La glicemia è la concentrazione di glucosio (zucchero) nel sangue.
Il glucosio è una fonte di energia fondamentale per il corpo, ma livelli troppo alti, soprattutto se persistenti nel tempo, possono favorire nel tempo lo sviluppo di gravi problemi di salute; quantità eccessive di glucosio nel sangue possono danneggiare i vasi sanguigni e i nervi, portando a complicazioni come malattie cardiache, problemi renali, danni alla vista e neuropatia.
È tuttavia importante comprendere che il glucosio non è affatto un “nemico” da evitare completamente, in quanto riveste, ad esempio, un ruolo cruciale nel fornire energia al corpo, ad esempio
- al cervello
- e ai muscoli durante l’esercizio fisico.
Una gestione efficace della glicemia implica un equilibrio tra dieta, attività fisica e, se necessario, l’uso di farmaci, ma la chiave sta nel comprendere come differenti tipi di cibi influenzano la glicemia e nel fare, di conseguenza, scelte alimentari consapevoli. Integrare nella dieta cibi ricchi di fibre, come frutta, verdura e cereali integrali, può aiutare a moderare l’assorbimento del glucosio e a mantenere livelli stabili di zucchero nel sangue.
Gli alimenti che più di tutti alzano la glicemia sono quelli che contengono zuccheri semplici, come ad esempio:
- dolcificanti raffinati (come lo zucchero da cucina),
- bibite zuccherate,
- dolci,
- prodotti da forno con zuccheri aggiunti.
Questi alimenti, essendo ricchi di zuccheri semplici e poveri di fibra, vengono rapidamente assorbiti dal flusso sanguigno, provocando un immediato e significativo aumento della glicemia.
Più in generale sarebbero poi da limitare, o per alcuni pazienti da evitare, le farine raffinate e i prodotti a base di queste, come
- pane bianco,
- pasta tradizionale
- e molti snack confezionati.
Questi alimenti, privati della loro fibra (oltre che di preziosi nutrienti essenziali) durante il processo di raffinazione, possono causare rapidi aumenti della glicemia. La mancanza di fibre fa sì che i carboidrati presenti in questi prodotti vengano assorbiti più velocemente, portando a picchi di zucchero nel sangue.
Per una dieta più equilibrata e salutare sarebbe quindi consigliabile optare per cereali integrali (e relativi derivati, come pasta e pane integrale, ma meglio ancora cereali in chicco), che mantengono intatte le fibre e i nutrienti e hanno un impatto più moderato sulla glicemia.
Vale la pena di notare che le farine bianche non sono da evitare in assoluto, ma molto dipende dal proprio stato metabolico e, soprattutto, dallo stile di vita (nei soggetti sportivi agonisti potrebbe essere addirittura necessario ricorrere a carboidrati raffinati).
Per ridurre l’aumento della glicemia dopo il consumo di carboidrati è necessario innanzi tutto limitare le porzioni (e, prima ancora, puntare alla perdita di peso se necessario); a fare una grande differenza nella propria risposta metabolica è poi la regolare pratica di attività fisica, che aumenta la sensibilità dell’organismo all’insulina e migliora l’utilizzo del glucosio da parte delle cellule.
Durante l’attività fisica i muscoli consumano più glucosio, aiutando a ridurre i livelli di zucchero nel sangue anche dopo il pasto. L’esercizio regolare contribuisce inoltre a mantenere un peso corporeo sano migliorando il metabolismo (attraverso una più efficace ripartizione dei macronutrienti), riducendo il rischio di sviluppare resistenza all’insulina, una condizione spesso associata a livelli elevati di glicemia e al diabete di tipo 2. Anche attività di intensità moderata, come camminare, andare in bicicletta, o nuotare, se praticate regolarmente, possono avere un impatto significativo sulla regolazione della glicemia e sul miglioramento complessivo della salute metabolica.
Anche l’abbinamento dei carboidrati con grassi e proteine riduce la velocità di assorbimento e quindi limita i picchi glicemici, ma è importante tenere sempre conto dell’apporto calorico complessivo e della qualità degli alimenti consumati.
I grassi e le proteine, infatti, rallentano lo svuotamento gastrico e l’assorbimento dei carboidrati nel flusso sanguigno, mitigando così l’innalzamento rapido della glicemia, tuttavia è essenziale scegliere fonti salutari di grassi e proteine, come olio d’oliva, frutta a guscio, pesce, legumi e carni magre, evitando grassi saturi (strettamente legati allo sviluppo di insulino-resistenza) e tras.
Ancora meglio, in questo senso, è infine l’abbinamento di abbondanti quantità di verdura, che sono in grado di ritardare l’assorbimento dei carboidrati.
Inoltre, è importante bilanciare l’apporto calorico per evitare un eccessivo consumo di calorie che può portare ad aumento di peso e una conseguente riduzione della propria capacità metabolica di gestire gli zuccheri. L’equilibrio tra carboidrati, proteine e grassi di qualità, all’interno di un regime calorico controllato, è fondamentale non solo per la gestione della glicemia, ma anche per il mantenimento di una buona salute generale e la prevenzione di malattie croniche.
Per l’elenco completo delle strategie utili a contenere gli aumenti della glicemia si rimanda all’articolo dedicato: 10 trucchi per abbassare la glicemia dopo un pasto.
In ultima analisi, comprendere ed evitare i cibi più direttamente legati all’aumento della glicemia è sicuramente importante, ma ancora più importante è comprendere come sia lo stile di vita nel complesso a determinare la salute metabolica di una persona. Una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare, il mantenimento di un peso corporeo salutare, una buona gestione dello stress e un adeguato riposo sono tutti fattori che interagiscono e contribuiscono a regolare la glicemia. Questo approccio olistico non solo aiuta a controllare i livelli di zucchero nel sangue, ma promuove anche un benessere generale, riducendo il rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete di tipo 2, le malattie cardiache e altre condizioni correlate. In definitiva, una visione complessiva e integrata dello stile di vita è fondamentale per una gestione efficace della salute metabolica e del benessere a lungo termine.