Lichen sclerosus vulvare e genitale: sintomi, cura e terapie

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Introduzione

Il lichen sclerosus è una patologia dermatologica cronica che colpisce in particolare la zona genitale e anale, anche se in alcuni pazienti può interessare anche il tronco, il torace e gli avambracci superiori.

È una malattia poco comune, che colpisce in particolar modo le donne (lichen sclerosus vulvare) e soprattutto in menopausa, mentre solo raramente interessa uomini (lichen balano-prepuziale) o bambini. Ad oggi non esiste cura risolutiva, quindi la terapia è volta principalmente al sollievo dei sintomi (principalmente attraverso l’utilizzo di creme cortisoniche).

Si raccomanda di rivolgersi al medico in caso di:

  • comparsa di di placche biancastre su genitali o sulla pelle in genere,
  • precedente diagnosi di lichen sclerosus, che tuttavia non risponde al trattamento prescritto.

Il lichen non è contagioso e non è causato dalla carenza d’igiene.

Cause

Le cause del lichen sclerosus non sono note con esattezza, ma l’opinione più condivisa è che potrebbe essere connesso sia con l’iperattività del sistema immunitario (malattia autoimmune), presumibilmente in una complessa combinazione multifattoriale, che potrebbe coinvolgere anche determinati disturbi ormonali e una possibile predisposizione genetica. Ne è stata rilevata l’associazione con altre malattie autoimmuni, come l’alopecia areata, la vitiligine, la tiroidite autoimmune e l’anemia perniciosa.

In alcuni casi il lichen sclerosus colpisce la pelle che già era stata danneggiata o segnata da lesioni di origine diversa, segno che anche piccoli eventi traumatici potrebbero rivestire un certo ruolo.

Il lichen scleroatrofico non è contagioso (non si trasmette da persona a persona).

Si tratta di una condizione relativamente rara, che si stima possa colpire indicativamente una persona su 300-1000, anche se è possibile che sia sottodiagnosticata perché spesso priva di sintomi. Sembra essere più comune nelle donne.

Sintomi

Le donne manifestano i sintomi a livello della vulva (principalmente clitoride, piccole labbra, e ingresso della vagina), mentre gli uomini sono tipicamente interessati da lesioni a prepuzio e glande; in entrambi i sessi possono comparire anche lesioni perianali, ossia nella porzione di cute compresa tra l’ano e i genitali.

I sintomi del lichen scleroso possono variare da molto lievi a gravi; alcuni pazienti possono notare esclusivamente secchezza cutanea causata dalla ridotta produzione di sebo, ma più comunemente compaiono macchie bianche sulla pelle, di solito lucenti e piatte, che in un secondo momento si ingrandiscono. La pelle delle pustole si assottiglia e si raggrinzisce, si lacera con facilità e si formano solitamente lividi rossastri o violacei.

Tra i possibili sintomi ricordiamo anche:

  • prurito (molto frequente, spesso peggiora la notte),
  • disagio o dolore (talvolta descritto come bruciore),
  • sanguinamento,
  • gonfiore (edema),
  • formazione di vesciche e ulcerazioni.

Le donne affette da lichen sclerosus vulvare in forma grave probabilmente si troveranno in difficoltà ad avere rapporti sessuali, perché la patologia può causare cicatrici che restringono la vagina, provocando dolore e sanguinamento durante i rapporti (dispareunia).

Nell’uomo possono indurre disagio in caso di erezione e, in entrambi i sessi, a fastidi durante la minzione e l’evacuazione (oltre al possibile conseguente sviluppo di stitichezza).

Per le donne che hanno profonde cicatrici vaginali può essere indicato un intervento chirurgico di riparazione, da eseguire solo dopo che si sia riusciti a tenere sotto controllo le manifestazioni attraverso la terapia farmacologica.

Pericoli

Se una donna è colpita dal lichen sclerosus durante l’adolescenza, potrebbe essere necessario rimanere in terapia per tutta la vita. Il lichen scleroso a volte può scomparire durante la pubertà, ma le cicatrici e le zone di pelle con colore diverso potrebbero persistere.

Il lichen sclerosus non causa direttamente tumori alla pelle, tuttavia la cute interessata è associata ad un aumentato rischio di svilupparlo (tumore del pene o della vulva, di tipo squamocellulare).

Se siete affetti da questa patologia vi consigliamo di andare regolarmente dal medico dermatologo ogni sei mesi o una volta all’anno, in modo che possa esaminare e curare qualsiasi cambiamento della pelle.

Diagnosi

Gli specialisti in grado di curare il lichen scleroatrofico sono:

  • dermatologo (medico specializzato nella cura della pelle),
  • ginecologo (medico che si occupa dei disturbi dell’apparato riproduttore femminile),
  • urologo (specializzato nella cura delle patologie dell’apparato urinario o uro-genitale),
  • medico di famiglia.

Se si tratta di un caso grave il medico può diagnosticare il lichen scleroso osservando semplicemente le lesioni, ma di norma tuttavia è necessario prelevare un minuscolo campione della pelle lesionata (biopsia) ed esaminarlo al microscopio, al fine di escludere patologie diverse in grado di presentare sintomi simili.

