltarlo con la massima attenzione.
  • Essere comprensivi rispetto agli episodi di alterazione dell’umore.
  • Aiutare il bambino a divertirsi.
  • Aiutare il bambino a capire che il trattamento può migliorargli la vita.
  • Come aiutarsi se affetti da disturbo bipolare.

Come aiutare un adulto affetto da disturbo bipolare

Aiutare la persona a rivolgersi al medico per diagnosi e trattamento corretti. Potrà essere necessario prendere appuntamento per il soggetto e accompagnarlo alla visita. Ecco alcuni utili comportamenti da adottare:

  • Essere pazienti.
  • Incoraggiare il soggetto a parlare, e ascoltarlo con attenzione.
  • Essere comprensivi rispetto alle oscillazioni di umore.
  • Aggregare la persona nelle attività divertenti.
  • Ricordare al soggetto che è possibile stare meglio con un trattamento adeguato.

Comportamento da adottare a fronte di una crisi

Se in contatto con qualcuno che potrebbe farsi del male, o se si sta pensando di farsi del male, chiedere aiuto con tempestività. Ecco alcuni utili comportamenti da adottare:

  • Non lasciare sola la persona.
  • Contattare il proprio medico.
  • Chiamare il 118 o andare al pronto soccorso.

Ripercussioni del disturbo bipolare su amici e famigliari

Un amico o un parente con un disturbo bipolare ha ripercussioni anche sulla propria vita. Prendersi cura di qualcuno affetto dal disturbo può essere causa di forte stress. È necessario interagire con le alterazioni dell’umore e talvolta altri problemi, come l’abuso di alcol. In alcuni casi, lo stress può sciupare il proprio rapporto con gli altri. Chi si prende cura del malato può risentirne al lavoro o non avere tempo per sé.

Bisognerà quindi fare attenzione anche a sé stessi. Cercare qualcuno con cui poter parlare dei propri stati d’animo. Consultare il medico su eventuali gruppi di supporto. Se si riesce a contenere il proprio livello di stress, si sarà più utili al malato, che potrà con maggior facilità aderire al programma di trattamento.

Fonti e bibliografia

Adattamento dall’inglese a cura della Dr.ssa Greppi Barbara, medico chirurgo

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Domande e risposte
  1. Cosa devo fare se penso di esserne affetta?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Innanzi tutto non salti a conclusioni, ma ne parli invece con fiducia al suo medico, parlandogli senza paura di dubbi e sintomi.

    2. Grazie mille, ma l’ho fatto e lui mi ha detto di non preoccuparmi, che è solo un po’ di stress…

    3. Dr. Roberto Gindro

      Non c’è motivo di dubitare del suo parere, ma in caso di assenza di miglioramento non abbia paura di segnalarlo nuovamente.

  2. Che differenza c’è tra disturbo bipolare e depressione?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Il disturbo bipolare è caratterizzato dalla presenza di depressione alternata a episodi maniacali.

    2. Che esami posso fare per capire se soffro di disturbo bipolare? Non vorrei parlarne con il mio dottore…

    3. Dr. Roberto Gindro

      Purtroppo non esistono esami del sangue o strumentali; se si sente in difficoltà a parlarne con il suo medico può rivolgersi con fiducia in consultorio.

  3. Ma è vero che si usa ancora l’elettroshock?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, è vero che in alcuni casi molto specifici si usa ancora, ma:
      1. È strettamente regolamentato.
      2. L’utilizzo attuale è ovviamente diverso da quella che è l’idea comune basata sulla cinematografia.

  4. Si tratta di una malattia genetica? In rete ho letto tutto e il contrario di tutto…

    Grazie.

    1. Dr. Roberto Gindro

      Non è una malattia genetica propriamente detta, ma si ritiene che in seguito a fattori non ancora del tutto chiari possa manifestarsi in soggetti geneticamente predisposti; in parole semplici, i famigliari di primo grado di un paziente interessato dalla condizione sono associati a un rischio più elevato della norma di manifestarla a loro volta, ma non è detto che questo succeda.