Introduzione
Per sacroileite s’intende l’infiammazione dell’articolazione tra l’osso sacro e le ossa iliache (ossia le “anche”); quest’articolazione è formata dalla superficie della faccette auricolari (ovvero a forma di orecchio) dell’osso sacro con le relative faccette dell’osso iliaco bilateralmente e permette movimenti limitati nei piani dello spazio (si parla di circa 2 gradi). Per quanto estremamente limitati, questi movimenti vengono compiuti sotto una pressione e tensione considerevole, che sottopone la struttura a sollecitazioni meccaniche importanti.
La principale funzione è quella di collegare il tronco agli arti inferiori e trasmetterne il peso della colonna verso la pelvi e gli stessi arti inferiori, ammortizzando e scaricando il carico che dagli arti arriva al tronco e viceversa.

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Le cause d’infiammazione possono essere svariate, come ad esempio
- Eccessive sollecitazioni meccaniche che provocano un quadro di artrosi
- Patologie degenerative artro-muscolari
- Patologie reumatiche
- Infezioni ossee od articolari
- Traumi a livello osteo-articolare
- Tumori delle ossa o delle cartilagini
A prescindere dalla causa, si genera un blocco funzionale con limitazione dei movimenti, sia della colonna che degli arti inferiori, e la comparsa di dolore che dalla zona lombare (parte inferiore della schiena) si irradia verso le natiche e gli arti inferiori (dolore che può essere scambiato spesso per quella che in gergo viene chiamata “sciatica”, ovvero infiammazione del nervo ischiatico).
La diagnosi si avvale dell’anamnesi e dell’esame obiettivo coadiuvato da alcuni test funzionali specifici, esami ematochimici ed esami strumentali radiologici; la sacroileite è più comune di quanto si pensi, arrivando a causare fino al 30% dei casi di “mal di schiena”, in soggetti di entrambi i sessi tra i 40 e i 60 anni; può portare ad una disfunzione che limita considerevolmente la qualità di vita di chi ne è affetto, tanto che talvolta il dolore e le sue tipiche riacutizzazioni può essere così intenso da impedire al soggetto di stare in piedi e di camminare, con risvolti negativi sugli aspetti lavorativi e sociali della persona affetta.
La sacroileite è un disturbo molto comune ma quasi sempre risolvibile, attraverso terapia medica e ad alcune sedute di fisioterapia nella maggior parte dei casi si ripristina il corretto funzionamento dell’articolazione con la scomparsa della limitazione funzionale nei movimenti e del dolore.
Purtroppo i soggetti affetti da questa condizione possono conviverci per mesi o anni prima di ricevere una diagnosi corretta ed iniziare così un trattamento adeguato ed efficace.
Cause
La causa principale della sacroileite è uno sbilanciamento meccanico delle forze a cui viene sottoposta l’articolazione nel corso dei suoi movimenti; può succedere che, col tempo, nell’articolazione sotto sforzo si generi una torsione con le superfici articolari che non combaciano più perfettamente e questo predispone all’insorgenza di un quadro di artrosi con conseguente infiammazione.
Tra le altre cause di ricordiamo
- Infiammazione dei muscoli paravertebrali, dei quadrati dei lombi o dei muscoli glutei; anche la semplice incoordinazione di questi muscoli porta ad un eccesso di sollecitazioni meccaniche sull’articolazione sacro-iliaca con conseguente comparsa di dolore di tipo artrosico
- Patologie reumatologiche (come l’artrite reumatoide, spondilite anchilosante o il lupus)
- Posture errate legate a problematiche ortopediche quali gambe di lunghezza diversa o ginocchio valgo/varo, ed errato appoggio plantare (“piedi piatti”)
- Traumi o esiti di fratture da cadute accidentali, incidenti automobilistici, colluttazione
- Tumori ossei o cartilaginei a carico di del distretto sacroiliaco
Sintomi
La patologia può essere distinta in:
- Acuta, quando compare in maniera improvvisa con dolore di alta intensità.
- Cronica, quando il dolore è meno intenso ma presente per lunghi periodi di tempo con possibili periodi di riacutizzazione.
Il sintomo principale della sacroileite è il dolore, che può avere diverse caratteristiche:
- Monolaterale o bilaterale (molto più spesso interessa un solo lato)
- Presente in stazione eretta o durante la deambulazione, soprattutto durante i movimenti di rotazione della dell’articolazione (traslazione angolare della pelvi rispetto alla colonna)
- Presente durante il giorno, ma spesso con esacerbazione durante la notte che disturba il sonno
- Localizzato a livello della zona lombare (L4-L5, L5-S1) con possibilità di irradiazione verso i glutei, l’inguine e verso l’arto inferiore (diagnosi differenziale con problematiche legate al nervo ischiatico)
Tra gli altri possibili sintomi ricordiamo
- Ipermobilità dell’articolazione, con il movimento eccessiva che aumenta la tensione soprattutto a livello dei tendini e della capsula articolare con la comparsa del dolore
- Ipomobilità, con il blocco dell’articolazione e una limitazione funzionale dei movimenti del bacino rispetto alla colonna e degli arti inferiori.
