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Introduzione

La deprivazione del sonno è una condizione caratterizzata da un’insufficiente quantità di ore dedicate al sonno; la carenza di sonno, invece, descrive un concetto più ampio e si verifica se:

  • non si dorme a sufficienza (deprivazione del sonno),
  • si dorme nel momento sbagliato (cioè non si è sincronizzati con l’orologio biologico dell’organismo),
  • la qualità del sonno non è ottimale (ad esempio le fasi del sonno non hanno durata corretta)
  • si ha un disturbo del sonno che impedisce di dormire a sufficienza o incide negativamente sulla qualità del sonno.

In questo articolo, se non specificato altrimenti, ci occuperemo della carenza di sonno.

Dormire è un bisogno primario, come mangiare, bere e respirare. Proprio come gli altri bisogni primari, è una necessità fondamentale per la buona salute e il benessere in tutte le fasi della vita, prova ne è il fatto che la deprivazione forzata del sonno è considerata una forma di tortura e, quando protratta, può avere come estrema conseguenza la morte del soggetto.

È un problema che può causare

  • problemi fisici e mentali:
    • obesità,
    • malattie cardiache,
    • diabete,
  • lesioni e traumi,
  • perdita di produttività,
  • addirittura un aumento del rischio di decesso e una riduzione del’aspettativa di vita.

Come funziona il sonno

Per capire che cosa sia la carenza di sonno può essere utile capire come funziona il sonno e perché è così importante.

Le due fasi che caratterizzano il riposo sono:

  1. la fase REM (dall’inglese Rapid Eye Movement ossia rapido movimento degli occhi),
  2. la fase non REM.

La fase non REM comprende quello che normalmente viene definito sonno profondo o sonno a onde lente. Normalmente si sogna durante la fase REM. In condizioni normali la fase non REM e quella REM si alternano con 3-5 cicli a notte.

La possibilità di condurre una vita normale e di sentirsi in forze quando si è svegli dipende non solo dalla durata totale del sonno, ma anche dalla durata di ciascuna fase; dipende inoltre dal fatto che si dorma nel momento in cui l’organismo è preparato e pronto al sonno.

Il nostro organismo ha un orologio interno che controlla i momenti di veglia e i momenti in cui l’organismo è pronto a dormire; l’orologio di norma segue un ritmo costante (ritmo circadiano), che coinvolge tutte le cellule, i tessuti e gli organi e che influisce profondamente sul loro funzionamento (alterazioni parafisiologiche di questa regolazione si verificano ad esempio in caso di jet-lag).

Fotografia di donna che dorme nel suo letto

iStock.com/andresr

Perchè si dorme

Sono diversi i fattori che influiscono sulla preparazione dell’organismo al sonno e al risveglio. Tutti noi abbiamo un “orologio interno” che controlla quando è il momento di svegliarci e quando invece l’organismo è pronto per dormire.

L’orologio biologico tipicamente ha un ritmo che copre le 24 ore (ritmo circadiano). Due processi interagiscono per controllare l’orologio biologico:

  1. Il primo è la stanchezza, che si accumula man mano che trascorrono le ore di veglia. La voglia di dormire raggiunge un picco alla sera, quando la maggior parte delle persone si addormenta. La voglia di dormire sembra connessa a un particolare composto chimico, chiamato adenosina. Quando si è svegli il livello di adenosina nel cervello continua a salire. L’aumento del livello di questo composto segnala la transizione verso il sonno. Quando si dorme l’organismo smaltisce l’adenosina.
  2. Un secondo processo coinvolge l’orologio biologico. L’orologio è sincronizzato con specifici fattori ambientali. La luce, il buio e altri fattori aiutano l’organismo a capire quando stare sveglio e quando invece avvertire la sonnolenza. I segnali luminosi ricevuti attraverso gli occhi, ad esempio, comunicano a una speciale zona del cervello che è giorno. Questa zona del cervello aiuta a sincronizzare l’orologio biologico con l’alternanza giorno-notte. L’organismo rilascia le sostanze chimiche seguendo uno schema giornaliero, controllato dall’orologio biologico. Quando inizia a fare buio, l’organismo produce la melatonina (un ormone). La melatonina segnala all’organismo che è il momento di prepararsi a dormire, e induce la sonnolenza. La quantità di melatonina nel sangue raggiunge un picco a tarda sera. I ricercatori ritengono che questo picco sia uno dei fattori fondamentali nella preparazione dell’organismo al sonno. L’esposizione alle luci artificiali forti alla sera tardi può alterare questo processo, creando la difficoltà ad addormentarsi. Tra gli esempi di luci artificiali forti ricordiamo: la luce della TV o del computer o la luce forte dei display delle sveglie. Quando avverte la luce del sole, l’organismo inizia a produrre il cortisolo. Quest’ormone prepara l’organismo naturalmente al risveglio.

