Introduzione
La fuoriuscita di sangue dall’orecchio, nota come “otorragia”, può essere attribuibile a condizioni mediche e patologie di differente natura e gravità e, a seconda della causa scatenante, può
- presentarsi come un episodio isolato o persistere nel tempo,
- essere accompagnata da una grande varietà di manifestazioni cliniche e dalla presenza di materiale di altra natura come pus, cerume, catarro.
È sempre opportuno rivolgersi ad un medico, preferibilmente specialista in otorinolaringoiatria, per stabilire la causa di questo sanguinamento ed impostare quindi una corretta terapia.
Se l’emissione di sangue dall’orecchio avviene in concomitanza con un trauma cranico grave eo è accompagnata da sintomi come
- svenimento,
- difficoltà motorie,
- alterazioni della sensibilità,
- difficoltà nell’eloquio (parlare),
- violento dolore alla testa,
è necessario non temporeggiare e recarsi immediatamente, al più vicino Pronto Soccorso per attuare i provvedimenti diagnostici (TAC) e terapeutici del caso.
Cause
La perdita di sangue dall’orecchio è generalmente monolaterale (interessa quindi un solo orecchio), anche se in alcuni casi, come in presenza di traumi che interessano la testa, può essere bilaterale.
I sanguinamenti spontanei, sono generalmente una conseguenza di infezioni acute o croniche dell’orecchio (otiti), tra le quali ricordiamo:
- Otite esterna bollosa emorragica: si instaura molto spesso in seguito ad un episodio influenzale di natura virale o dopo un’infezione batterica (generalmente sostenuta da Streptococco, Haemophilus Influenzae, Moraxella Catarralis) ed è caratterizzata dalla formazione di bolle di natura siero-ematica a livello delle pareti del condotto uditivo e sulla membrana timpanica. Proprio quest’ultime, andando incontro a rottura nel decorso della malattia, determinano un sanguinamento allarmante per il paziente, che potrà essere accompagnato da altri sintomi, quali ipoacusia (calo dell’udito) ed otalgia (mal d’orecchio), anche a distanza di giorni.
- Colesteatoma: è una condizione conseguenza d’infezioni croniche ripetute che riguardano l’orecchio. Il sanguinamento, in questo caso, è determinato dalla formazione di una cisti di natura epiteliale che può, nel tempo, erodere le strutture del condotto uditivo, causando tra le altre manifestazioni cliniche anche otorragia.
- Altre otiti esterne (eczematose, micotiche, erpetiche, virali o batteriche).
In altri casi, un sanguinamento spontaneo dall’orecchio, potrà essere attribuibile a:
- neoformazioni (polipi o cisti),
- tumori maligni del condotto uditivo (in tal caso è necessario l’intervento dell’oncologo),
- assunzione di farmaci (principalmente antiaggreganti piastrinici).
L’otorragia post-traumatica è invece conseguenza di “traumi dell’orecchio” o di “traumi cranici” che possono essere causati da:
- uso improprio di bastoncini igienici cotonati (cotton fioc), responsabile di lesioni del condotto uditivo e della membrana timpanica,
- lesioni da grattamento,
- eventi in grado di determinare un aumento della pressione esterna nel condotto uditivo, come uno schiaffo o il barotrauma (quest’ultimo è conseguente a repentine variazioni della pressione atmosferica, come quelle che si verificano nel corso di immersioni subacquee o di cambiamenti di altitudine, ad esempio nel caso di viaggi in aereo),
- traumi che interessano il cranio, in questo caso il sanguinamento dall’orecchio potrebbe essere indicativo di una frattura della base cranica o di focolai emorragici presenti in altre sedi,
- penetrazione di corpi estranei, specialmente nei bambini, per la tendenza ad introdurre piccoli oggetti nelle orecchie.
Sintomi
A seconda della causa che ha determinato il sanguinamento dall’orecchio, il paziente potrà avvertire vari segni e sintomi associati all’otorragia, tra cui:
- acufeni (percezione di ronzii, fischi, pulsazioni),
- disturbi dell’udito:
- udito ovattato,
- ipoacusia (riduzione dell’udito),
- sordità improvvisa;
- otalgia (dolore irradiato all’orecchio),
- otorrea (fuoriuscita di liquido, di diversa natura, dall’orecchio).
