Emicrania vestibolare: cause, sintomi, pericoli e rimedi

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Introduzione

La diagnosi di emicrania vestibolare può rappresentare una sfida importante per lo specialista, perché il sintomo caratteristico è rappresentato dallo sviluppo di sintomi vestibolari (ad esempio vertigini), ma paradossalmente non sempre accompagnati dal mal di testa (emicrania).

L’emicrania vestibolare è una causa molto comune di vertigini negli adulti, ma la chiave per una corretta (e rapida) diagnosi è quindi notare una correlazione temporale sistemica tra un attacco di vertigini ed i sintomi di emicrania (non solo dolore, ma anche fastidio alla luce, al rumore, …), indipendentemente da quando si verifica la vertigine durante l’attacco.

Emicrania vestibolare

Shutterstock/Andrey_Popov

Cause

La letteratura disponibile sull’emicrania vestibolare è limitata e non sono chiarissime le cause ed i fattori di rischio che possano favorirne l’insorgenza; si ritiene che una predisposizione genetica possa in qualche rivestire un ruolo importante, quantomeno in alcuni pazienti, così come molti altri disturbi vestibolari periferici sono apparentemente associati all’emicrania vestibolare, tra cui

È più comune nella mezza età, con una diffusione preponderante nel sesso femminile (così come la normale emicrania è spesso associata al flusso mestruale), ma tra i fattori d’innesco sono stati associati anche

  • cambiamenti climatici,
  • carenza di sonno,
  • stress,
  • luce intensa e luci lampeggianti,
  • salto di pasti,
  • specifici cibi/bevande, come caffeina, cioccolato o alcol.

Sintomi

L’emicrania vestibolare è per definizione caratterizzata da sintomi vestibolari, ovvero conseguenti ad alterazioni dell’apparato vestibolare (si trova nell’orecchio interno ed responsabile del senso di equilibrio e all’orientamento spaziale, oltre che contribuire alla coordinazione di movimento ed equilibrio).

I sintomi vestibolari sono quindi rappresentati da vertigini, che possono essere classificate come:

  • vertigine soggettiva, si avverte un movimento del corpo rispetto all’ambiente;
  • vertigine oggettiva, quando invece sembra che sia l’ambiente a muoversi;
  • vertigine posizionale, scatenata ad un cambio di posizione della testa;
  • altre forme, ad esempio innescate da stimoli visivi.

Gli episodi vertiginosi hanno durata variabile tra pochi secondi a giorni interi e vengono in genere percepiti e descritti come una sensazione di movimento (in assenza di reale movimento) o un’alterazione della normale percezione durante la deambulazione, spesso con andamento fluttuante nel tempo (“va e viene”).

Il dolore alla testa non è sempre presente e, soprattutto, quasi mai contemporaneo alle vertigini.

Tra gli altri sintomi si annoverano:

  • senso di testa leggera
  • sensazione di galleggiamento
  • stordimento
  • formicolio
  • spiccata suscettibilità a soffrire la macchina (cinetosi).
  • in alcuni casi anche sintomi uditivi, come riduzione dell’udito ed acufene.

Sebbene i sintomi uditivi (ronzio, senso di pienezza o di pressione, dolore, …) siano relativamente comuni, una significativa perdita dell’udito dovrebbe far sorgere il sospetto di un disturbo dell’orecchio interno come la malattia di Ménière.

Alcune pazienti possono infine sperimentare un sintomo insolito, pittorescamente indicato come “Alice nel paese delle meraviglie”, in cui gli oggetti possono apparire più grandi o più piccoli di quanto non siano in realtà.

Complicazioni

Sebbene non si segnalino complicazioni specifiche, purtroppo nella maggior parte dei pazienti si osserva una certa recidiva degli episodi, con le relative ripercussioni sulla qualità di vita di chi ne soffre.

Diagnosi

Lo specialista cui fare riferimento è il neurologo, ma essendo i sintomi vertiginosi un aspetto chiave della condizione spesso il primo ad essere consultato è l’otorinolaringoiatra.

I criteri diagnostici relativi all’emicrania vestibolare attualmente prevedono:

  • Almeno 5 episodi di sintomi vestibolari (vedere paragrafo dedicato ai sintomi) di intensità moderata o grave della durata compresa tra 5 minuti e 72 ore
  • Storia attuale o precedente di emicrania, con o senza aura
  • Almeno metà degli episodi associata ad almeno una delle seguenti caratteristiche:
    • cefalea con almeno due delle seguenti quattro caratteristiche:
      • localizzazione unilaterale
      • dolore pulsante
      • intensità moderata o grave
      • aggravamento dovuto all’attività fisica
    • fotofobia (fastidio alla luce) e fonofobia (fastidio ai suoni/rumori forti)
    • aura
  • Assenza di altre condizioni che possano meglio giustificare i sintomi.

Se nel complesso i criteri possono risultare un po’ confusionari, è possibile trarre comunque alcune considerazioni interessanti:

  • Uno o pochi episodi di vertigini, soprattutto se lievi, non fanno di per sé propendere per questa diagnosi, almeno in prima battuta (sono richiesti almeno 5 episodi di intensità significativa)
  • Nonostante si tratti di una forma di emicrania, ai fini della diagnosi non è richiesto che il dolore alla testa sia presente in tutti gli episodi (almeno metà degli episodi).

Questa superficiale panoramica rende conto della difficoltà di una corretta diagnosi, soprattutto in termini di diagnosi differenziale (distinzione con altre cause di vertigini) e, aspetto spesso sottovalutato, nel convincere il paziente della bontà della diagnosi (nonostante la frequente distanza temporale tra dolore alla testa e vertigini).

Cura

La gestione di un’emicrania vestibolare è sostanzialmente sovrapponibile a quella di una emicrania convenzionale e, più ancora, terapie sintomatiche (antiemetiche e antivertigine), perché non esistono ad oggi approcci specifici.

Un aspetto estremamente rilevante consiste nei cambiamenti necessari nello stile di vita in un’ottica di prevenzione degli attacchi, che consentano di ridurre l’esposizione a fattori di rischio scatenanti, ad esempio

  • Alimentazione e dieta, ad esempio riducendo od eliminando la caffeina
  • Attenta igiene del sonno
  • Stress.

Tra i farmaci a disposizione dello specialista rientrano quelli tradizionali per la prevenzione dell’emicrania tradizionale, come

che in alcuni casi consentono di ridurre la frequenza e la gravità di vertigini e mal di testa.

Tra gli altri farmaci si ricordino ad esempio

Non sono ad oggi raccomandati approcci chirurgici.

Fonti e bibliografia

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