Il ritmo e gli orari dell’orologio biologico cambiano nelle diverse fasi della vita. Gli adolescenti tendono ad addormentarsi più tardi rispetto ai bambini e agli adulti, perché la melatonina viene prodotta e ha il suo picco più tardi nel corso del ciclo delle 24 ore. Quindi è naturale che molti adolescenti preferiscano andare a letto più tardi e dormire un po’ di più al mattino rispetto agli adulti.

Il bisogno di dormire è anche maggiore nelle prime fasi della vita, quando si cresce e ci si sviluppa. Ad esempio i neonati possono dormire più di 16 ore al giorno e i bambini in età prescolare hanno bisogno di fare sonnellini.

I bambini piccoli tendono a dormire di più alla sera presto, mentre gli adolescenti tendono a dormire di più al mattino. Gli anziani, invece, tendono ad andare a letto presto e ad alzarsi presto.

I pattern e i tipi di sonno, inoltre, cambiano con l’età. Ad esempio nei neonati la fase REM dura di più. La quantità di sonno ad onde lente (una fase del sonno non REM) è massima nella prima infanzia e poi diminuisce bruscamente dopo la pubertà, per poi continuare a diminuire man mano che si invecchia.

Perché è importante dormire?

Il sonno gioca un ruolo fondamentale per lo stato di salute e per il benessere lungo tutto il corso della vita. Dormire a sufficienza, godere di un sonno di buona qualità e nei momenti giusti serve a garantire

  • la salute mentale,
  • la salute fisica,
  • la qualità della vita
  • e la sicurezza propria e altrui.

Il modo in cui ci si sente al momento del risveglio dipende in parte da ciò che accade durante il sonno. Quando si dorme l’organismo continua a essere attivo per mantenere il cervello e tutto il resto del corpo in buona salute. Nei bambini e negli adolescenti, il sonno serve anche per favorire la crescita e lo sviluppo.

Il danno dovuto alla carenza di sonno può essere immediato (ad esempio perché ci si addormenta durante la guida, si ha un incidente e si rimane feriti) oppure progressivo. Ad esempio la carenza di sonno protratta può far aumentare il rischio di alcuni problemi di salute cronici e può influire sulla capacità di

  • pensare,
  • reagire,
  • lavorare,
  • imparare
  • e rapportarsi con gli altri.

Funzionalità cerebrale normale e benessere emotivo

Il sonno favorisce il buon funzionamento del cervello. Quando si dorme il cervello si sta preparando per la giornata successiva e forma nuovi collegamenti che servono per imparare, ricordare e fissare le informazioni.

Le ricerche dimostrano che, se si dorme bene di notte, la facoltà di apprendimento migliora. Sia che si studi matematica, pianoforte, che ci si stia allenando a golf o si stia imparando a guidare la macchina, il sonno serve per migliorare la capacità di apprendimento e le abilità di risoluzione dei problemi.

Il sonno, inoltre, serve per migliorare l’attenzione, le capacità decisionali e la creatività.

Le ricerche, inoltre, indicano che la carenza di sonno altera l’attività di alcune parti del cervello. In caso di carenza di sonno si possono avere difficoltà a prendere decisioni, a risolvere i problemi, a controllare le emozioni e i comportamenti e ad affrontare i cambiamenti. La carenza di sonno è stata anche connessa a

I bambini e gli adolescenti che soffrono di carenza di sonno possono avere problemi a rapportarsi con gli altri. Possono essere arrabbiati e impulsivi, avere sbalzi d’umore, sentirsi tristi o depressi o essere carenti di motivazione. Inoltre possono aver problemi d’attenzione, che causano risultati carenti a scuola e quindi altro stress.

