Introduzione
Per cifosi si intende la curvatura fisiologica della colonna vertebrale presente a livello dorsale (ovvero tra la zona cervicale e la zona lombo-sacrale).
Questa curvatura tende ad accentuarsi e a diventare patologica in età avanzata soprattutto nel sesso femminile. La cifosi si presenta con concavità in senso antero-posteriore (in gergo popolare si parla di “gobba”).
Si parla di cifosi patologica o di “ipercifosi” quando la curvatura supera i 45°; le cause di cifosi possono essere varie:
- atteggiamenti posturali scorretti soprattutto nei giovani adolescenti,
- età avanzata,
- osteoporosi,
- malattia di Scheuermann,
- morbo di Paget,
- anomalie vertebrali congenite.
Oltre che negli anziani la cifosi può comparire nei bambini o negli adolescenti a causa di
- anomalie congenite,
- malformazioni della colonna vertebrali
- o alterazioni dello sviluppo scheletro-articolare.
Una lieve cifosi si verifica spesso anche per atteggiamenti posturali scorretti.
I sintomi principali della cifosi sono:
- deformazione con disturbo estetico, particolarmente importante per i soggetti più giovani,
- dolore alla schiena,
- rigidità nei movimenti della colonna,
- complicanze respiratorie e neurologiche nelle forme più gravi.
In alcuni pazienti invece la cifosi non causa alcun sintomo al di là della curvatura anomala.
La diagnosi è agevole sulla base dell’anamnesi e dell’esame obiettivo, anche se per l’inquadramento completo è necessaria l’esecuzione di una radiografia della colonna.
In caso di quadri gravi con presenza di complicanze possono essere richieste la TC e la risonanza magnetica.
La cura per la cifosi dipende da
- causa sottostante,
- sintomi,
- età del paziente.
Nelle forme lievi è importante bloccare l’evoluzione con fisioterapia ed esercizio fisico preventivo (nuoto, corsa, …). Nelle forme più gravi, soprattutto se associate a complicanze respiratorie e/o neurologiche, può rendersi necessario l’intervento chirurgico.
Cause
La cifosi consiste in una deformazione della curvatura vertebrale a livello dorsale; le principali cause di tale patologia sono:
- Osteoporosi: le ossa diventano più fragili, meno resistenti nel sopportare i carichi e quindi maggiormente deformabili. Ricordiamo inoltre come l’osteoporosi aumenti notevolmente il rischio di fratture patologiche, ovvero che si verificano anche in caso di traumi minimi.
- Età avanzata: col passare degli anni le posture scorrette e la fragilità delle strutture legamentose e muscolari, alterano la struttura meccanica della colonna, la quale con più facilità può deformarsi e sviluppare curvature patologiche di tipo scoliotico o cifotico.
- Spondilosi: processo di artrosi a livello delle articolazioni tra le vertebre; le vertebre quasi “scivolano” l’una sull’altra e questo porta nel complesso della colonna vertebrale alla comparsa di cifosi. Lo stesso principio vale in caso di degenerazione dei dischi intervertebrali.
- Morbo di Paget: alterazione del rimodellamento osseo con struttura ossea che diventa più debole e facilmente deformabile.
- Errata postura: molto frequente negli adolescenti, dove nel corso dello sviluppo la colonna subisce carichi eccessivi dovuti a posture scorrette, che esitano spesso in comparsa di cifosi o scoliosi vertebrale. In tal caso si parla di cifosi posturale.
- Ipostenia muscolare.
- Anomalie congenite: alterazioni sin dalla nascita di alcune vertebre (che ad esempio possono risultare fuse); si parla in tal caso di cifosi congenita.
- Sindromi genetiche più o meno rare, che tra le varie manifestazioni possono presentare cifosi dorsali.
- Tumore della colonna vertebrale.
- Distrofia muscolare e altre miopatie congenite.
- Tubercolosi: il coinvolgimento osseo a livello vertebrale prende il nome di “morbo di Pott”.
- Malattia di Scheuermann: anche detta “cifosi giovanile” poiché si manifesta in soggetti giovani. Consiste in una deformazione dei corpi vertebrali che assumono una forma triangolare-conica.
