Caduta dei capelli
La caduta dei capelli (anche definita alopecia) può verificarsi in maniera parziale o totale in seguito a chemioterapia.
In realtà non sono soltanto i capelli a cadere, ma anche i peli in altre zone del corpo:
- barba,
- baffi,
- sopracciglia,
- peli delle braccia, delle ascelle, delle gambe e della zona pubica.
Molte persone si sentono turbate dalla caduta dei capelli e ritengono che sia l’effetto collaterale della chemioterapia più difficile da sopportare; alcuni tipi di farmaci chemioterapici danneggiano le cellule che causano la crescita dei capelli, che di norma iniziano a cadere a distanza di circa 2-3 settimane dall’inizio della terapia.
In un primo momento il cuoio capelluto potrebbe farvi male, poi potreste perdere i capelli, pochi alla volta o intere ciocche. I capelli impiegano circa una settimana a cadere interamente.
Nella quasi totalità dei casi i capelli ricresceranno dopo circa due o tre mesi dalla fine della chemioterapia, ma potreste notare una ricrescita persino mentre la chemioterapia è ancora in corso. I capelli ricresceranno addirittura più forti di prima, però potrebbero avere un aspetto e una consistenza diversa: ad esempio potrebbero essere
- radi anziché folti,
- ricci anziché lisci
- e di colore più scuro o più chiaro rispetto a quello solito.
Perché cadono i capelli?
I farmaci chemioterapici sono potenti medicinali messi a punto per attaccare le cellule tumorali; per aumentare il più possibile la selettività verso queste cellule, escludendo quelle sane, si sfrutta il fatto che le cellule malate tendono a replicarsi molto più velocemente del normale. Purtroppo ci sono altre cellule nell’organismo che mostrano una proliferazione più veloce della media, tra cui quelle dei capelli e dei peli.
Rimedi
- Prima di perdere i capelli parlate con il medico per sapere se la terapia prescritta vi espone a questo possibile effetto collaterale; in caso affermativo tagliate i capelli corti o rasateli, in questo modo si ha l’impressione di controllare meglio la caduta. Spesso, in questo modo, la caduta dei capelli è più facile da gestire. Se vi rasate la testa, usate un rasoio elettrico e non una lametta.
- Se avete intenzione di comprarvi una parrucca, fatelo quando ancora avete i capelli: la parrucca andrebbe scelta prima dell’inizio della chemioterapia, in questo modo potrete abbinarla al colore e alla pettinatura dei vostri capelli naturali. Potreste anche portarla dal parrucchiere che è in grado di pettinarla per farla assomigliare ancor di più ai vostri capelli naturali. Accertatevi di scegliere una parrucca che sia comoda e non faccia male al cuoio capelluto.
- Lavatevi i capelli con uno shampoo delicato, ad esempio uno shampoo per neonati. Asciugatevi i capelli tamponando leggermente sulla testa (senza strofinare) con un asciugamano morbido.
Non ricorrete a pratiche che possano danneggiare ulteriormente il cuoio capelluto, ad esempio:- piastre per lisciare o arricciare i capelli,
- spazzole e bigodini,
- phon,
- elastici e mollette,
- lacche,
- tinte,
- permanente o prodotti chimici per lisciare i capelli.
- Quando i capelli sono caduti proteggete il cuoio capelluto: potrebbe farvi male durante e dopo la caduta dei capelli. Proteggetelo indossando un cappello od un foulard quando uscite all’aria aperta e cercate di evitare i luoghi molto caldi o molto freddi. Ad esempio evitate di esporvi al sole per abbronzarvi e di stare troppo all’aperto al sole o all’aria fredda. Applicate sempre una crema solare, con filtro parziale o totale, per proteggere il cuoio capelluto.
- State al caldo, potreste avere più freddo una volta persi i capelli.
- Dormite su una federa di raso, che crea meno attrito rispetto al cotone.
- Manifestate apertamente delle vostre emozioni, molte persone provano rabbia, depressione o disagio quando i capelli cadono in seguito a chemioterapia. Se siete molto turbati o preoccupati, potreste sentire la necessità di parlare di queste emozioni con un medico, un famigliare, un caro o amico o con qualcuno che ha già perso i capelli a causa della chemioterapia.

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Cambiamenti della pelle e delle unghie
Alcune forme di chemioterapia possono danneggiare le cellule della pelle e delle unghie, che come le cellule tumorali si riproducono velocemente e sono quindi più soggette ad essere colpite da effetti collaterali.