Salute fisica

  • Il sonno è fondamentale per lo stato di salute fisico, è per esempio coinvolto nei meccanismi di guarigione e di riparazione del cuore e dei vasi sanguigni. Se la carenza di sonno è protratta, aumenta il rischio di patologie cardiache, patologie renali, ipertensione, diabete e ictus.
  • La carenza di sonno aumenta anche il rischio di obesità. Ad esempio, una ricerca sugli adolescenti ha concluso che, per ogni ora di sonno perso, le probabilità di diventare obesi aumentano. La carenza di sonno fa aumentare il rischio di obesità anche nelle altre fasce d’età. Diversi studi hanno dimostrato che dormire meno di 7 ore al giorno aumenta la tendenza all’aumento di peso, probabilmente a causa dei ridotti livelli di leptina (la sostanza responsabile del senso di sazietà) e degli aumentati livelli di grelina (l’ormone che stimola il senso di fame).
  • Il sonno inoltre influisce sulla reazione dell’organismo all’insulina, l’ormone che controlla il livello di glucosio (zucchero) nel sangue. La carenza di sonno fa aumentare il glucosio, e quindi può aumentare il rischio di sviluppare insulino-resistenza e diabete.
  • Il sonno è fondamentale per una crescita e uno sviluppo sani. Durante il sonno profondo l’organismo rilascia l’ormone che stimola la crescita nei bambini e negli adolescenti (GH, od ormone della crescita), potenziando anche la massa muscolare e favorendone la riparazione ad esempio dopo l’attività fisica.
  • Il sistema immunitario, per rimanere in buona salute, ha bisogno del sonno. Il sistema immunitario difende l’organismo dalle sostanze estranee e pericolose. La carenza di sonno protratta può alterare la risposta del sistema immunitario, che ad esempio può avere problemi quando deve combattere le infezioni, anche quelle più banali.
  • Uomini e donne che non dormono a sufficienza vedono ridotti i propri livelli del desiderio sessuale; gli uomini che soffrono di apnea del sonno,  un disturbo in cui le difficoltà respiratorie portano a frequenti interruzioni del riposo notturno, tendono anche ad avere livelli di testosterone più bassi.
  • La deprivazione del sonno può anche causare problemi di fertilità, sia negli uomini che nelle donne, probabilmente a causa degli effetti sulla produzione ormonale.

Vita quotidiana e sicurezza

Dormire a sufficienza e con un sonno di qualità nei momenti giusti serve all’organismo per funzionare bene per tutto il corso della giornata. Chi ha carenza di sonno è meno produttivo, sia che si tratti di lavoro o di scuola. Impiega più tempo per finire il proprio lavoro, ha un tempo di reazione rallentato e fa più errori.

Dopo diverse notti di carenza di sonno, anche se si sta svegli “solo” 1 o 2 ore in più per notte, l’organismo ne risente, come se non si fosse dormito per un giorno o due.

La carenza di sonno, inoltre, può condurre ai al micro sonno, cioè ai brevi momenti di sonno che si verificano durante la normale veglia.

I microsonni sono involontari, cioè ci si può addormentare in modo del tutto inconsapevole. Ad esempio non vi è mai capitato di guidare ma di non ricordare parte del viaggio? Probabilmente avete sperimentato il microsonno.

Anche se non state guidando, il microsonno può avere conseguenze negative sulla funzionalità dei tutto l’organismo. Se siete a scuola o all’università, ad esempio, probabilmente perderete parte delle informazioni o vi sembrerà di non capire nulla. In realtà, però, probabilmente avete dormito per parte della lezione e non ve ne siete resi conto.

Alcune persone non sono consapevoli dei rischi della carenza di sonno. In realtà possono non rendersi conto del problema, perché pensano di poter continuare a funzionare bene, anche dormendo poco o male.

Ad esempio chi soffre di sonnolenza diurna può comunque sentirsi in grado di guidare, tuttavia le ricerche dimostrano che la carenza di sonno influisce sulla capacità di guidare quanto l’ubriachezza, se non di più. Si stima che la sonnolenza durante guida sia un fattore che provoca circa 100.000 incidenti d’auto all’anno, con circa 1.500 decessi.

Chi guida non è l’unico ad avere problemi causati dalla carenza di sonno. La carenza di sonno può colpire chi lavora nei settori più disparati: medici, piloti, studenti, avvocati, meccanici e addetti alla catena di montaggio.