Sintomi
Al di là della deformazione della schiena, che spesso peraltro rappresenta un rilevante problema estetico nei giovani adolescenti, spesso non sono presenti altri sintomi, mentre alcuni pazienti possono lamentare:
- dolore alla schiena,
- rigidità articolare con difficoltà ai normali movimenti della colonna,
- difficoltà respiratoria: nelle forme molto gravi, la cifosi altera tutta la funzionalità respiratoria dal punto di vista meccanico, per compressione dei polmoni e delle vie respiratorie. Negli anziani questo si traduce in difficoltà respiratoria con facile affaticamento nello svolgimento delle normali attività quotidiane;
- disturbi neurologici: compaiono nelle forme gravi quando i nervi che nascono dal midollo spinale vengono compressi dalla colonna vertebrale. A seconda dei nervi coinvolti si avrà un quadro clinico con sintomi eterogenei, tra cui:
- intorpidimento o debolezza agli arti (braccia e gambe),
- problemi d’equilibrio,
- perdita del controllo di vescica o intestino.
Diagnosi
La diagnosi è agevolmente posta sulla base dell’anamnesi ed esame obiettivo:
- L’anamnesi consiste in una sorta di intervista in cui il medico pone delle domande al paziente ed in base alle risposte ricostruisce la storia clinica recente e passata del paziente. Soprattutto nei soggetti giovani è utile indagare l’eventuale presenza sin dalla nascita di un disturbo a carico della colonna vertebrale. Negli adolescenti va ricercata la presenza di atteggiamenti posturali scorretti.
Negli anziani bisogna ricercare l’eventuale presenza di osteoporosi o di altre patologie ossee che possano presentare all’interno del loro quadro clinico una condizione di cifosi patologica. - L’esame obiettivo consiste nell’osservazione in varie posizioni della curvatura patologica della colonna. Spesso potranno coesistere oltre alla cifosi anche quadri di
- scoliosi
- o lordosi.
Dal punto di vista strumentale viene eseguita la radiografia della colonna vertebrale che permette, oltre che di obiettivare la presenza di cifosi, anche la misurazione in gradi della curvatura della colonna.
La TC o la risonanza magnetica sono esami di secondo livello che vengono richiesti nelle forme più gravi in presenza di complicanze; permettono di valutare la gravità della cifosi e l’eventuale coinvolgimento delle strutture circostanti (ad esempio nel sospetto di compressione midollare).
Cura
Il trattamento della cifosi può essere di vario tipo e dipende essenzialmente da
- causa sottostante,
- presenza di sintomi e complicanze,
- età del soggetto affetto.
Nelle forme lievi-moderate è possibile utilizzare farmaci antidolorifici allo scopo di ridurre il dolore, quando presente, oltre che sottoporsi a sedute di fisioterapia per rafforzare il tono muscolare della colonna e migliorare/correggere gli atteggiamenti posturali.
Si possono valutare tutori o “busti” (come il “corsetto Milwaukee”) per evitare il peggioramento della cifosi nel corso dello sviluppo.
Nelle forme più gravi si valuta il ricorso all’intervento chirurgico; generalmente si opta per la cosiddetta “fusione vertebrale”, grazie alla quale si cerca di recuperare quella che è la normale curvatura della colonna.
Di solito la chirurgia è elettiva in caso di:
- malformazioni congenite,
- quadri di cifosi molto gravi con complicanze respiratorie o neurologiche,
- cifosi con dolore refrattario alla terapia antalgica.
Prevenzione
La prevenzione della cifosi posturale si basa sull’evitare alcuni atteggiamenti scorretti, assunti spesso dai giovani adolescenti, come:
- stazionare in piedi con le braccia penzolanti (postura cadente),
- appoggiarsi con la sola parte superiore della colonna vertebrale allo schienale,
- caricare lo zaino con un peso eccessivo.
Sempre a scopo preventivo può risultare utile praticare attività fisica come il nuoto, la corsa, yoga e altre attività sportive che aiutano, soprattutto durante la crescita, a rafforzare la muscolatura della colonna vertebrale
Fonti e bibliografia
- Manuale di ortopedia e traumatologia di AA.VV. Ed. Elsevier
Autore
Dr. Ruggiero Dimonte
Medico ChirurgoIscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Barletta-Andria-Trani n. 2130