Come si manifestano i picchi glicemici?

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Cosa sono i picchi glicemici?

Il termine picco glicemico consiste in un improvviso innalzamento della glicemia, ma da un punto di vista strettamente scientifico non esiste una definizione rigorosamente univoca di cosa s’intenda esattamente per “picco”, poiché l’entità dell’aumento può variare da una lieve oscillazione fino a un’impennata molto più marcata e prolungata nel tempo.

Quando la concentrazione di glucosio nel sangue sale, il pancreas viene stimolato a secernere una quantità sufficiente di insulina affinché le cellule possano captare e utilizzare lo zucchero in circolo (glucosio) a scopo energetico.

È importante ricordare che le oscillazioni della glicemia si verificano fisiologicamente, ovvero normalmente e senza rischi, in risposta a numerosi fattori:

  • ritmo circadiano (ovvero delle 24h) degli ormoni coinvolti nella regolazione dell’omeostasi glucidica,
  • composizione, tempistica e modalità di assunzione dei pasti,
  • tipologia, cadenza e livello di intensità dell’esercizio fisico praticato,
  • tempo e qualità del riposo notturno,
  • stress psico-fisico,
  • eventuali malattie,
  • farmaci e/o supplementi.

Come si riconosce un picco glicemico?

Donna preoccupata

Shutterstock/Krakenimages.com

Nella maggior parte dei casi un picco glicemico di un paziente sano NON può essere riconosciuto senza il ricorso alla misurazione della glicemia tramite glucometro, in altre parole non si manifesta attraverso segni o sintomi specifici a meno di valori particolarmente elevati e tipici di un grave diabete in stato avanzato.

In genere, i sintomi di iperglicemia iniziano a manifestarsi quando i livelli di glucosio nel sangue superano e persistono oltre i 180-200 mg/dL. Tuttavia, la soglia può variare da persona a persona e dipende anche dalla durata dell’iperglicemia.

Ecco una panoramica dei possibili sintomi in base ai livelli di glicemia:

È importante notare che alcune persone con diabete di lunga data potrebbero non avvertire sintomi anche con livelli di glicemia molto elevati, a causa di una condizione chiamata “neuropatia autonomica”. Questo fenomeno, noto come “ipoglicemia inconsapevole”, può essere pericoloso perché ritarda il riconoscimento e il trattamento dell’iperglicemia.

Quando un picco glicemico è pericoloso?

Ad oggi non c’è consenso su quale valore misurato occasionalmente rappresenti un vero motivo di preoccupazione, ma una misurazione della glicemia “pari o superiore a 200 mg/dL in un momento qualsiasi della giornata in presenza di disturbi (sintomi) tipici della malattia (basta una sola circostanza) è sufficiente alla formulazione di una diagnosi di diabete“.

È tuttavia importante comprendere che un aumento della glicemia dopo i pasti è del tutto normale e fa parte della fisiologia di un corpo in salute; un moderato aumento della glicemia dopo i pasti (fino a 140-180 mg/dL) rientra nella normale risposta metabolica dell’organismo e non dovrebbe destare preoccupazione se i valori tornano nella norma entro 1-2 ore.

Se non ci sono dubbi sul fatto che una prolungata e cronica iperglicemia sia associata a varie forme di lesioni d’organo e ai piccoli vasi sanguigni in particolare, è molto meno chiaro il ruolo degli aumenti nel paziente sano o addirittura nel paziente pre-diabetico.

Evitare il picco glicemico attraverso scelte alimentari drastiche potrebbe significare buttare la polvere (iperglicemia) sotto il tappeto, non intervenendo sul reale problema (insulino-resistenza?) e non modificando quindi in alcun modo il rischio di progressione verso una malattia conclamata.

Le persone con alterata glicemia a digiuno (IFG) mostrano un’anomala risposta insulinica precoce dopo un carico di glucosio, con un picco glicemico iniziale elevato. Questo però non significa che sia il picco in sé a causare il rischio aumentato di diabete, quanto piuttosto la sottostante disfunzione delle beta-cellule del pancreas.

Quindi? Cosa mangiare?

Per prevenire i picchi glicemici, l’approccio migliore è seguire uno stile di vita sano che includa:

Questo approccio allo stile di vita migliorerà l’equilibrio metabolico complessivo e, come utile conseguenza, preverrà anche i picchi glicemici (e ricorda di non guardare il dito quando il saggio indica la luna…).

Per approfondire: Cosa significa dieta sana?

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