La carenza di sonno, quindi, è un problema non solo a livello personale, ma anche sociale. Ad esempio la carenza di sonno è stata in parte responsabile di disastri gravissimi, come gli incidenti aerei o le catastrofi nucleari.

Sintomi

Se non si dorme a sufficienza, se si dorme nei momenti sbagliati o la qualità del sonno è scarsa, probabilmente ci si sentirà molto stanchi durante il giorno. Ci si potrà sentire poco riposati e vigili quando ci si risveglierà.

La carenza di sonno può interferire con il lavoro, la scuola, la guida e il comportamento sociale. Si possono avere problemi di apprendimento, di concentrazione e di riflessi. Inoltre si possono avere difficoltà a giudicare le emozioni e le reazioni delle altre persone. Può inoltre causare frustrazione, senso di malessere o preoccupazione nelle situazioni sociali.

I sintomi della carenza di sonno possono manifestarsi diversamente nei bambini e negli adulti. I bambini che dormono poco e male possono essere iperattivi e avere problemi di attenzione. Alle volte possono comportarsi male e il rendimento scolastico può risentirne.

La carenza di sonno può farvi sentire molto stanchi durante il giorno. Probabilmente non vi sentite riposati e vigili quando vi svegliate. La carenza di sonno può interferire con il lavoro, la scuola, la guida e il comportamento sociale.

La sonnolenza diurna può essere utile per scoprire se state soffrendo dei sintomi della carenza di sonno.

Probabilmente soffrite di carenza di sonno se spesso vi sentite sul punto di addormentarvi quando:

  • siete seduti a leggere o a guardare la TV,
  • siete seduti in un luogo pubblico, ad esempio al cinema, in ufficio durante una riunione o in classe,
  • siete in macchina da un’ora e non vi siete sgranchiti le gambe,
  • siete seduti da qualche parte a parlare con qualcuno,
  • siete seduti in poltrona dopo pranzo,
  • siete in coda in macchina da alcuni minuti.

La carenza di sonno può causare problemi di

  • apprendimento,
  • concentrazione
  • e reazione.

Si possono avere difficoltà a

  • prendere decisioni,
  • risolvere problemi,
  • ricordare le cose,
  • controllare le emozioni e il comportamento,
  • affrontare i cambiamenti.

Si può impiegare più tempo del solito a terminare un compito, avere un tempo di reazione lento e fare più errori.

I segni e i sintomi della carenza di sonno possono essere differenti tra i bambini e gli adulti. I bambini che soffrono di carenza di sonno possono essere iperattivi e avere problemi di attenzione. Possono anche comportarsi male ed avere quindi problemi a scuola.

I bambini che non dormono abbastanza possono essere arrabbiati e impulsivi, avere sbalzi d’umore, sentirsi tristi o depressi o avere carenze di motivazione.

Quanto bisogna dormire

Le ore di sonno necessarie al giorno cambiano nel corso della vita. La necessità di dormire varia da persona a persona, ma nella tabella abbiamo elencato alcuni consigli generici per le diverse fasce d’età.

Età Ore di sonno necessarie
Neonati 16–18 ore al giorno
Bambini in età prescolare 11–12 ore al giorno
Bambini in età scolare Almeno 10 ore al giorno
Adolescenti 9–10 ore al giorno
Adulti e anziani 7–8 ore al giorno

Se di solito non riuscite a dormire a sufficienza o scegliete di dormire meno del necessario, il sonno arretrato si accumula. Il totale di ore di sonno perso si chiama debito di sonno. Ad esempio, se andate a dormire due ore più tardi del dovuto tutte le sere, dopo una settimana avrete un debito di sonno di 14 ore.

Alcune persone fanno dei sonnellini per rimediare alla stanchezza: i sonnellini sono un rimedio per guadagnare vigilanza e produttività sul breve periodo, tuttavia tutti gli altri benefici del sonno notturno vanno persi, quindi non si riesce a recuperare davvero il sonno perduto.

Alcune persone dormono di più quando non devono andare al lavoro, per esempio durante le vacanze o nei weekend vanno a dormire più tardi e si svegliano più tardi.

Dormire di più del solito quando non si deve andare al lavoro può essere un segno della carenza di sonno. Anche se dormire di più durante le vacanze può aiutarvi a sentirvi meglio, può alterare il ritmo sonno-veglia dell’organismo.