Cura e terapia

Per le lesioni delle braccia o del tronco in genere non è necessaria alcuna terapia, perché mostrano la tendenza a regredire spontaneamente.

Il lichen scleroso della zona genitale, invece, dovrebbe essere seguito e curato. Le lesioni, anche se non provocano dolore o prurito, possono intaccare la pelle e quindi causare problemi quando si urina o si hanno rapporti. In rarissimi casi, inoltre, le lesioni possono dare origine ad un tumore alla pelle.

Normalmente l’intervento chirurgico rappresenta una buona terapia per gli uomini, la circoncisione (la rimozione chirurgica del prepuzio) è la terapia più usata per gli uomini affetti da lichen sclerosus.

La malattia di solito non è recidivante per l’uomo.

Per le donne (lichen vulvare), invece, si tende ad evitare l’intervento chirurgico a causa dell’elevata tendenza alla recidiva (le lesioni presenti sui genitali femminili, una volta rimosse, di solito ricompaiono).

La terapia prevede anche l’uso di forti creme o unguenti topici a base di cortisone (ad esempio a base di clobetasolo), è necessario applicarli sulle lesioni ogni giorno, per diverse settimane, in modo da eliminare il prurito. In seguito l’applicazione viene ridotta a due volte alla settimana per un lungo periodo, per impedire che la patologia ricompaia. Questa terapia non elimina le lesioni e le cicatrici che già si sono formate.

È necessario sottoporsi a visite di controllo regolari, perché l’uso di questi prodotti per un periodo protratto può causare:

  • indebolimento e rossore della pelle,
  • tensione della pelle nella zona di applicazione,
  • infezioni genitali da lieviti..

In alcuni casi i sintomi non regrediscono nemmeno usando le creme a base di cortisone, principalmente a causa di

  • basso livello di estrogeni,
  • infezioni,
  • allergia al farmaco.

Se le creme e gli unguenti non sono efficaci, il medico potrà prescrivervi:

  • retinoidi (farmaci con composizione simile a quella della vitamina A),
  • creme a base di Tacrolimus (medicinale immunosoppressivo),
  • fototerapia con raggi ultravioletti (non indicate per la pelle dei genitali).

Fonti e bibliografia

  • https://www.niams.nih.gov/health-topics/lichen-sclerosus (Risorsa non più disponibile)
Domande e risposte
Cos'è il lichen sclerosus?
È una condizione dermatologica che causa la comparsa di chiazze bianche sui genitali e su altre parte dell'organismo; è più comune nelle donne in menopausa, ma interessa anche gli uomini e comunque a prescindere dall'età.
Quali sono i sintomi?
Le chiazze sono accompagnate da prurito e si presentano di colore biancastro, lisce o rugose; se grattate vanno facilmente incontro a sanguinamento.
Esiste una cura per una guarigione definitiva?
La terapia di prima scelta consiste nell'applicazione di creme cortisoniche, che spesso consentono un efficace controllo della manifestazione; esistono farmaci alternativi per i casi più ostici.

Quando possibile, nell'uomo si può valutare la circoncisione, che in genere consente guarigione definitiva.
Esiste un nesso tra lichen sclerosus e tumore?
Purtroppo la presenza di lichen aumenta il rischio di sviluppare un tumore, per questo si consiglia di procedere a regolari controlli presso il proprio dermatologo, alla ricerca di escrescenze e/o ulcere che non guariscono.
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Domande e risposte
  1. Lichen sclerosus atropico diagnosticato dopo biopsia macchioline biancge dietro la schiena sotto il seno ….mi tormenta l idea di averle …oltre a creme che devo fareee

    1. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      Salve, deve necessariamente sottoporsi a visita specialistica e seguire le relative indicazioni terapeutiche. Saluti.

  2. Buongiorno, gentilmente vorrei chiedere due cose, in questo anno ahimè ho avuto candida recidivante, avere continuamente balaniti causa un lichen scleroticus?, lo stress può causare la candida?.
    Ringrazio davvero di cuore per una risposta e saluto cordialmente.

    1. Dr. Roberto Gindro

      1. Potrebbe essere un fattore di rischio.
      2. Sì, lo stress può predisporre alla manifestazione di infezioni come la candida.

  3. scusate,ma il lichen causa anche un forte desiderio di sonnolenza,necessità di dormire?, la circoncisione risolve il problema? grazie

  4. Dottore, soffro da anni di problemi di irritazione cutanea (prurito davvero insopportabile) sia alla pelle dello scroto, che nell’interno coscia, dove poggia la superficie laterale dello scroto stesso.
    Dovrei fare la visita dermatologica, ma non soffro sempre del problema, capita per alcuni mesi di non soffrirne.
    Ho usato varie pomate. Ho notato che il calore (ad esempio, in questo periodo sto spesso vicino la stufa e il calore arriva inevitabilmente anche nelle parti in cui ho il problema) mi incrementa il prurito notevolmente e rende la pelle estremamente arrossata: ha una spiegazione per questo?
    Caso strano, il prurito è tornato, proprio in concomitanza di questo fatto, cioè dello stare accanto alla stufa ed assorbire calore…

    1. Dr. Roberto Gindro

      Normalmente che il calore, vasodilatando la zona, aumenti il fastidio.

