Colpo di calore: dopo quanto si manifesta e cosa fare

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Cos’è il colpo di calore

Il cervello mantiene costantemente la temperatura corporea in un intervallo di valori molto ristretto e controllato, indicativamente attorno ai 37° circa a prescindere dalle condizioni esterne; variazioni di più di qualche grado possono avere conseguenze gravi, talvolta fatali.

Le condizioni che derivano da un eccessivo riscaldamento del corpo, spesso dovute a una prolungata esposizione al calore o a uno sforzo fisico intenso in ambienti caldi, sono note come disturbi da calore e sono così definiti (in ordine di gravità crescente):

(Si noti che la distinzione è più che altro didattica, trovandosi le condizioni su un continuum di sintomi a gravità crescente).

Questa classificazione si basa su:

  • sintomi
  • temperatura corporea
  • entità della perdita di liquidi e sali minerali.

Il corpo normalmente si raffredda tramite la sudorazione, ma questo processo comporta inevitabilmente una perdita di liquidi e sali minerali. Se tali perdite non vengono reintegrate bevendo, si può osservare un abbassamento della pressione sanguigna e l’insorgenza di crampi muscolari che possono interessare mani, polpacci, piedi, cosce o braccia (crampi da calore).

Quando la sudorazione non è più sufficiente la temperatura corporea aumenta rapidamente peggiorando il quadro clinico (esaurimento da calore); le forme più gravi (colpo di calore) rappresentano infine un’emergenza medica perché, se non trattate, possono danneggiare rapidamente organi e sistemi vitali come cervello, cuore, reni e muscoli, con conseguenze potenzialmente letali.

Il colpo di calore è quindi la condizione medica caldo-correlata più grave e si verifica quando il corpo diventa incapace di controllare la propria temperatura, che può raggiungere e superare i 40°.

Dopo quanto si manifesta il colpo di calore?

Il colpo di calore può manifestarsi in un periodo di tempo variabile, che dipende da diversi fattori come

  • temperatura ambientale
  • umidità
  • eventuale sforzo fisico
  • condizioni di salute del soggetto.

Come si legge sulle pagine dell’Istituto Superiore di Sanità “gli effetti del colpo di calore si manifestano quando la temperatura corporea aumenta rapidamente (in 10-15 minuti), raggiungendo i 40-41°C, a causa della diminuzione della capacità del corpo di regolarla”.

Come si manifesta?

Ragazza esposta al sole, a rischio di un colpo di calore

Shutterstock/Pheelings media

Oltre all’aumento dei temperatura i sintomi di un colpo di calore possono variare a seconda del paziente e comprendere uno o più tra:

Cosa fare in caso di colpo di calore?

Il colpo di calore è una condizione potenzialmente fatale, che richiede quindi immediata attenzione medica (si raccomanda allertare i soccorsi al 112, numero unico delle emergenze).

Il paziente deve essere trasportato all’ombra, messo disteso con le gambe sollevate e tranquillizzato in attesa dei soccorsi.

I medici delle cliniche Mayo raccomandano nel frattempo di raffreddare il paziente con qualsiasi mezzo possibile, ad esempio:

  • bagno/doccia fresca
  • spugnature
  • ventilare il paziente dopo averlo bagnato
  • applicare impacchi di ghiaccio o asciugamani freschi e bagnati sul collo, sulle ascelle e sull’inguine
  • coprire la persona con lenzuola fresche e umide.

Se la persona è cosciente si possono offrire acqua fresca (non troppo fredda) o bevande sportive (contenente sali minerali).

Non somministrare farmaci antifebbre se non espressamente consigliati da un medico.

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