Le cattive abitudini legate al sonno e la carenza di sonno sul lungo periodo influiscono sullo stato di salute generale. Se siete preoccupati di non stare dormendo a sufficienza, potete tenere un diario del sonno per quindici giorni.

Prendete nota di quanto dormite ogni notte, di quanto vi sentite vigili e riposati al mattino e di quanto vi sentite assonnati durante il giorno. Fate vedere i risultati al medico e chiedete come fare per migliorare la qualità del sonno.

Andare a dormire quando il corpo lo richiede è fondamentale. La carenza di sonno può colpire anche se si dorme il numero di ore consigliate per la propria fascia d’età.

Le persone in cui il sonno non è sincronizzato con l’orologio biologico (ad esempio chi deve fare i turni per lavoro) o in cui il sonno viene interrotto spesso (come gli infermieri o i responsabili dei servizi di emergenza) probabilmente dovranno fare particolarmente attenzione alle loro necessità.

Se il lavoro o la routine limitano la possibilità di dormire a sufficienza o nei momenti giusti, chiedete consiglio al medico. È anche opportuno parlare col medico se, pur dormendo più di otto ore per notte, non ci si sente riposati. Forse potreste avere un disturbo del sonno o un altro problema di salute.

Prognosi

La carenza di sonno è una piaga per la salute delle persone, in quanto connessa a molti problemi di salute cronici, tra cui

La carenza di sonno è stata inoltre associata all’aumento del rischio di lesioni e traumi tra gli adulti, gli adolescenti e i bambini. Ad esempio la sonnolenza durante la guida (non connessa all’alcol) è responsabile degli incidenti d’auto gravi e di molti decessi.

Negli anziani la carenza di sonno può essere connessa a un maggior rischio di cadute e di fratture ossee.

È inoltre una delle cause degli errori umani connessi agli incidenti gravi, come gli incidenti aerei e ferroviari.

Spesso si sente dire che si può imparare a dormire poco senza riportare alcuna conseguenza negativa, ma le ricerche dimostrano che una quantità sufficiente di sonno di buona qualità è fondamentale per la salute mentale e fisica, per la qualità della vita e per la sicurezza propria ed altrui.

Fattori di rischio

La carenza di sonno, disturbo che comprende la deprivazione del sonno, colpisce persone di tutte le età e di tutti i gruppi etnici. Alcuni gruppi di persone possono essere maggiormente a rischio; tra di essi ricordiamo:

  • Chi ha poco tempo per dormire, ad esempio gli infermieri o chi lavora troppo o fa diversi lavori.
  • Chi fa orari che non si accordano con l’orologio biologico, ad esempio chi fa i turni, chi lavora sulle ambulanze o nei servizi di emergenza, gli adolescenti che devono andare a scuola presto o chi deve viaggiare per lavoro.
  • Chi modifica il proprio stile di vita in modi che gli impediscono di dormire a sufficienza, ad esempio prendendo farmaci per stare sveglio, facendo uso di alcol o di droghe o non dormendo per un tempo sufficiente.
  • Chi soffre di problemi di salute non diagnosticati o non curati, come lo stress, l’ansia o i disturbi del sonno
  • Chi soffre di problemi di salute o assume farmaci che interferiscono con il sonno
  • Alcune patologie sono state connesse ai disturbi del sonno. Tra di esse ricordiamo: l’arresto cardiaco, le patologie cardiache, l’obesità, il diabete, l’ipertensione, l’ictus o l’attacco ischemico transitorio (mini-ictus), la depressione e l’ADHD (sindrome da deficit di attenzione con iperattività).

Se soffrite o avete sofferto di uno di questi disturbi, chiedete al medico se nel vostro caso potrebbe essere utile uno studio del sonno.

Lo studio del sonno permette al medico di misurare quanto dormite e qual è la qualità del sonno. Inoltre serve a capire se avete problemi del sonno e quanto sono gravi.

Se vostro figlio è in sovrappeso, parlate al pediatra delle sue abitudini del sonno.

Dormire meglio

È possibile prendere alcuni provvedimenti per migliorare le abitudini relative al sonno.

In primo luogo assicuratevi di dormire a sufficienza: se lo fate tutte le notti, scoprirete che durante il giorno sarete più felici e produttivi.