Queste modifiche potrebbero essere dolorose e fastidiose, ma di fatto la maggior parte si rivelano essere di scarsa entità e non richiedono alcuna terapia; molte regrediranno una volta terminata la chemioterapia, tuttavia i problemi di maggiore entità devono essere curati immediatamente, poiché possono causare danni che durano per tutta la vita.
Le modifiche di minore entità comprendono:
- prurito, secchezza, rossore, eritemi e pelle fragile che si spella,
- vene più scure del solito (tipicamente quando la chemioterapia vi viene somministrata per endovena);
- sensibilità al sole (ci si brucia molto in fretta). I sintomi si possono presentare anche in persone con la pelle molto scura;
- problemi alle unghie. Si verificano quando le unghie diventano più scure, giallastre, oppure fragili e tendenti alla rottura o a sfaldarsi. A volte le unghie potrebbero diventare fragilissime e cadere, ma quelle nuove ricresceranno in fretta.
I problemi della pelle più gravi possono essere causati da:
- Radiodermatite. Alcuni tipi di chemioterapia potrebbero far arrossare l’area sottoposta a terapia radiologica (con rossore di intensità da lieve a intensa). La pelle potrebbe coprirsi di vesciche, spellarsi o far molto male.
- Perdita di chemioterapico durante la somministrazione per endovena. Informate immediatamente il medico o l’infermiere se sentite bruciore o dolore durante la chemioterapia somministrata per via endovenosa.
- Reazioni allergiche alla chemioterapia. Alcune modifiche della pelle significano che siete allergici alla sostanza usata per la chemioterapia. Informate immediatamente il medico o l’infermiere se avete un prurito improvviso e grave, eritemi, orticaria, accompagnati da asma o da altre difficoltà respiratorie.
Rimedi
- Per problemi di
- prurito,
- secchezza,
- rossore,
- eritemi,
- pelle fragile che si spella
potete applicare dell’amido di mais in polvere, fare delle docce veloci o passare solo una spugna sul corpo, anziché fare bagni lunghi e caldi. Lavatevi con un sapone delicato e idratante, poi asciugatevi tamponando delicatamente con l’asciugamano (senza sfregare).
- Applicate le creme o le lozioni quando la pelle è ancora umida dopo esservi lavati ed informate il medico se, pur comportandovi così, non ottenete alcun beneficio.
- Non usate profumi, acqua di Colonia o dopobarba che contengono alcool (che è irritante).
- Fate il bagno usando l’avena colloidale (una polvere o liquido da aggiungere all’acqua del bagno, si trova in farmacia) quando sentite prurito in tutto il corpo.
- In caso di acne tenete asciutto e pulito il viso e chiedete al medico se potete usare saponi o creme medicate e, in caso affermativo, quali preferire.
- Se si verifica fotosensibilità, ossia reazioni in seguito ad esposizione alla luce, evitate la luce solare diretta. Non esponetevi al sole dalle 10 del mattino alle 4 del pomeriggio, in quell’arco di ore infatti i raggi del sole sono più violenti. Usate una crema solare con un SPF (fattore di protezione) pari o superiore a 15, oppure usate delle paste che blocchino i raggi del sole, come ad esempio quelli a base di ossido di zinco (ma in realtà lasciano uno spesso strato bianco sulla pelle).
- Idratate le labbra con un burro cacao con fattore di protezione pari o superiore a 15.
- Indossate pantaloni chiari, magliette di cotone a manica lunga e cappelli a tesa larga.
- Non fatevi la lampada.
- Per problemi alle unghie indossate i guanti quando lavate i piatti, lavorate in giardino o fate le pulizie in casa. Valutate con il medico l’eventuale ricorso a integratori per le unghie fragili (anche gli integratori e i prodotti erboristici vanno sempre segnalati al medico, perché possa valutare l’eventualità di interazioni con i farmaci).
- In caso di comparsa di radiodermatite proteggete dal sole la zona della pelle che ha ricevuto la radioterapia e non usate lampade né lettini abbronzanti.Potreste sentire sollievo applicando un panno fresco e umido sulla zona che vi fa male. Indossate abiti fatti di cotone o di altri tessuti morbidi, lo stesso consiglio vale per la biancheria intima (reggiseni, mutande e canottiere).
Fonte principale
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Alla fine della chemioterapia i capelli ricrescono?
Sì, quasi sempre, ma in alcuni pazienti potrebbero ricrescere con alcune differenze:
La ricrescita avviene al più tardi entro due o tre mesi dalla fine della chemioterapia.