- Le feci sono fatte per il 75%… di acqua
- La maggior parte del peso delle feci… sono batteri
- Il colore marrone è merito della bile (e della bilirubina)
- Una singola evacuazione può pesare più di un chilo
- Alcune feci possono galleggiare (e non è un buon segno)
- L’odore dipende da zolfo, batteri… e dieta
- Le feci possono essere… sterili alla nascita
- Il bisogno di defecare può essere scatenato da… emozioni forti
- Anche l’orologio biologico regola l’intestino
- La cacca può salvare vite: il trapianto fecale
La cacca è uno degli argomenti più sottovalutati — eppure è uno dei segnali più sinceri che il nostro corpo ci manda ogni giorno.
Dietro un tema apparentemente banale si nasconde un mondo di dati, meccanismi fisiologici e fenomeni davvero curiosi, spesso sorprendenti anche per chi si occupa di medicina.
Le feci sono fatte per il 75%… di acqua
Anche se sembrano solide, le feci umane sono composte per circa tre quarti di acqua. Solo il 25% è materiale secco, costituito da:
La percentuale d’acqua varia molto in base alla dieta e alla salute dell’intestino: nelle diarree supera l’85%, nella stipsi può scendere sotto il 60%.
La maggior parte del peso delle feci… sono batteri
Circa un terzo del peso secco delle feci è rappresentato da batteri: trilioni di microrganismi che popolano il nostro colon.
Questa flora batterica, detta microbiota intestinale, non è un semplice “inquilino”, ma svolge funzioni cruciali per:
- la digestione delle fibre
- la produzione di vitamine (es. vitamina K, biotina)
- la regolazione del sistema immunitario
- la protezione da batteri patogeni
Un’alterazione del microbiota (disbiosi) è associata a malattie metaboliche, autoimmuni, gastrointestinali e perfino psichiatriche.
Il colore marrone è merito della bile (e della bilirubina)
Il tipico colore marrone delle feci deriva dalla bilirubina, un pigmento biliare prodotto dalla degradazione dell’emoglobina. Il fegato la converte in urobilinogeno, che nei tratti finali dell’intestino diventa stercobilina, responsabile del colore scuro.
Alterazioni del colore possono indicare problemi epatici, biliari, intestinali o emorragie.
Una singola evacuazione può pesare più di un chilo
In condizioni normali, le feci pesano in media 100-250 grammi al giorno. Ma in chi segue diete molto ricche di fibre o in alcuni disturbi gastrointestinali (coliti, malassorbimenti), una singola evacuazione può superare i 1000 grammi.
In medicina si parla di “polifecalia” quando si producono quantità di feci eccezionalmente abbondanti, spesso in presenza di malassorbimento.
Alcune feci possono galleggiare (e non è un buon segno)
Le feci normali affondano. Se galleggiano e hanno aspetto oleoso o schiumoso, possono indicare steatorrea, cioè una presenza anomala di grassi non digeriti.
È un segno tipico di:
- insufficienza pancreatica cronica
- celiachia
- malattie del dotto biliare
- alcune infezioni intestinali
Il fenomeno va distinto dal galleggiamento occasionale dovuto a gas.
L’odore dipende da zolfo, batteri… e dieta
L’odore delle feci è determinato principalmente da:
- composti dello zolfo (come il solfuro di idrogeno)
- scatolo e indolo, derivati proteici
- acidi grassi a catena corta
Chi segue una dieta molto ricca di carne e proteine animali tende ad avere feci più maleodoranti, mentre una dieta vegetale produce feci più voluminose ma meno fetide.
Le feci possono essere… sterili alla nascita
I neonati nascono con l’intestino quasi sterile: le prime feci, chiamate meconio, non contengono batteri intestinali. Il microbiota si forma nei primi giorni e settimane grazie al latte materno, al contatto con la madre e all’ambiente esterno.
Lo sviluppo precoce del microbiota è fondamentale per la salute futura del bambino, con effetti persino sul rischio di obesità, allergie e malattie autoimmuni.
Il bisogno di defecare può essere scatenato da… emozioni forti
Il legame tra cervello e intestino è fortissimo.
Non a caso si parla di “asse intestino-cervello”. Emozioni intense come ansia, paura o stress improvviso possono attivare il sistema nervoso autonomo e stimolare il colon a contrarsi, causando un bisogno urgente di evacuare.
È il meccanismo alla base della cosiddetta “diarrea da stress”.
Anche l’orologio biologico regola l’intestino
L’intestino ha un suo ritmo circadiano, sincronizzato con il sonno, l’alimentazione e l’attività ormonale. La motilità intestinale è massima al mattino, poco dopo il risveglio, motivo per cui molte persone evacuano in quell’orario.
I turni notturni, i jet-lag e le alterazioni croniche del ritmo sonno-veglia possono causare stitichezza o diarrea cronica, soprattutto nei soggetti predisposti.
La cacca può salvare vite: il trapianto fecale
Da alcuni anni è diventata una terapia riconosciuta: il trapianto di microbiota fecale (FMT, Fecal Microbiota Transplantation).
Consiste nel trasferire feci da un donatore sano a un paziente, per ripopolare il microbiota intestinale.
È oggi la cura più efficace per le infezioni recidivanti da Clostridioides difficile, che possono essere letali e resistenti agli antibiotici.
Sono tuttavia in corso studi per applicare il FMT anche a patologie come la colite ulcerosa, la sindrome metabolica, e persino disturbi neurologici.