Il sonno spesso è la prima cosa che le persone occupate tendono a tagliare dall’agenda. Prendersi il tempo per dormire vi aiuterà a proteggere la vostra salute e il benessere, ora e in futuro.

Per migliorare le abitudini relative al sonno può anche essere utile:

  1. Andare a dormire e svegliarsi alla stessa ora tutti i giorni. Per i bambini: stabilire un’ora per andare a letto e concordare i rituali per una buona nanna. Non usare la camera del bambino per i castighi o per le punizioni.
  2. Cercare di avere gli stessi orari sia durante la settimana sia durante i weekend. Concedersi al massimo un’ora di differenza. Se durante il fine settimana state svegli fino a tardi e dormite fino a tardi l’orologio biologico può risentirne.
  3. Usare l’ora prima di andare a letto per rilassarsi. Evitate l’esercizio fisico intenso e le luci artificiali forti, ad esempio quelle dello schermo della TV o del computer. La luce, infatti, potrebbe segnalare al cervello che è il momento di stare svegli.
  4. Evitate i pasti pesanti o troppo abbondanti nelle due ore prima di andare a letto. Gli spuntini leggeri sono consentiti. Evitate anche le bevande alcoliche prima di andare a letto.
  5. Evitate la nicotina (ad esempio le sigarette) e la caffeina (nel caffè, nelle bevande gasate, nel tè e nella cioccolata). La nicotina e la caffeina sono due stimolanti in grado di interferire con il sonno. Gli effetti della caffeina possono durare per fino a 8 ore, quindi bere una tazza di caffè nel tardo pomeriggio può causare difficoltà ad addormentarsi.
  6. Trascorrere del tempo all’aperto ogni giorno (se possibile) e fare esercizio fisico.
  7. Tenere la camera da letto tranquilla, fresca e buia (se necessario può andar bene una luce notturna).
  8. Fare un bagno caldo o usare le tecniche di rilassamento prima di andare a dormire.
  9. Fare qualche pisolino durante il giorno può essere utile per reagire meglio e con più prontezza.Tuttavia se avete problemi ad addormentarvi di notte, limitate i pisolini o fateli nel primo pomeriggio. Gli adulti non dovrebbero dormire per più di 20 minuti alla volta.

Nei i bambini in età prescolare i sonnellini sono normali e favoriscono la crescita e lo sviluppo sani.

Strategie per gruppi particolari

Alcune persone hanno orari di lavoro e di vita che sono in contrasto con l’orologio biologico. Ad esempio i turnisti e gli adolescenti che devono andare a scuola presto possono avere problemi a dormire a sufficienza e questo può avere ricadute negative sullo stato di salute mentale, fisico ed emotivo.

Se dovete fare i turni può essere utile:

  • fare qualche pisolino e aumentare la quantità di tempo da destinare al sonno,
  • tenere accese le luci quando si è al lavoro,
  • limitare i cambi di turno in modo che l’orologio biologico si possa adattare meglio,
  • limitare l’assunzione di caffeina durante la prima parte del turno,
  • allontanare tutti i suoni e le luci dalla camera da letto quando si deve dormire di giorno (ad esempio usare le tende spesse per schermare la luce).

Se ancora non riuscite ad addormentarvi durante il giorno o avete problemi ad adattarvi ai turni, chiedete al medico quali possibilità avete per dormire meglio.

In alcuni casi i datori di lavoro e le scuole potrebbero provare a considerare le possibilità di affrontare i problemi connessi alla carenza di sonno.

Sonno polifasico

Si parla di sonno polifasico quando il riposo viene suddiviso in diversi momenti della giornata, in contrasto a:

  • sonno monofasico (una volta al giorno, tipicamente la notte)
  • sonno bifasico (due volte al giorno, tipicamente la notte più un sonnellino pomeridiano particolarmente prolungato).

È interessante notare come i neonati nascano abituati ad un sonno polifasico, così come fanno anche moltissimi mammiferi anche in età adulta.

Sebbene esista una fervente ricerca in merito, volta soprattutto alla ricerca di modalità di fruizione del riposo in grado di ridurne la richiesta in termini di tempo e/o adattarsi a situazioni estreme (guerra, viaggi spaziali, …) ad oggi non si tratta di approcci consigliabili per la popolazione generale.

