Le statine sono tra i farmaci più prescritti al mondo per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, grazie alla loro efficacia nel ridurre i livelli di colesterolo LDL (“cattivo”) e nel diminuire il rischio di infarto e ictus.
Tuttavia, come ogni farmaco, anche le statine possono avere effetti collaterali, in rari casi anche gravi.
In questo articolo spiegheremo quali sono i segnali da non sottovalutare, quanto sono realmente frequenti le complicanze più serie e cosa fare se compaiono sintomi sospetti. L’obiettivo non è spaventare, ma permettere a chi assume questi farmaci di riconoscere per tempo eventuali problemi, senza inutili allarmismi.
Effetti collaterali comuni: fastidiosi ma generalmente innocui
Prima di affrontare i rari effetti gravi, è utile chiarire che la maggior parte delle persone che assume statine non ha alcun effetto collaterale significativo. Quando si manifestano, i più comuni sono:
- Dolori muscolari lievi o crampi, soprattutto alle gambe
- Disturbi gastrointestinali come nausea, stitichezza o diarrea
- Lieve aumento delle transaminasi epatiche senza sintomi evidenti e che non controindicano alla prosecuzione della terapia
Questi effetti sono in genere transitori e non comportano rischi reali per la salute. In molti casi si risolvono da soli o con l’aggiustamento del dosaggio.
Le complicanze serie (ma molto rare)
1. Rabdomiolisi: un danno muscolare potenzialmente grave
La rabdomiolisi è una condizione in cui il tessuto muscolare si danneggia in modo massiccio, rilasciando nel sangue una proteina chiamata mioglobina che può danneggiare i reni.
Quanto è rara?
Estremamente rara.
Gli studi stimano un’incidenza tra 1 e 3 casi ogni 100.000 persone che assumono statine all’anno. Il rischio aumenta
- con dosi elevate,
- in combinazione con altri farmaci (come alcuni antibiotici o antifungini),
- o in presenza di malattie renali preesistenti.
Segnali da non ignorare
- Dolori muscolari intensi, diffusi e persistenti (non solo un fastidio lieve)
- Debolezza muscolare importante
- Urine molto scure (color “coca cola”)
- Febbre o malessere generale
Cosa fare
In presenza di questi sintomi, è fondamentale sospendere la statina e contattare immediatamente il medico o il pronto soccorso. Un semplice esame del sangue (CK – creatinchinasi) può confermare il sospetto.
2. Epatite da statine (infiammazione del fegato)
Le statine possono causare in rari casi una reazione infiammatoria del fegato, spesso mediante un meccanismo autoimmunitario o idiosincratico, non prevedibile.
Quanto è rara?
Molto rara: la frequenza stimata è meno di 1 caso ogni 100.000 pazienti all’anno.
Segnali da non ignorare
- Stanchezza marcata e persistente
- Nausea, inappetenza
- Dolore nella parte alta destra dell’addome
- Ittero (colorazione gialla di occhi e pelle)
- Urine scure e feci chiare
Cosa fare
Anche in questo caso, serve un controllo medico urgente e il dosaggio degli enzimi epatici nel sangue. Se viene confermata una tossicità epatica, il farmaco va sospeso.
3. Neuropatie periferiche o disturbi cognitivi
Alcuni pazienti segnalano formicolii, debolezza alle estremità o alterazioni della memoria.
La relazione tra statine e questi sintomi è ancora oggetto di studio e controversia. Le linee guida internazionali (come quelle dell’American Heart Association) non ritengono ci sia un nesso causale chiaro, anche se alcuni casi isolati sono stati descritti.
Segnali da non ignorare
- Intorpidimento persistente alle mani o ai piedi
- Perdita di memoria recente o confusione mentale insolitamente marcata
Cosa fare
Non sospendere autonomamente la statina, ma discuterne col medico curante, che valuterà la situazione e potrà eventualmente proporre una sospensione temporanea o un cambio di molecola.
Quando rivolgersi al medico
È importante non farsi prendere dal panico e non interrompere mai la statina senza un confronto medico. I sintomi che meritano attenzione (soprattutto se compaiono dopo l’inizio del trattamento o un aumento del dosaggio) includono:
- Dolore muscolare severo e diffuso
- Urine scure o color ruggine
- Stanchezza inspiegabile e persistente
- Pelle o occhi gialli
- Confusione mentale o perdita di memoria significativa
In tutti questi casi, è indicato un esame del sangue (CPK, transaminasi, bilirubina, funzionalità renale) per chiarire la situazione.
Il bilancio rischio-beneficio resta nettamente favorevole
Va ribadito con forza che i benefici delle statine nella prevenzione cardiovascolare superano ampiamente i rischi, soprattutto nelle persone con una storia di infarto, ictus, o diabete. Gli effetti collaterali gravi sono rarissimi, mentre la riduzione del rischio di eventi cardiaci è significativa e ben documentata da studi clinici su milioni di pazienti.
La sorveglianza e l’educazione del paziente sono fondamentali per un uso sicuro e consapevole, ma la paura non deve mai sostituirsi all’evidenza scientifica.