    2. Quindi è plausibile la cosa, è questo che presumibilmente ha aceentuato notevolmente prurito ed irritazione?

      Sarebbe da evitare, quindi? Il problema è che vivo in un ambiente molto freddo, spesso mi avvicino alla stufa a causa di questo, ma l’effetto collaterale, ahimè , è proprio questo

    3. Dr. Roberto Gindro

      Sì, è plausibile, in ogni caso va diagnosticato (micosi?) una volta per tutte e curato.

    4. Il medico mi aveva ordinato “Lamisil”, infatti, ma non l’ho voluto prendere. Il problema vero, è che lui non mi ha dato uno sguardo, volevo andare dal dermatologo e per ora non mi ci ha voluto mandare.
      Non ho brufoli nella pelle, la micosi (perlomeno quella che nelle prime volte mi era stata diagnosticata) si mostrava come un rossore e dei brufolini piccoli rossi. Cosa che attualmente non è. Temo di prendere questo farmaco, perché so essere altamente tossico per il fegato.

    5. Dr. Roberto Gindro

      Immagino che la cura fosse relativamente breve, quindi non dovrebbe essere un grosso problema.

    6. Dovrebbero essere 8 compresse. Quindi, per così poche, non dovrebbero dare problemi al fegato?

      Ritiene, ad ogni modo, che seppur manchino i classici brufoli rossi, possa trattarsi di micosi?

    7. Dr. Roberto Gindro

      1. Esatto.
      2. Zona e sintomi fanno pensare a quello in prima battuta.

    8. Credo che seguirò il consiglio del medico e il suo, pertanto inizierò a prenderle.
      Posso chiederle, sempre se può rispondermi (visto che puntalmente la prendo da anni) se :

      1) io ho prurito sia allora scroto, che nell’interno coscia. Sono entrambe micosi o è solo la parte interna della gamba, che ne viene infiammata per estrema conseguenza del prurito scrotale?

      2) Da cosa si prende la micosi in linea generale?

    9. Dr.ssa Fabiani (Medico Chirurgo)

      1) Sono possibili entrambe le ipotesi.
      2) La micosi può dipendere da vari fattori, anche lo stress può attivare l’infezione, i rapporti sessuali, abiti che vengono a contatto con la zona per esempio.

    10. Dottore, prima di chiudere il consulto, volevo aggiungere un paio di altri dati: ho iniziato la cura con Lamisil, ma le devo chiedere se deve essere assunto sempre allo stesso orario e prima o dopo i pasti…

      Poi, ci tenevo a puntualizzare delle cose:

      – Nel 2001 (lo ricordo bene), fui punto da una zecca, proprio nella superficie esterna dello scroto. Andai dalla guardia medica, che dopo un po’ di aureomicina, me la stacco pian piano per non lasciare le zampe: successivamente lasciò però una sorta di “bozzolo”, poi asorbitosi negli anni con varie pomate. Le chiedo: non potrebbe essere responsabile, in qualche maniera di questi frequenti pruriti allo scroto, o non c’entra niente, visto che è anche passato molto tempo, ed è solo suggestione? Premettendo anche, che, il prurito, l’ho sempre avuto in tutta la zona della sacca scrotale e non solo dove punse la zecca.
      Questo particolare non l’ho mai rivelato al medico, pensando che non fosse importante, e non ritenendolo plausibile dei fastidi, ma per sicurezza vorrei solo un parere.

      – Il medico ha ordinato queste compresse, perché hanno maggior efficacia delle pomati per via locale,o cosa?
      Potrebbe spiegarmi questo punto?

      – Al momento, sto facendo dei frequenti risciaqui con acqua FREDDA, per via del forte prurito e bruciore; nel caso, posso associare qualcosa, tipo bicarbonato di sodio, o c’è qualche altro rimedio più idoneo?

      – La micosi si può manifestare anche senza i classici “puntini rossi” e con solo un po’ di rossore?

      Scusi tanto le domande, per favore, risponda a tutte se possibile.

    11. Dr. Roberto Gindro

      1. Sempre alla stessa ora, indipendentemente dai pasti.
      2. Non dovrebbe essere collegato.
      3. Esatto, per bocca si ha un effetto maggiore.
      4. Bene il bicarbonato.
      5. Sì.

  5. Il lichen ha qualcosa a che fare con l’herpes genitale?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Qualche autore ipotizza possibili legami, ma di fatto ad oggi si tratta solo di teorie senza riscontri concreti.

  6. Può diventare tumore?

  7. Mi è stato diagnosticato un lichen genitale, può comparirmi anche in bocca?

    1. Dr. Roberto Gindro

      Sì, può manifestarsi, ma il rischio che succeda è pari a quello di chiunque altro a prescindere dalla diagnosi ricevuta.