Comunicare con il medico

I medici potrebbero non diagnosticare i problemi del sonno durante le visite di routine, perché i pazienti sono svegli. Quindi tocca a voi fare presenti eventuali problemi legati al sonno.

Ad esempio informate il medico se durante il giorno vi capita spesso di sentirvi assonnati, se non vi svegliate riposati e vigili o se avete problemi ad adattarvi ai turni di lavoro.

Per capire meglio se si tratta davvero di un problema del sonno, il medico vi chiederà qualche informazione sulle vostre abitudini. Prima di andare dal medico, cercate di pensare a come descrivere il vostro problema, ad esempio:

  • con quale frequenza avete problemi a dormire e da quanto tempo li avete,
  • a che ora andate a dormire e a che ora vi svegliate nei giorni lavorativi e nei giorni di pausa o ferie,
  • quanto impiegate ad addormentarvi, quante volte vi svegliate di notte, e quanto tempo impiegate a riaddormentarvi,
  • se russate forte e con quale frequenza vi svegliate con il fiatone o con la sensazione che vi manchi il fiato,
  • quanto vi sentite riposati quando vi svegliate e quanto vi sentite stanchi durante il giorno,
  • con quale frequenza fate pisolini o avete problemi a stare svegli durante le attività di routine, in particolare durante la guida.

Il medico vi farà diverse domande relative alla vostra routine e alle vostre abitudini. Ad esempio vi può chiedere che lavoro fate e se fate attività fisica. Il medico inoltre vi chiederà se usate la caffeina, il tabacco, l’alcool o farmaci di qualsiasi tipo (anche da banco).

Per aiutare il medico prendete in considerazione l’idea di tenere un diario del sonno per due settimane. Annotate l’ora in cui andate a letto, l’ora in cui vi svegliate e in cui fate un sonnellino. Ad esempio potreste scrivere: “sono andato a letto alle 10 di mattina, mi sono svegliato alle 3; non sono riuscito a riaddormentarmi; ho dormito per due ore dopo il lavoro”.

Annotate quanto dormite di notte, quanto vi sentite vigili e riposati al mattino e quanto vi sentite riposati nei vari momenti della giornata. Mostrate il diario al medico.

I medici sono in grado di diagnosticare alcuni disturbi del sonno ponendo domande sugli orari e sulle abitudini e chiedendo informazioni ai genitori o al partner del paziente. Per diagnosticare altri disturbi del sonno, i medici usano i risultati degli studi del sonno e di altri esami.

Gli studi del sonno permettono al medico di misurare quanto dormite e qual è la qualità del sonno. Servono anche a scoprire se avete problemi del sonno e se sono gravi.

Il medico vi visiterà per escludere altri problemi di salute che potrebbero interferire con il sonno. Potreste aver bisogno di fare gli esami del sangue per escludere patologie della tiroide o altre patologie che potrebbero causare problemi del sonno.

Fonte

Le domande più frequenti

Risposte a cura del Dr. Roberto Gindro

Quali sono le cause comuni di insonnia e difficoltà a dormire?

Le cause comuni di insonnia possono includere stress, ansia, cambiamenti nello stile di vita e sedentarietà. È importante considerare anche l'impatto dell'uso di sostanze stimolanti come la caffeina, specialmente se assunta durante il tardo pomeriggio o la sera.

Come posso migliorare la qualità del mio sonno?

Per migliorare la qualità del riposo notturno è consigliabile seguire alcune regole di igiene del sonno, come andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, limitare i pisolini pomeridiani a meno di 20-30 minuti, evitare l'attività fisica intensa e l'uso di caffeina nelle ore precedenti al sonno e creare un ambiente di sonno confortevole.

Quante ore dovrebbe dormire un adulto?

Il fabbisogno di sonno varia da persona a persona, ma in generale gli adulti dovrebbero cercare di riposare tra le 7 e le 9 ore. Si noti che alcune persone possono sentirsi riposate con un numero inferiore di ore, sempre che la qualità del sonno sia adeguata.

Quando è il caso di consultare un medico riguardo ai problemi di sonno?

È consigliabile rivolgersi a un medico quando i problemi di sonno diventano persistenti, interferiscono con le attività quotidiane o sono accompagnati da sintomi come affanno, battiti cardiaci irregolari o ansia.
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