A cosa serve l’esame?
La ricerca dell’esterasi leucocitaria nelle urine è un esame volto alla ricerca di globuli bianchi nel campione, la cui presenza potrebbe essere indicativa di un’infezione delle vie urinarie in corso.
Valori normali
Di norma l’urina non contiene tracce di esterasi leucocitaria, un risultato diverso potrebbe suggerire la presenza di un’infezione delle vie urinarie.
Cosa significa un valore positivo
L’esterasi leucocitaria è un enzima prodotto dai leucociti (globuli bianchi), cellule del nostro sistema immunitario. Normalmente l’urina non contiene globuli bianchi, quindi l’eventuale presenza potrebbe essere suggestiva della presenza di un’infezione delle vie urinarie, come ad esempio:
- cistite (infezione della vescica)
- pielonefrite (infezione renale), fortunatamente più rara.
La combinazione dell’esame dell’esterasi leucocitaria con quello dei nitriti rappresenta un efficace approccio per lo screening delle infezioni in pazienti che presentino sintomi specifici, come ad esempio:
- bruciore durante la minzione
- frequente ed urgente necessità di urinare
- urine torbide e maleodoranti
- sangue nelle urine.
Nei casi più gravi (o piuttosto comunemente nei neonati) può comparire anche febbre, mentre gli anziani potrebbero presentare anche solo confusione, stanchezza severa e debolezza.
Un campione di urina che risulti positivo sia per i nitriti che per l’esterasi leucocitaria in presenza di sintomi suggestivi induce in genere alla prescrizione dell’urinocoltura, un esame più specifico in grado di individuare non solo la presenza di batteri, ma anche di circoscrivere la scelta dell’antibiotico a quello più efficace (antibiogramma).
Fattori in grado di alterare il risultato
Sono possibili falsi positivi (presenza di esterasi leucocitaria in assenza d’infezione) in caso di:
- Infezione vaginale da Trichomonas
- Contaminazione del campione di urina, ad esempio con sangue mestruale, secrezioni di muco cervicale o a causa di un’imperfetta igiene intima prima della raccolta.
L’esame potrebbe al contrario risultare negativo in caso d’infezione in caso di:
- Elevata presenza di proteine nelle urine
- Presenza di zucchero nelle urine (glicosuria)
- Assunzione di alcuni antibiotici, tra cui anche NeoFuradantin, usato per la terapia delle cistiti
- Elevata presenza di vitamina C (ad esempio a causa di assunzione di integratori).
Preparazione

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L’esame non richiede una specifica preparazione e può essere condotto mediante strisce reattive oppure attraverso esami di laboratorio su un campione di urina:
- Lavarsi accuratamente le mani.
- Praticare un’accurata igiene intima (scoprendo il pene nel caso dell’uomo, aprendo delicatamente le labbra vaginali nel caso della donna).
- Lavarsi nuovamente le mani ed aprire la provetta.
- Urinare nella toilette per alcuni secondi (primo mitto), quindi interrompere il flusso.
- Ricomincia a urinare, questa volta nel contenitore. Non lasciare che il contenitore tocchi il corpo (escludere il primo getto è quello che nelle istruzioni viene descritto come “prelevare il mitto intermedio”, serve a pulire le vie urinarie da eventuali residui).
- Finire di urinare nella toilette.
- Chiudere la provetta/barattolino e consegnare il campione.
Fonti e bibliografia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.