Discinesia nel morbo di Parkinson: significato, sintomi, pericoli e cura

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Significato

La discinesia è un’alterazione del movimento la cui definizione esatta, a seconda della fonte consultata e del contesto, può cambiare leggermente; nel presente articolo si farà riferimento alla definizione proposta dall’EPDA, European Parkinson’s Disease Association, in quanto manifestazione caratteristica proprio della malattia di Parkinson come effetto collaterale di uno dei farmaci più utilizzati (levodopa, come ad esempio Madopar® e Sinemet®).

Più semplicemente è quindi il termine usato per descrivere movimenti non intenzionali, involontari ed incontrollabili, come ad esempio spasmi, sussulti, torsioni od una più semplice e generalizzata irrequietezza; va invece distinta dal tremore ed anche dai tic, movimenti improvvisi, ripetitivi e non ritmici che coinvolgono gruppi muscolari isolati, ad esempio sbattere le palpebre o schiarirsi la gola.

Le discinesie in genere fanno la loro comparsa a distanza di alcuni anni dall’inizio del trattamento con levodopa e spesso possono essere alleviate mediante aggiustamenti della dose e/o modalità di assunzione.

Levodopa e discinesia

Shutterstock/Sonis Photography

Quali parti del corpo vengono interessate?

Possono essere colpite diverse parti del corpo, viso compreso, ma tipicamente la discinesia riguarda gambe, braccia e tronco.

Come si manifesta?

I movimenti involontari ed incontrollabili sono rapidi e ad alcuni ricercatori ricordano una sorta di danza, a differenza dei movimenti tipici della distonia che al contrario sono contrazioni muscolari involontarie più prolungate, lente, dolorose e contorte, tanto da apparire chiaramente innaturali. Alcuni pazienti affetti dal morbo di Parkinson soffrono di entrambi i disturbi e, in questi casi, ci sono momenti in cui è difficile distinguere con chiarezza la manifestazione.

In questi soggetti la distonia è un sintomo della malattia, mentre la discinesia è un effetto collaterale dei farmaci.

La discinesia può manifestarsi in qualunque modo, da leggero tremore delle mani (ma va distinto dal classico tremore del paziente con Parkinson) fino diventare un movimento incontrollabile della parte superiore del corpo o degli arti inferiori. La disarmonia può verificarsi anche a livello degli organi interni, specialmente per quanto riguarda i muscoli respiratori.

Ogni paziente rappresenta inoltre un caso a sé per

  • tempi d’insorgenza,
  • frequenza (comparire solo a cavallo dell’assunzione dei farmaci od essere presente durante l’intera giornata)
  • e gravità dei sintomi (può essere da lieve ed appena percettibile fino ad interferire notevolmente con le attività quotidiane).

Da un punto di vista pratico può apparire come un leggero movimento della testa, del braccio o della gamba, oppure essere più grave e coinvolgere diverse parti del corpo contemporaneamente; il paziente in alcuni casi potrebbe anche

  • mostrarsi come “irrequieto”
  • dimenarsi
  • produrre un costante ondeggiamento del corpo
  • oscillare della testa

Discinesia picco-dose

Il tipo più comune di discinesie è cosiddetta picco-dose, che si verificano quando la concentrazione di levodopa nel sangue raggiunge il massimo (picco), indicativamente entro 1-2 ore dall’assunzione.

Discinesia bifasica

In alcuni pazienti invece che al momento di raggiungimento della concentrazione massima di farmaco nel sangue, la discinesia si manifesta nelle fasi di transizione (passaggio dalle fasi in cui il farmaco esercita i suoi effetti positivi, a quando questi effetti si spengono) e sono associate a basse dosi di levodopa.

Cause

La causa d’insorgenza di una discinesia è da ricercare in una lesione che si verifica in un qualsiasi punto della catena di componenti che lega cervello e muscolo, ovvero:

  • cervello,
  • gangli della base,
  • midollo spinale,
  • neurone,
  • nervo,
  • muscolo.

