Introduzione
Le cicatrici da acne, o cicatrici post-acneiche, sono lesioni cutanee permanenti che possono essere
- depresse (cicatrici atrofiche),
- o estroflesse (cicatrici ipertrofiche o cheloidee).
Poiché si localizzano spesso sul volto, possono avere un notevole impatto sulla qualità di vita del paziente, specialmente quando sono ampie e deturpanti. Tuttavia, ad oggi, sono possibili svariati trattamenti di medicina estetica per ridurre gli esiti cicatriziali dell’acne.

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Causa e fattori di rischio
Le cicatrici si verificano come postumi di forme gravi di acne, ad esempio quelle papulo-pustolose e quelle nodulari, e sono favorite dalle escoriazioni meccaniche provocate dal paziente mediante
- grattamento,
- schiacciamento forzato
- o manipolazione
delle lesioni acneiche, che pertanto non andrebbero mai traumatizzate.
Classificazione delle cicatrici da acne
Le cicatrici da acne si distinguono in
- atrofiche,
- ipertrofiche
- e cheloidali.
Le cicatrici atrofiche, le più comuni, si presentano come delle depressioni sul piano cutaneo e possono avere forma ovale, quadrangolare o triangolare.
Le cicatrici ipertrofiche sono delle estroflessioni cutanee che interessano solo la sede della precedente lesione acneica (ad esempio un nodulo).
Le cicatrici cheloidali, invece, superano il confine della precedente lesione acneica.
Tutte queste cicatrici possono essere dello stesso colore della cute oppure
- arrossate (eritematose),
- iperpigmentate (di colore bruno)
- o ipopigmentate (bianco-grigiastre).
Diagnosi
La diagnosi delle cicatrici da acne si basa sull’esame clinico e sull’anamnesi positiva per una precedente forma di acne grave.
Complicazioni
Le cicatrici da acne non sono delle lesioni cutanee “attive” o potenzialmente evolutive, rappresentano quindi un problema estetico più che propriamente medico e, poiché si presentano solitamente sul volto, possono avere un impatto significativo sulla vita di relazione del paziente.
Rimedi e cura
Sono disponibili svariate opzioni terapeutiche per le cicatrici da acne.
- Microneedling: letteralmente “iniezione di microaghi”, anche chiamato induzione percutanea di collagene oppure terapia di induzione del collagene, è un approccio che trova indicazione per le cicatrici atrofiche, oltre ad essere utilizzato anche per il ringiovanimento cutaneo e l’alopecia androgenetica. Il collagene è una delle principali sostanze proteiche della cute, nella quale svolge funzioni plastiche e strutturali, essendo responsabile del turgore e dell’elasticità (insieme alle fibre elastiche). Il microneedling consiste nell’inserimento nella cute di minuscoli aghi che, creando delle piccole ferite a livello di epidermide (lo strato più superficiale della cute) e derma (lo strato subito sotto l’epidermide), innescano l’attivazione di una serie di fattori di crescita che portano alla proliferazione e alla rigenerazione del tessuto; il rimodellamento cutaneo da parte del collagene può durare per diversi mesi. Il microneedling si pratica con un dispositivo a rullo dotato di piccolissimi aghi che possono entrare in profondità nella cute per 1 o 2 milllimetri di profondità al massimo. Il paziente avverte di solito un dolore lieve e gli effetti collaterali sono costituiti da eritema (rossore) e edema (gonfiore) lievi e transitori.
- Microneedling con plasma ricco di piastrine (PRP): studi recenti hanno dimostrato che l’aggiunta del PRP al microneedling ne aumenta l’efficacia. Il PRP è un concentrato di piastrine che si ottiene mediante l’elaborazione di un campione di sangue periferico e contiene fattori di crescita come il vascular endothelial growth factor (VEGF), plateled derived growth factor (PDGF) e transforming growth factor (TGF). Tali fattori di crescita stimolano la sintesi proteica e del collagene ed accelerano la riparazione delle ferite.