- Rigidità dei movimenti che risultano più lenti e macchinosi, spesso al mattino
- Sensazione di calore nella zona coinvolta a comprovare la presenza di un quadro infiammatorio locale
Diagnosi
Il percorso diagnostico inizia da una dettagliata anamnesi e dall’esame obiettivo.
- L’anamnesi permette di ricostruire la storia clinica del paziente tramite una serie di domande che vengono poste dal medico. In caso di sospetta sacroileite è utile risalire all’eventuale presenza di:
- Patologie artro-muscolari o reumatologiche sottostanti (discopatia lombare, ernia del disco, artrite infiammatoria, artrite reumatoide, lupus, …)
- Precedenti interventi chirurgici a carico della colonna, della pelvi o degli arti inferiori
- Patologie sistemiche concomitanti
- L’esame obiettivo, sostanzialmente quello che definiamo visita vera e propria, permette al medico di descrivere la presenza dei sintomi soggettivi del paziente, come il dolore, e dei segni oggettivi come la rigidità articolare in taluni movimenti e la limitazione funzionale della stessa articolazione. Sempre nel corso dell’esame obiettivo può essere utile condurre alcuni test specifici come quello di Laslett, che con alcuni movimenti mettono sotto stress l’articolazione per valutarne l’assetto anatomico e fisio-patologico. In genere vengono somministrati 5 test, se almeno 3 di questi evocano dolore al paziente allora si può confermare la presenza di una problematica all’articolazione sacro-iliaca e quindi di sacroileite.
Dal punto di vista strumentale si eseguono alcuni esami radiologici come una radiografia della colonna e del bacino sia in posizione standard che sotto carico che può mettere in risalto proprio una sofferenza funzionale dell’articolazione.
La TC e la risonanza magnetica sono indagini di secondo livello che permettono una maggiore accuratezza diagnostica nello studio delle componenti articolari, delle strutture ossee e dei tendini.
Cura
Dopo essere giunti ad una diagnosi specifica di sacroileite ed aver escluso altre patologie che condividono gli stessi sintomi, vengono proposte dal medico una serie di trattamenti con l’obiettivo di ridurre l’impatto del dolore e favorire il recupero completo della funzionalità dell’articolazione.
Il primo approccio consiste sostanzialmente nel riposo e nella somministrazione di una terapia medica a base di antinfiammatori ed antidolorifici (FANS o paracetamolo) che permettono la riduzione del processo infiammatorio locale e del dolore associato. Questi farmaci possono essere assunti per via orale, intramuscolo o endovenosa, ma si riscontra particolare efficacia attraverso somministrazioni intra-articolari (infiltrazioni) che consentono al principio attivo di agire in modo diretto sulla zona articolare coinvolta (infiltrazioni di anestetici o di cortisone).
In caso di disfunzione meccanica dell’articolazione si programmano diverse sedute di fisioterapia, condurre con la guida di fisioterapisti e medici fisiatri specializzati:
- le cosiddette “manipolazioni” si rivelano essere piuttosto efficaci nel ripristinare la corretta funzionalità dell’articolazione, alleviando il dolore e permettendo la normale ripresa dei movimenti della colonna e degli arti inferiori;
- gli esercizi di ginnastica fisioterapica (ginnastica posturale di Meziers) e di massoterapia con tecniche di rilassamento della muscolatura locale eventualmente contratta possono contribuire ulteriormente alla risoluzione del disturbo.
Dopo diverse sedute di fisioterapia e con la contemporanea assunzione di antinfiammatori si riesce in maniera graduale e progressiva a spegnere il quadro di sacroileite con un recupero funzionale completo.
Nel caso di mancata risposta è possibile valutare di ricorrere ad un intervento chirurgico come l’esecuzione di un’artrodesi, che consiste nel bloccare definitivamente l’articolazione evitandone i movimenti che evocano dolore.
Durante le fasi acute si raccomanda di evitare
- Deambulazione o stazione eretta prolungata
- Salire le scale
- Corsa e sport di contatto
- Movimenti di rotazione, come quelli che avvengono ad esempio di notte mentre si è coricati
- Mantenere per molto tempo una posizione seduta (soprattutto se si utilizza una sedia rigida)
- Sollevamento di pesi eccessivi e con posture scorrette
Fonti e bibliografia
- Manuale di ortopedia e traumatologia di AA.VV. Ed. Elsevier
- MedScape
Autore
Dr. Ruggiero Dimonte
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Barletta-Andria-Trani n. 2130