Introduzione
La perforazione del timpano consiste nella rottura traumatica della membrana timpanica, una struttura che separa l’orecchio esterno dall’orecchio medio.
Le cause possono essere:
- otite media complicata (infezione purulenta a carico dell’orecchio medio), la causa più frequente,
- cambi di pressione (barotrauma), per schiaffi, tuffi in acqua, esplosione, …
- trauma alla testa con frattura cranica,
- introduzione nell’orecchio di elementi traumatizzanti (cotton-fioc, schegge e altri corpi estranei).
I sintomi con cui si presenta la rottura del timpano sono:
- dolore improvviso ed intenso all’orecchio (otalgia),
- riduzione della capacità uditiva (di solito temporanea),
- fuoriuscita di pus o sangue dall’orecchio (otorrea).
Sulla base di questi sintomi il medico otorinolaringoiatra svolge un’accurata visita otologica con l’utilizzo dell’otoscopio, uno strumento che gli permette di vedere l’interno dell’orecchio e nel caso ci fosse, la lesione timpanica. Potrà essere necessario svolgere un esame dell’udito sia prima che dopo la terapia.
In caso perforazione del timpano è di primaria importanza mantenere asciutto l’orecchio, evitando di fare entrare acqua. In caso di piccole lesioni il timpano guarisce senza ulteriori trattamenti nel giro di poche settimane.
Come terapia farmacologica può essere necessario il ricorso a farmaci antibiotici ed antidolorifici.
Se la perforazione è di grandi dimensioni e non può rimarginarsi da sé potrebbe rendersi necessario l’intervento chirurgico di ricostruzione del timpano, chiamato miringo-plastica (o timpano-plastica).
Richiami di anatomia
Dal punto di vista anatomico è possibile dividere l’orecchio in 3 parti:
- orecchio esterno,
- orecchio medio,
- orecchio interno.
In breve si può affermare che la funzione dell’orecchio consiste nel trasformare l’energia sonora in impulsi nervosi, che raggiungono il cervello dove vengono codificati sotto forma di suoni.
L’altra importante funzione dell’orecchio (soprattutto dell’orecchio interno) è quella di assolvere alla funzione dell’equilibrio insieme alla vista e alle terminazioni propriocettive muscolo-articolari.
L’orecchio esterno è costituito dal padiglione auricolare e dal condotto uditivo esterno, al termine del quale si trova il timpano che separa quindi l’orecchio esterno dall’orecchio medio.
Il timpano è una sottile membra di forma ellittica che assolve principalmente a due funzioni:
- proteggere l’orecchio medio dall’ambiente esterno (e quindi da acqua, agenti patogeni e altre sostanze estranee);
- trasformare le onde sonore in vibrazioni meccaniche che attraverso la catena degli ossicini (martello, incudine, staffa) raggiungono la coclea. A livello della coclea le vibrazioni meccaniche vengono trasformate in impulsi elettrici che tramite il nervo acustico raggiungono il cervello.
Cause
Otite media
Consiste nell’infezione dell’orecchio medio e può essere
- acuta o cronica,
- virale o batterica.
La forma batterica con formazione di pus è quella che più frequentemente provoca la perforazione del timpano; in questi casi si forma del pus nell’orecchio medio, che acccumulandosi arriva ad esercitare una pressione continua a livello del timpano fino alla sua perforazione con fuoriuscita di secrezione purulenta dal condotto uditivo esterno (otorrea).
Barotrauma
Con tale termine si intende una trauma provocato da una violenta ed improvvisa variazione di pressione nell’orecchio.
La pressione aumenta in caso di:
- schiaffi sul padiglione auricolare,
- tuffi in acqua o immersioni subacquee,
- scoppio di petardi o di proiettili,
- esplosioni.
La pressione diminuisce in caso di:
- volo aereo (in alta quota vige una bassa pressione)
- e forte suzione del condotto uditivo.
Trauma cranico
Un trauma cranico piuttosto grave (da incidente, aggressione, …) può provocare una perforazione timpanica, soprattutto quando si sviluppa una frattura della base del cranio vicino all’orecchio, quindi a livello dell’osso temporale o parietale.
Introduzione di corpi estranei
Soprattutto nei bambini è possibile che ci sia un’incauta o accidentale introduzione o penetrazione nel condotto uditivo esterno di vari oggetti e corpi estranei. I più frequenti sono:
- cotton-fioc, che non dovrebbero mai essere utilizzati per la pulizia delle orecchie,
- ferrettini, stuzzicadenti,
- schegge metalliche o schegge di legno,
- altri corpi estranei o sostanze caustiche.