Possono inoltre essere presenti sintomi sistemici, quali:
- febbre,
- vertigini,
- dolore durante la masticazione,
- rinorrea (naso che cola),
- mal di gola (faringodinia),
- nausea e vomito,
- sensazione di malessere,
- ansia,
- dispnea (difficoltà respiratoria),
- tachicardia o bradicardia (aumento o diminuzione della frequenza cardiaca),
- difficoltà motorie (come difficoltà a camminare),
- alterazioni sensitive (come visione offuscata),
- sonnolenza,
- svenimento,
- difficoltà a seguire i movimenti con gli occhi.
Cosa fare in caso emergenza?
In ogni caso, in presenza di otorragia, associata o meno a questi segni e sintomi, è necessario sempre fare ricorso alla valutazione da parte di un medico; nel caso in cui il sanguinamento dall’orecchio dovesse manifestarsi in seguito ad incidenti o traumi di altra natura, è necessario allertare tempestivamente i soccorsi, senza far eseguire all’individuo dei movimenti che potrebbero peggiorare la sua condizione (come nel tentativo di accompagnarlo in ospedale).
Nell’attesa dei soccorsi, sarà inoltre necessario:
- In caso di perdita di sensi, sistemare la persona in posizione laterale di sicurezza, sul lato dell’orecchio in cui si verifica l’otorragia.
- Inclinare la testa sul lato del sanguinamento.
- Evitare l’introduzione di tamponi, garze o altri oggetti, per frenare il sanguinamento (si può effettuare il tamponamento dell’emorragia, ma rimanendo all’esterno dell’orecchio).
Diagnosi
I sintomi e i segni correlati all’emissione di sangue, aiutano il medico ad individuare la causa a monte che ha determinato l’otorragia e ad impostare una terapia efficace.
La diagnosi è basata su:
- Visita otorinolaringoiatrica, con anamnesi (raccolta dei sintomi e dei dati del paziente) ed esame obiettivo mediante otoscopia (esame del condotto uditivo e della membrana timpanica, praticato con otoscopio, per individuare in prima istanza la presenza di lesioni, danni, lacerazioni o perforazioni timpaniche).
- Esame audiometrico ed esame impedenzometrico, esami utili a valutare l’eventuale perdita di udito.
- Indagini strumentali, quali TAC e RM per localizzare la sede del sanguinamento.
- Ulteriori test diagnostici, come la coltura batterica, sono da prendere in considerazione nel sospetto di un’eziologia infettiva.
Cura e rimedi
È opportuno ribadire che l’otorragia è un sintomo che non deve mai essere trascurato e che impone l’attenzione del medico.
Le possibilità di trattamento sono correlate alla causa del sanguinamento e sarà possibile, a seconda dei casi, attuare diversi interventi terapeutici, per esempio:
- Nel caso di otite infettiva o infiammazione della membrana timpanica, potranno essere somministrati farmaci antinfiammatori ed antibiotici, per ridurre il processo infettivo.
- Nel caso di traumi, potrà essere necessaria una medicazione, associata o meno alla somministrazione di antibiotici ed antinfiammatori; la lesione timpanica, spesso va incontro a regressione spontanea, mentre nei traumi più gravi può essere necessario un intervento di “miringoplastica”, per ricostruire la membrana timpanica.
- Il barotrauma, può andare invece incontro a risoluzione spontanea, ma possono essere somministrate gocce analgesiche, per trattare il dolore.
- In caso di tumore dell’orecchio, la terapia sarà valutata dall’oncologo e potrà prevedere l’escissione chirurgica o la radioterapia, in caso di controindicazioni alla chirurgia.
Fonti e Bibliografia
- MSD, tumori dell’orecchio
- MSD, perforazione del timpano
- Med J. 2013 Mar;30(3):258. doi: 10.1136/emermed-2012-201409. Epub 2012 Jul 16. Otorrhagia after facial trauma. Cooper JA1, Tomich EB.
- Clin Sports Med. 2013 Apr;32(2):303-16. doi: 10.1016/j.csm.2012.12.011. Ear trauma. Eagles K1, Fralich L, Stevenson JH.
Autore
Dr.ssa Chiara Russo
Medico ChirurgoIscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Latina n. 4203