Cosa cura lo stomatologo? Cos’è la stomatologia?

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Cos’è la stomatologia

La stomatologia è la branca della medicina che si occupa dello studio, della diagnosi e del trattamento delle patologie del cavo orale, comprendendo denti, gengive, lingua, mucosa orale, ghiandole salivari e articolazione temporo-mandibolare. Rappresenta un’area di intersezione tra medicina e odontoiatria, con un approccio più orientato agli aspetti medici delle malattie orali.

Questa disciplina riveste un’importanza fondamentale nella vita quotidiana poiché la salute del cavo orale influenza significativamente il benessere generale dell’organismo; numerosi e recenti studi scientifici hanno dimostrato correlazioni tra patologie orali e condizioni sistemiche come malattie cardiovascolari, diabete e complicanze in gravidanza.

In Italia, il termine “stomatologo” si riferisce a un medico specializzato nella diagnosi e nel trattamento delle patologie del cavo orale.

Tradizionalmente per diventare stomatologo era necessario conseguire una laurea in Medicina e Chirurgia, seguita da una specializzazione in Odontostomatologia. Con l’istituzione nel 1980 del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, della durata di sei anni, è stata invece creata una figura professionale distinta, l’odontoiatra, che si occupa specificamente della salute orale. Di conseguenza, la specializzazione in Odontostomatologia è stata progressivamente eliminata, rendendo l’odontoiatra il principale professionista dedicato alle cure odontoiatriche.

Attualmente in Italia, per esercitare la professione odontoiatrica, è necessario:

  1. Laurearsi in Odontoiatria e Protesi Dentaria: Si tratta di un corso di laurea magistrale a ciclo unico della durata di sei anni, ad accesso programmato, che prevede un test di ammissione nazionale. Durante il percorso formativo, gli studenti acquisiscono conoscenze teoriche e pratiche relative alle discipline mediche, chirurgiche e specialistiche, con particolare attenzione alle patologie odontostomatologiche.
  2. Svolgere il tirocinio professionalizzante: Durante il sesto anno di corso, gli studenti devono completare un tirocinio obbligatorio, che consente di acquisire esperienza pratica nelle principali discipline odontoiatriche, operando come primo operatore sotto la supervisione di un tutor.
  3. Superare l’esame finale abilitante: A partire dall’anno accademico 2023/24, l’esame finale del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria è abilitante all’esercizio della professione. L’esame prevede una prova pratica valutativa delle competenze professionali acquisite durante il tirocinio, consistente nella discussione di tre casi clinici trattati dallo studente.
  4. Iscriversi all’Albo degli Odontoiatri: Dopo aver conseguito la laurea abilitante è necessario iscriversi all’Albo provinciale degli Odontoiatri, che fa parte della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO). L’iscrizione all’albo è obbligatoria per poter esercitare legalmente la professione in Italia.

È importante notare che, mentre in passato il percorso per diventare stomatologo prevedeva la laurea in Medicina e Chirurgia con successiva specializzazione, oggi la figura dell’odontoiatra ha assunto il ruolo principale nell’ambito delle cure odontoiatriche in Italia.

Stomatologo

Gemini AI

Lo stomatologo si dedica principalmente alla diagnosi e al trattamento delle patologie della mucosa orale e delle strutture annesse, concentrandosi sugli aspetti medici piuttosto che su quelli restaurativi o chirurgici, che sono invece più tipici dell’odontoiatra generale.

Questa figura professionale lavora spesso in collaborazione con altri specialisti, come dermatologi, otorinolaringoiatri, immunologi e oncologi, poiché molte malattie sistemiche presentano manifestazioni a livello del cavo orale. Lo stomatologo rappresenta quindi un importante anello di congiunzione tra medicina generale e odontoiatria, contribuendo a una visione olistica della salute del paziente.

Quali patologie tratta

Lo stomatologo si occupa di un ampio spettro di condizioni patologiche, tra cui:

È importante sottolineare che i sintomi descritti di seguito possono essere causati da numerose condizioni diverse e che l’elenco non è esaustivo. La valutazione iniziale da parte del medico di medicina generale è sempre consigliata per un primo inquadramento.

Mentre il dentista si occupa principalmente di problemi legati ai denti e alle gengive (carie, parodontite, estrazioni, impianti), lo stomatologo interviene quando si presentano problematiche che coinvolgono la mucosa orale o quando si sospettano manifestazioni orali di malattie sistemiche.

