Lordosi: tra riduzione/rettilineizzazione ed accentuazione

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Le curve della colonna vertebrale

Osservando frontalmente il rachide (cioè la colonna vertebrale) questo appare normalmente dritto, se osservato di profilo invece presenta delle curvature:

  1. cifosi (toracica o dorsale), è la curvatura fisiologica più lunga del rachide e presenta una convessità posteriore e concavità anteriore;
  2. lordosi (cervicale e lombare), si trovano alle estremità della cifosi toracica ed hanno convessità anteriore e concavità posteriore.

La presenza di queste 3 curve conferisce al rachide una forma ad s.

Oltre alle curve fisiologiche la colonna vertebrale può presentare deviazioni patologiche, in senso laterale (scoliosi) o in senso antero-posteriore, queste ultime si manifestano come

  • accentuazioni
  • o “appiattimenti”

delle curve fisiologiche.

Rappresentazione grafica dei disturbi della colonna vertebrale

iStock.com/Neokryuger

In questo articolo approfondiremo le patologie delle lordosi, dunque le iper-lordosi e le ipo-lordosi.

Patologie della lordosi cervicale

A livello del rachide cervicale non è infrequente che si verifichi una perdita della lordosi per cui la colonna vertebrale risulta essere, nella sua parte più alta, dritta (si parla in questi casi di rettilineizzazione cervicale della colonna vertebrale). In alcuni casi la curva cervicale può addirittura risultare invertita, con convessità anteriore, in questo caso si parla di “tendenza alla cifosi” della colonna cervicale o “cifotizzazione” della colonna cervicale.

L’iperlordosi della colonna cervicale (condizione più rara dell’ipolordosi) costituisce generalmente un atteggiamento posturale compensatorio che viene messo in atto nel caso in cui sano presenti altre alterazioni nella parte bassa della colonna vertebrale.

Cause

La causa più comune di un’alterazione della lordosi cervicale è l’assunzione di una postura scorretta, che comporta la contrazione dei muscoli prevertebrali (muscoli che si trovano anteriormente ala colonna cervicale) ed in particolare del muscolo lungo del collo. La contrazione di questo gruppo muscolare tira in avanti la colona raddrizzandone la fisiologica curvatura ed in casi estremi addirittura la inverte.

Alte cause e/o fattori concomitanti per lo sviluppo della malattia sono:

Sintomi e complicanze

Quando l’alterazione della curvatura è lieve, il soggetto può essere del tutto asintomatico, mentre qualora l’alterazione si aggravasse i sintomi comprenderebbero:

In alcuni casi le anomalie della lordosi del rachide cervicale possono andare a ledere il disco intervertebrale (un disco di cartilagine posto tra una vertebra e l’altra) con conseguente comparsa di ernia del disco, compressione delle radici nervose e dunque sintomi anche a carico degli arti superiori, il più comune dei quali è il dolore (brachialgia).

Diagnosi

Il medico effettua la diagnosi attraverso l’anamnesi (cioè l’insieme di domande che pone al paziente al fine di comprenderne il quadro clinico) e l’esame obiettivo (cioè la visita).

Possono inoltre risultare utili indagini di diagnostica per immagini di primo livello, come la radiografia della colonna; esami più complessi come la risonanza magnetica vengono richiesti nel caso in cui si manifestino complicanze come l’ernia del disco.

Cura e rimedi

Tecniche fisioterapiche ed osteopatiche hanno come obiettivo il ripristino della lordosi cervicale. Risultano dunque utili:

  • ginnastica posturale,
  • trazioni cervicali,
  • manipolazioni vertebrali.

Per il trattamento sintomatico del dolore il medico, qualora lo ritenesse opportuno, può prescrivere antidolorifici e/o farmaci ad azione miorilassante (in grado cioè di favorire il rilascio e rilassamento della muscolatura).

Le alterazioni della lordosi cervicale sono reversibili, dunque è possibile attraverso una corretta terapia, recuperare la normale curvatura della colonna ed eliminare il dolore cervicale.

Patologie della lordosi lombare

A livello del tratto lombare della colonna vertebrale è abbastanza comune il verificarsi di una accentuazione della lordosi, cioè una iper-lordosi lombare, così definibile quando l’angolo di curvatura della lordosi è maggiore di 50 gradi.

I soggetti con accentuazione della lordosi lombare, si presentano con:

  • addome portato eccessivamente in avanti,
  • bacino portato eccessivamente indietro.

L’ipolordosi della colonna lombare è decisamente più rara della iperlordosi ed è visibile come un appiattimento del tratto terminale del rachide.

Cause

Per quanto riguarda l’iperlordosi le cause comprendono:

  • postura scorretta,
  • gravidanza,
  • obesità,
  • osteoporosi,
  • problemi congeniti e/o acquisiti a livello di bacino, anca o femore,
  • debolezza dei muscoli lombari.

L’ipolordosi è invece generalmente dovuta alla sedentarietà e dunque alle erronee posture tenute nella posizione seduta ed all’indebolimento dei muscoli lombari; anche i materassi che non sostengono in modo opportuno la colonna vertebrale durante il sonno possono favorirne la comparsa.

Sintomi e complicanze

Alterazioni lievi della lordosi lombare sono del tutto asintomatiche, i sintomi compaiono per alterazioni di considerevole entità e comprendono:

Nel caso in cui tale alterazione comporti la compressione dei nervi, si potrebbero manifestare:

  • sciatalgia,
  • parestesie (formicolii) degli arti inferiori.

Diagnosi

Il medico pone diagnosi di alterazioni della lordosi lombare attraverso l’anamnesi e l’esame obiettivo (cioè la raccolta di informazioni e la visita); in seguito può prescrivere indagini diagnostiche di primo livello (come la radiografia) e di secondo livello (tc e/o risonanza magnetica).

Cura e rimedi

Queste alterazioni sono reversibili e i rimedi più comuni sono costituiti da:

  • attività fisica (tra le attività maggiormente consigliate si annoverano nuoto, pilates e ginnastica posturale),
  • riduzione del peso corporeo per i pazienti in sovrappeso,
  • manipolazioni e massaggi eseguiti da fisioterapisti.

Nei casi più gravo possono essere prescritti dall’ortopedico dei plantari, mentre più raramente potrebbe essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico.

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