Sintomi
In caso di perforazione del timpano possono comparire i seguenti sintomi:
- dolore improvviso ed intenso all’orecchio interessato (otalgia),
- fuoriuscita di sangue o pus dall’orecchio (otorrea),
- acufeni (sensazione di fischi, fruscii, pulsazioni o ronzii),
- riduzione della capacità uditiva (di solito temporanea),
- vertigini, che possono essere di due tipi:
- oggettive (vediamo l’ambiente circostante muoversi attorno a noi),
- soggettive (siamo noi che ci muoviamo rispetto all’ambiente),
- aumentato rischio di sovra-infezione (il timpano lesionato perde il suo effetto “barriera” di protezione).
In caso di otite media purulenta il quadro clinico prevede i sintomi tipici:
- otalgia,
- febbre,
- riduzione uditiva,
- prurito,
- rifiuto del cibo, irritabilità e pianto inconsolabile (nei bambini molto piccoli).
L’accumulo di pus nell’orecchio medio eserciterà una continua pressione a livello del timpano fino alla sua perforazione; in tal caso il pus dall’orecchio medio viene drenato all’esterno e questo provoca una tipica sensazione di alleviamento dal dolore.
Quindi paradossalmente in caso di otite media purulenta, qualora il paziente riscontri un improvviso sollievo dal dolore che fino a quel momento era continuo e ingravescente, andrà fortemente sospettata la perforazione del timpano.
Complicazioni
La prognosi è generalmente buona, ma se la rottura del timpano viene trascurata può favorire lo sviluppo di complicanze come:
- infezione dell’orecchio medio (otite media), nel caso in cui non sia già di per sé la causa scatenante;
- formazione di un colesteatoma, una cisti composta da cellule della pelle e alte sostanze di rifiuto che può condurre a perdita permanente dell’udito e allo sviluppo di gravissime infezioni.
Diagnosi
La diagnosi di perforazione del timpano è in genere piuttosto agevole e può essere sospettata già sulla base dei sintomi descritti dal paziente.
Il medico otorinolaringoiatra, una volta effettuati un’attenta anamnesi ed un accurato esame obiettivo, esegue una visita otologica specialistica che prevede l’utilizzo dell’otoscopio.
Questo particolare strumento è dotato di un manico con all’estremità una lente di ingrandimento ed una fonte luminosa; inserendolo all’imbocco dell’orecchio è possibile valutare il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica, valutandone le caratteristiche principali e la presenza dell’eventuale perforazione.
Prima di completare il percorso diagnostico viene di solito effettuato un esame audiometrico che permette di valutare la capacità uditiva. In caso di perforazione timpanica, ci sarà una riduzione dell’udito che verrà segnalata dall’esame. Al termine della terapia e quindi a guarigione completa, si ripete lo stesso esame per capire se il paziente ha recuperato interamente la capacità uditiva persa in precedenza.
Cura
Il primo accorgimento da adottare, nonché il più importante, è mantenere asciutto l’orecchio, evitando di fare entrare acqua; essendoci la perforazione infatti, gli agenti patogeni potrebbero facilmente attraversare il timpano e provocare infezione.
Bisogna evitare di fare il bagno in mare o in piscina e durante la doccia è opportuno indossare una cuffia che copra le orecchie, oppure dei tappi impermeabili.
Per ridurre il dolore è possibile utilizzare i classici farmaci antidolorifici come
- paracetamolo (ad esempio Tachipirina),
- ibuprofene (Brufen, Moment),
- ketoprofene sale di lisina (Oki).
In caso di otite media, e per evitare sovrainfezioni, viene in genere prescritta una terapia antibiotica che va scrupolosamente seguita fino a completa guarigione. È possibile utilizzare antibiotici con diverse formulazioni, ma soprattutto quelli in gocce auricolari, che hanno un’azione locale più mirata ed efficace, con minori effetti collaterali.
In caso di lesione lieve, la guarigione avviene spontaneamente nel giro di poche settimane.
Se la lesione fosse invece più grave, o se la guarigione spontanea non avviene entro due mesi, si rende necessario un intervento chirurgico di ricostruzione del timpano chimato miringoplastica. Con questo intervento si ricostruisce la continuità timpanica attraverso l’utilizzo di innesti biologici o biomateriali.
La riuscita dell’intervento è superiore al 95% dei casi, con un recupero completo dell’udito e della normale funzione dell’orecchio.
In ogni caso è doveroso fare sempre attenzione all’orecchio trattato, evitando baro-traumi eccessivi, tuffi o immersioni in acqua, o rumori eccessivi.
Fonti e bibliografia
- Manuale di Otorinolaringoiatria. A.Quaranta – R.Fiorella. Ed. McGraw-Hill srl.
A cura del Dr. Dimonte Ruggiero, medico chirurgo
Autore
Dr. Ruggiero Dimonte
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Barletta-Andria-Trani n. 2130