Criolipolisi, carbossiterapia ed altri trattamenti per le adiposità localizzate

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Cosa sono le adiposità localizzate?

Le adiposità localizzate sono accumuli di tessuto adiposo (grasso) che si concentrano in punti specifici del corpo, in particolare su

  • fianchi,
  • addome,
  • arti inferiori.

È utile andare a differenziare concettualmente quella che è la massa grassa, ovvero il totale di adipe presente nell’organismo e che in genere risponde bene alle diete e all’attività fisica, dalle adiposità localizzate; queste ultime sono causate da un aumento volumetrico degli adipociti (cellule adipose) o da un loro aumento numerico e risultano particolarmente ostiche da eliminare anche attraverso una regolare attività fisica ed una dieta equilibrata.

La medicina estetica propone a questo scopo diversi trattamenti per correggere l’inestetismo che ne deriva; se infatti in passato l’unica opzione praticabile era la liposuzione, intervento chirurgico invasivo, ad oggi sono disponibili approcci non chirurgici, non invasivi e che donano risultati più naturali, azzerando i rischi della chirurgia classica e consentendo l’immediata ripresa delle attività di vita quotidiana.

Si tratta di trattamenti medici che necessitano di essere eseguiti da professionisti laureati in medicina e chirurgia, in quanto solo avendo una solida formazione alle spalle è possibile maneggiarli in sicurezza e con la massima efficacia.

Occorre tuttavia sottolineare come questi trattamenti non rappresentino una soluzione per l’obesità, né tantomeno un’alternativa all’adozione di uno stile di vita sano.

Tra le molteplici opzioni disponibili ci concentreremo su questo articolo sui quattro considerati  dalla comunità scientifica come quelli più sicuri ed efficaci:

  • criolipolisi,
  • intralipoterapia,
  • laserlipolisi,
  • carbossiterapia.

Criolipolisi

La criolipolisi è un trattamento innovativo non invasivo per eliminare le adiposità localizzate, che rappresenta una validissima alternativa alla liposuzione chirurgica.

Modalità di trattamento

Si applica un manipolo sulla zona da trattare che, tramite effetto vacuum, aspira la pelle con tutto il tessuto adiposo al di sotto di essa. Il manipolo raggiunge una temperatura vicina a -10 °C. Tra il manipolo e la pelle viene posta una membrana antigelo, così da non danneggiare la pelle, che al più apparirà solo leggermente arrossata. Il freddo viene trasmesso agli adipociti, cellule piene di grasso, che cristallizzano danneggiando la propria membrana cellulare ed innescando il meccanismo di apoptosi (autodistruzione). La morte cellulare porta all’attivazione dei processi infiammatori con la successiva “digestione” dei residui da parte delle cellule del sistema immune, per poi procedere alla loro eliminazione tramite il sistema renale con le urine oppure tramite il sistema epato biliare con le feci.

Criolipolisi sull'addome

iStock.com/HDesert

Non è un trattamento doloroso, può essere al più percepita una sensazione di fastidio iniziale per l’aspirazione, tuttavia anche grazie all’effetto anestetizzante del freddo dopo i primi minuti non si avvertirà nulla.

Una seduta dura tra 40 e 60 minuti. Si può trattare una sola zona per volta. Se si deve lavorare sui fianchi o su zone pari, si devono programmare due sedute di un’ora, anche nella stessa giornata.

Il numero di sedute necessarie è variabile, dipende da paziente a paziente, ma tra una seduta e l’altra sulla stessa zona occorre far passare almeno 40-50 giorni per dare tempo al trattamento di agire (di norma è comunque sufficiente un solo trattamento per raggiungere l’obiettivo preposto).

Il trattamento è definitivo, gli adipociti vengono distrutti ed eliminati, ed in genere si perde tra il 20 e 30% ad ogni seduta, secondo questa successione di eventi:

  • dopo 2 giorni ha inizio il processo infiammatorio
  • dopo 7 giorni si sviluppa una intensa panniculite (infiammazione dello strato di grassi sotto la cute)
  • dopo 15 giorni gli adipociti sono circondati dai linfociti, cellule mononucleate e altri mediatori dell’infiammazione
  • dopo 30 giorni è iniziato il processo fagocitario: i macrofagi digeriscono gli adipociti e vengono avviati alla definitiva eliminazione.

I risultati iniziano ad apprezzarsi a circa 2-3 settimane dal trattamento. Nell’addome si possono perdere, a seconda della quantità di grasso presente, fino a 2 cm di circonferenza in un’unica seduta.

I vantaggi di questa metodica rispetto alla liposuzione è che non serve anestesia e non c’è bisogno di alcun ricovero, né di periodi di convalescenza. Dopo il trattamento il paziente può tornare alle sue normali attività lavorative e sociali.

Gli effetti collaterali sono scarsi e si risolvono in breve tempo; si limitano ad un arrossamento che persiste per alcune ore ed in qualche caso, possono comparire temporanee ecchimosi, formicolii, intorpidimento locale o crampi, che si risolvono entro un massimo di 7-14 giorni.