Da un punto di vista clinico la causa più comune è probabilmente un effetto indesiderato causato dall’utilizzo prolungato della levodopa, uno dei farmaci chiave per il trattamento del morbo di Parkinson. La levodopa è utilizzata per la sua capacità di aumentare le concentrazioni di dopamina nel cervello (la dopamina è un neurotrasmettitore, ovvero una molecola usata dal sistema nervoso per inviare e ricevere segnali). Si ritiene che la discinesia in questi pazienti sia il risultato della fluttuazione dei livelli di dopamina in seguito ai processi di assorbimento/smaltimento del farmaco.

Cura

Quando la discinesia è un effetto indesiderato della levodopa il trattamento si valuta caso per caso, scegliendo tra diverse opzioni:

  • aggiustando la dose (ad esempio frazionando il farmaco in più somministrazioni durante il giorno)
  • passando ad una formulazione a rilascio prolungato, per ridurre gli sbalzi di concentrazione,
  • assumendo amantadina, un farmaco inizialmente sviluppato come antivirale, ma che ha dimostrato di essere anche efficace in alcune forme della malattia di Parkinson
  • stimolazione cerebrale profonda, un trattamento chirurgico per i sintomi gravi, limitato a pazienti selezionati.

Dieta

Alcuni pazienti il consumo di alimenti proteici (come carne, pesce, uova, formaggio e legumi) può causare problemi in seguito all’influenza sulla velocità di assorbimento della levodopa.

Posto che le proteine sono assolutamente necessarie all’organismo, potrebbe essere utile assumere il farmaco almeno 30 minuti prima di mangiare per evitare interazioni, o pianificare l’assunzione dei cibi più ricchi di proteine in momenti differenti con l’aiuto di un nutrizionista.

Attività fisica e riposo

In caso di crisi gravi di discinesia è possibile trarre beneficio dalla posizione distesa su un letto, sdraiandosi sul fianco, respirando dolcemente per alcuni movimenti.

È importante non tentare di opporsi al movimento, puntando invece ad un profondo rilassamento.

Stress

Non dovrebbe sorprendere che lo stress possa peggiorare le discinesie, quindi è importante adottare uno stile di vita che consenta e preveda periodi di rilassamento e scarico. Per la stessa ragione è utile programmare attività impegnative in quegli orari del giorno in cui ci sia la consapevolezza (acquisita attraverso l’esperienza) di una buona copertura dei farmaci.

Discinesia tardiva

Secondo la definizione medica esatta, la discinesia tardiva è “una sindrome che comprende una costellazione di disturbi del movimento iatrogeni causati dall’antagonismo dei recettori della dopamina”, ma molto più semplicemente si tratta di un insieme di disturbi del movimento conseguenza dell’assunzione di farmaci in grado di bloccare l’attività della dopamina, come nel caso di alcuni medicinali antipsicotici utilizzati per il trattamento di condizioni di salute mentale, come depressione (in particolare per i pazienti affetti da disturbo bipolare) e schizofrenia.

Parlando di discinesia senza specificare ulteriormente si fa in genere riferimento alle manifestazioni indotte dalla levodopa nel paziente affetto da Parkinson.

In altre parole:

  • Discinesia è un termine generico per descrivere movimenti incontrollabili e involontari.
  • Discinesia indotta da levodopa è la forma più comune, causata dall’assunzione di levodopa nel paziente affetto da Parkinson.
  • Discinesia tardiva è una forma causata dall’assunzione di farmaci antipsicotici, che tende in molti casi a risolversi entro circa un mese dal’interruzione del farmaco responsabile.

Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali quinta edizione (DSM V) definisce la discinesia tardiva come un disturbo del movimento indotto da farmaci che persiste nonostante l’interruzione o il cambio dei farmaci; secondo lo stesso manuale per confermare una diagnosi di discinesia tardiva i sintomi devono persistere per almeno un mese dopo l’interruzione del farmaco.

La discinesia tardiva interessa prevalentemente i muscoli del viso, compresi quelli di bocca e lingua, ma talvolta non risparmia anche gambe, braccia e muscoli respiratori, in forma di movimenti ripetitivi e stereotipati come oscillazioni del tronco, movimenti delle dita delle mani o flessioni ed estensioni del piede.

Fonti e bibliografia

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