È opportuno consultare uno stomatologo nei seguenti casi:

  • Lesioni della mucosa orale (macchie bianche, rosse o ulcere) che persistono per più di due settimane
  • Dolore orale non associato a problemi dentali evidenti
  • Secchezza delle fauci persistente (xerostomia)
  • Gonfiore delle ghiandole salivari
  • Alterazioni del gusto o sensazioni di bruciore alla lingua o alla mucosa orale
  • Manifestazioni orali in corso di terapie farmacologiche o chemioterapia
  • Difficoltà nell’apertura della bocca o rumori articolari durante i movimenti mandibolari
  • Alitosi persistente nonostante una corretta igiene orale

Segnali d’allarme: quando intervenire subito

Alcuni sintomi richiedono una valutazione urgente da parte dello stomatologo o di un pronto soccorso:

  • Lesioni orali dolorose che impediscono l’alimentazione o l’idratazione
  • Sanguinamento spontaneo e abbondante della mucosa orale
  • Gonfiore rapido e progressivo del viso o del collo, specialmente se associato a difficoltà respiratorie
  • Lesioni orali associate a febbre alta e malessere generale
  • Improvvisa incapacità di aprire o chiudere completamente la bocca

Condizioni che necessitano monitoraggio specialistico

Alcune patologie richiedono controlli periodici da parte dello stomatologo:

  • Lesioni potenzialmente maligne (leucoplachia, eritroplachia, lichen planus)
  • Sindrome di Sjögren e altre malattie autoimmuni con manifestazioni orali
  • Pazienti sottoposti a radioterapia del distretto testa-collo
  • Pazienti immunodepressi con manifestazioni orali ricorrenti
  • Disturbi cronici dell’articolazione temporo-mandibolare

Come prepararsi alla visita

Per ottimizzare la visita stomatologica, è consigliabile:

  • Portare con sé la documentazione medica completa, inclusi esami del sangue recenti, referti di precedenti visite specialistiche e l’elenco dei farmaci assunti
  • Preparare una lista cronologica dei sintomi, specificando quando sono comparsi, la loro durata e i fattori che sembrano peggiorarli o migliorarli
  • Effettuare una corretta igiene orale prima della visita, ma evitare l’uso di collutori nelle 24 ore precedenti (potrebbero mascherare alcuni segni clinici)
  • Segnalare eventuali allergie a farmaci o materiali dentali
  • Se si soffre di xerostomia (bocca secca), evitare caffè e bevande alcoliche prima della visita
  • Portare eventuali fotografie di lesioni orali che compaiono e scompaiono ciclicamente

Come si svolge la visita

Una tipica visita stomatologica inizia con un’accurata anamnesi, durante la quale lo specialista raccoglie informazioni sulla storia medica generale del paziente, sulle abitudini di vita (fumo, alcol, dieta) e sui sintomi specifici che hanno motivato la consultazione.

Segue l’esame obiettivo del cavo orale, che comprende l’ispezione accurata di tutte le superfici mucose (labbra, guance, pavimento della bocca, lingua, palato), la palpazione dei tessuti molli e delle ghiandole salivari, e la valutazione dell’articolazione temporo-mandibolare. Lo stomatologo utilizza spesso una luce adeguata e strumenti specifici come specchietti e sonde per esaminare anche le aree meno accessibili.

In molti casi lo specialista può ricorrere a tecniche di visualizzazione avanzate come la chemiluminescenza o la fluorescenza per identificare lesioni sospette non visibili ad occhio nudo.

Esami diagnostici

A seconda dei riscontri clinici, lo stomatologo potrebbe prescrivere o eseguire direttamente alcuni esami diagnostici:

  • Esami di primo livello: biopsia della mucosa orale, citologia esfoliativa, colture microbiologiche, test salivari (pH, flusso salivare), esami ematochimici di base
  • Esami di secondo livello: immunofluorescenza diretta e indiretta, sialografia, scialometria, risonanza magnetica dell’articolazione temporo-mandibolare, TC del massiccio facciale, ecografia delle ghiandole salivari, test allergologici, esami sierologici per patologie autoimmuni

È importante sottolineare che questi elenchi sono puramente indicativi e che gli esami prescritti saranno personalizzati in base alle specifiche esigenze diagnostiche di ciascun paziente.

Sottospecializzazioni e differenze con altre figure correlate

La stomatologia presenta diverse aree di sovrapposizione con altre specialità, ma mantiene caratteristiche distintive:

  • Stomatologo vs Odontoiatra generale: mentre l’odontoiatra si concentra principalmente sulla salute dei denti e del parodonto con un approccio prevalentemente restaurativo e chirurgico, lo stomatologo ha una formazione più orientata agli aspetti medici delle patologie orali e alle loro correlazioni con malattie sistemiche
  • Stomatologo vs Patologo orale: il patologo orale è specializzato nell’analisi microscopica e nella diagnosi istologica dei campioni tissutali, mentre lo stomatologo si occupa della diagnosi clinica e del trattamento delle patologie
  • Stomatologo vs Chirurgo maxillo-facciale: quest’ultimo si dedica principalmente agli interventi chirurgici complessi del distretto testa-collo, mentre lo stomatologo ha un approccio prevalentemente medico e diagnostico

All’interno della stomatologia esistono alcune sottospecializzazioni, come la medicina orale oncologica, la stomatologia pediatrica e la stomatologia geriatrica, che si concentrano su popolazioni o condizioni specifiche.

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