- Laser: sono disponibili diversi tipi di laser per il trattamento delle cicatrici da acne, sia ipertrofiche che atrofiche. Il laser più utilizzato è il quello a CO2. Recenti evidenze suggeriscono che il trattamento con il laser a CO2 in combinazione con il PRP è più efficace nell’aumentare la produzione di collagene e fibre elastiche rispetto al trattamento con il laser a CO2 da solo.
- Peeling chimici: i peeling migliorano l’aspetto delle cicatrici attraverso la distruzione degli strati cutanei dell’epidermide o/o del derma, attraverso l’induzione di un’intensa esfoliazione cutanea che porta al ringiovanimento e al rimodellamento della cute. I peeling definiti superficiali sono quelli che penetrano fino alla giunzione dermo-epidermica (il punto di confine tra epidermide e derma); possono contenere resorcinolo, tretinoina, acido glicolico, acido lattico, acido salicilico o acido tricloroacetico in concentrazione dal 10 al 35%. I peeling medio-profondi raggiungono invece la porzione superficiale del derma ed includono il fenolo, l’acido tricloroacetico al 35-50% e la soluzione di Jessner (resorcinolo, acido lattico, acido salicilico in etanolo) seguita dall’acido tricloroacetico al 35%. I peeling più leggeri in crema o sotto forma di lozione, disponibili come rimedi da automedicazione, trovano in genere impiego solo nelle forme più lievi, oppure come mantenimento o in attesa di approcci specialistici.
- Fillers: i fillers dermici o sottocutanei sono delle sostanze usate come “riempitimento” per aumentare il volume nelle zone cutanee caratterizzate da cicatrici depresse e per stimolare la naturale produzione di tessuto cutaneo. Diversi materiali possono funzionare da fillers: tessuto grasso autologo (ovvero prelevato da un paziente ed iniettato nello stesso paziente in un’altra sede corporea), tessuto grasso bovino, derivati del collagene umano; acido ialuronico; microsfere di polimetilmetacrilato con collagene. I fillers più moderni vengono formulati con l’aggiunta di lidocaina (un anestetico locale) per ridurre il dolore provocato dall’iniezione del materiale nella cute. I fillers a base di acido ialuronico forniscono una correzione della cicatrice in modo naturale poiché l’acido ialuronico è un normale costituente della cute alla quale conferisce le proprietà di resistenza e mantenimento della forma. Essendo quindi naturalmente presente nel tessuto cutaneo, l’acido ialuronico ha limitate possibilità di indurre una risposta immunitaria e quindi una reazione avversa. Per lo stesso motivo, anche il trasferimento di grasso autologo è uno dei fillers più utilizzati al momento: la sua sicurezza deriva dal fatto che trattandosi di materiale prelevato da un paziente e re-iniettato nello stesso paziente, il rischio di reazione allergica è assente.
Prevenzione
Per prevenire la formazione delle cicatrici da acne è necessario ricorrere alle cure specialistiche che la condizione richiede ed evitare le terapie “fai da te”.
È assolutamente sconsigliato grattare, manipolare o traumatizzare in alcun modo le lesioni acneiche perché tutte queste azioni, irritando ulteriormente un tessuto già infiammato, favoriscono la formazione delle cicatrici.
Fonti e bibliografia
- Soliman YS, Horowitz R, Hashim PW, et al. Update on acne scar treatment. Cutis. 2018;102:21;25;47;48.
- Zaleski-Larsen LA, Fabi SG, McGraw T, Taylor M. Acne Scar Treatment: A Multimodality Approach Tailored to Scar Type. Dermatol Surg. 2016;42 Suppl 2:S139-49. doi: 10.1097/DSS.0000000000000746.
- Saurat J, Grosshans E., Laugier P, Lachapelle J. Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse. Edizione italiana a cura di Girolomoni G. e Giannetti A. Terza edizione 2006. Masson.
A cura della Dr.ssa Giulia Ciccarese, medico chirurgo specialista in Dermatologia e Venereologia
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.