Mucuna pruriens: a cosa serve? Funziona davvero?

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Introduzione

La Mucuna pruriens è una leguminosa tropicale originaria dell’Africa e dell’Asia tropicale, dove viene estensivamente coltivata e consumata a scopo alimentare e fitoterapico.

La pianta è nota per l’elevato prurito, accompagnato da rash cutaneo (dermatite da contatto), che è in grado di causare al contatto con le foglie più giovani ed i baccelli dei semi (da cui il nome pruriens).

E proprio nei semi sono contenuti interessanti principi attivi, tra cui:

  • L-DOPA (levodopa, un amminoacido intermedio nella via biosintetica della dopamina),
  • serotonina (una delle principali cause di prurito, insieme alla mucunaina),
  • nicotina
  • e bufotenina.

In molte parti del mondo, la pianta è coltivata soprattutto a scopo di foraggio (alimento destinato agli animali domestici), maggese e sovescio (colture a rotazione, per consentire un adeguato riposo dei terrenti dedicati all’agricoltura) in virtù della sua capacità di fissare l’azoto ed arricchire così il terreno.

In Indonesia i fagioli prodotti dalla Mucuna vengono mangiati dalla popolazione locale ed usati per preparazioni più complesse (ad esempio fermentazioni per ottenere alimenti simili al tempeh). Si possono mangiare anche i germogli.

A causa del rilevante contenuto di L-DOPA, alcuni soggetti sensibili possono sviluppare disturbi anche severi, quali

Mucuna pruriens

Shutterstock/Chatchai.wa

A cosa serve

Al di là dell’utilizzo alimentare, alla Mucuna pruriens sono associati numerosi utilizzi medici, in parte tradizionali e in parte più attuali.

Azione afrodisiasca

Nella tradizione ayurvedica alla pianta sono associati effetti afrodisiaci, ovvero di esaltazione della libido e per il miglioramento delle prestazioni sessuali.

Mucuna pruriens è oggetto di ricerca soprattutto nel contesto della qualità dello sperma per gli uomini con disturbi della fertilità; studi preliminari suggeriscono che potrebbe essere efficace in termini di motilità e concentrazione degli spermatozoi, con meccanismi che restano tuttavia da chiarire (forse legato alla presenza di sostanze chimicamente correlate all’inositolo).

Morbo di Parkinson

L’elevato contenuto di L-DOPA ha acceso l’interesse per la pianta in collegamento al morbo di Parkinson, patologia che da decenni viene trattata proprio con questo principio attivo.

La malattia è infatti causata dalla diminuzione dei livelli di dopamina in una specifica area del cervello e le manifestazioni traggono grande beneficio dalla somministrazione di L-DOPA,  che viene poi trasformata in dopamina dove serve (la dopamina somministrata tal quale causerebbe intollerabili effetti collaterali prima di raggiungere il cervello.).

Più in particolare la L-DOPA è quindi un profarmaco della dopamina, dopamina che di per sé non sarebbe in grado di attraversare la barriera ematoencefalica che protegge il sistema nervoso centrale dall’azione di sostanze tossiche e microrganismi.

Il presupposto clinico dell’uso della Mucuna pruriens è ovviamente del tutto sovrapponibile a quello della L-DOPA; è possibile che Mucuna pruriens abbia anche altri effetti, ma sono necessarie ulteriori ricerche per avere un’idea precisa della sua efficacia.

Effetti collaterali e controindicazioni

Il rischio di effetti collaterali legati al consumo di Mucuna pruriens è strettamente legato ai tipici e ben noti effetti collaterali della L-DOPA, che comprendono diversi sintomi gastrointestinali e neurologici:

Gli stessi rischi sono peraltro corsi in caso di consumo alimentare senza adeguata preparazione (oltre al tradizionale ammollo, necessario per tutti i legumi, sono stati tradizionalmente sviluppati processi in grado di garantire un abbattimento della quantità di L-DOPA presente).

Per queste stesse ragioni l’estratto è controindicato in caso di:

  • morbo di Parkinson in trattamento con L-DOPA
  • disturbi cardiovascolari
  • diabete (potrebbe abbassare la concentrazione di glicemia, richiedendo un aggiustamento delle dosi dei farmaci in uso)
  • disturbi epatici
  • melanoma (la levodopa è usata dal corpo anche per la produzione di melanina ed esiste la preoccupazione che possa peggiorare il quadro clinico di un melanoma)
  • ulcera dello stomaco
  • disturbi di salute mentale.

Fonti e bibliografia

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