Intralipoterapia

L’intralipoterapia, nota anche come il nome di lipodissolve, è una metodica mini invasiva che consiste nell’infiltrazione nel tessuto adiposo stesso, effettuata attraverso appositi aghi, molto sottili e molto lunghi ma anche flessibili, di una miscela di sostanze (tipicamente fosfatidilcolina e acido desossicolico) in grado di sciogliere dall’interno i depositi di grasso.

Si tratta cioè di sostanze lipolitiche, ovvero capaci di liberare il grasso contenuto negli adipociti che viene così disperso e poi eliminato dal circolo linfatico; questo porta ad una riduzione dello spessore del grasso e ad una riduzione delle adiposità trattate.

La metodica richiede pochi punti d’accesso dato che il farmaco viene iniettato in un’unica sede e poi a raggiera lo si distribuisce su tutta la superficie da trattare così da garantire una disposizione omogenea ed evitare il crearsi di antiestetiche asimmetrie.

Anche questo trattamento deve essere eseguito da personale medico adeguatamente formato in quanto ha dei rischi procedurali non trascurabili.

Il trattamento dura circa 15-20 minuti a seconda delle aree da trattare, è indolore ma si può pretrattare la zona da infiltrare con del ghiaccio, così da prevenire ogni fastidio, e alla fine del trattamento si può tornare subito alle normali attività di vita quotidiana. Tra una seduta e l’altra devono passare almeno 4 settimane ed in genere il protocollo prevede 1 seduta al mese per 4 mesi per ogni area da trattare. Occorre poi aspettare 4 mesi per ricominciare il ciclo di trattamento sulla stessa zona.

Effetti collaterali

Subito dopo il trattamento si avverte una sensazione di bruciore e prurito.

Nei giorni seguenti è frequente la comparsa di edema e gonfiore della zona trattata.

Occorre, per migliorare il decorso, assumere nella settimana successiva al trattamento almeno 2 L di acqua al giorno.

Controindicazioni

Le controindicazioni alla intralipoterapia sono rappresentate da:

Laserlipolisi

La laserlipolisi è una metodica sicura ed efficace in grado di ridurre le adiposità localizzate.

Viene frequentemente utilizzata per trattare zone come interno coscia e piega glutea, perché in grado di agire su più fronti:

  • riduce il grasso localizzato,
  • migliora il tono cutaneo favorendo la produzione di collagene e quindi il rassodamento e la retrazione cutanea.

È infatti spesso usata dopo un intervento di liposuzione, in quanto aspirato il grasso sottocutaneo rimane della pelle in eccesso e così si prova a favorirne la retrazione, aumentandone l’elasticità.

Il trattamento si effettua grazie ad un laser a fibra ottica che va a spaccare le membrane degli adipociti grazie all’azione del calore; si usa una micro cannula di 1 mm di diametro e la selettività del laser permette una lesione mirata agli adipociti di cui rompe la membrana e ne riversa il contenuto. La metodica richiede un’anestesia locale ed è comunque una procedura invasiva, seppur molto meno della liposuzione.

Laser-lipolisi

iStock.com/YakubovAlim

Il trattamento si svolge in varie fasi:

  1. tramite effetto laser si stimola la rottura degli adipociti,
  2. parte dell’energia immessa porta alla chiusura dei capillari sanguigni irroranti l’adipe, così da evitare perdite ematiche e il successivo sviluppo di ematomi,
  3. fotostimolazione del collagene che induce la retrazione cutanea,
  4. dopo l’applicazione del laser si inserisce una cannula da liposuzione di 3 mm di diametro che dreni il prodotto liberato dagli adipociti, evitando l’accumulo epatico di trigliceridi.

Rispetto alla liposuzione quindi può vantare

  • meno esiti post trattamento,
  • una ripresa più rapida: si possono riprendere subito le normali attività con l’accortezza di evitare per un paio di settimane l’attività fisica intensa e di bagnare le zone trattate. Occorre anche indossare una guaina compressiva per circa un mese.

Carbossiterapia

La carbossiterapia è un trattamento poliedrico, declinabile in numerose applicazioni tra cui rientra anche il trattamento delle adiposità localizzate. È una metodica priva di effetti collaterali che, oltre a ridurre i cuscinetti di grasso, migliora anche l’aspetto cutaneo, ringiovanendo la pelle e alleviando il così detto aspetto a buccia d’arancia.

Il trattamento consiste nell’iniezione, attraverso micro iniezioni localizzate effettuate con aghi sottilissimi nel tessuto sottocutaneo, di anidride carbonica (CO2) che andrà a trasformarsi in acido carbonico e ad attivare gli enzimi naturalmente presenti che scioglieranno e metabolizzeranno gli adipociti, rimodellando la silhouette corporea.

Carbossiterapia

iStock.com/Aliaksandr Litviniuk

Oltre a ciò stimola la micro circolazione sanguigna tramite un effetto vasodilatatorio diffuso, così i muscoli ed i tessuti ricevendo una maggior quantità di sangue e ossigeno smaltiranno in modo più efficiente tossine e prodotti di scarto.

L’anidride carbonica svolge anche un effetto drenante e stimolante l’elasticità cutanea, che migliora l’aspetto della pelle.

Il trattamento come già detto è sicuro e scevro di rischi, la CO2 è un gas innocuo a concentrazioni terapeutiche, si può avvertire solo qualche senso di fastidio in corso di trattamento, ma nulla più.

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