Ecco cosa succede al tuo testosterone quando mangi soia

Ultima modifica

La paura della soia: da dove nasce il mito?

Tutto parte dal fatto che la soia contiene isoflavoni, composti vegetali classificati come fitoestrogeni, cioè sostanze con una struttura chimica simile agli estrogeni (gli ormoni sessuali femminili).

Questa somiglianza ha portato molti a pensare che mangiare soia possa interferire con la produzione di testosterone, l’ormone simbolo della virilità maschile.

Il ragionamento sembra logico, ma la biologia è molto più complessa, e la ricerca scientifica ha ormai chiarito molti dubbi.

Cosa dice davvero la scienza?

Tofu marinato

Tofu marinato (Shutterstock/2577114651)

Ampie meta-analisi di studi clinici dimostrano che né la soia né i suoi isoflavoni hanno un effetto significativo sui livelli di testosterone totale o libero negli uomini, indipendentemente dalla dose o dalla durata dell’assunzione.

L’equivoco nasce probabilmente da:

  • Alcuni studi di piccole dimensioni e case report che hanno osservato lievi diminuzioni del testosterone o del testosterone libero con un’assunzione molto elevata di soia o isoflavoni, ma con effetti incoerenti e spesso in assenza di gruppi di controllo o di significatività statistica.
  • Studi su animali e studi su neonati o primati non umani hanno mostrato riduzioni del testosterone con un’elevata assunzione di soia, ma questi risultati non si traducono in modo affidabile nei tipici modelli alimentari umani.

In breve:

  • Mangiare soia NON abbassa il testosterone.
  • Non riduce la fertilità.
  • Non “femminilizza” il corpo maschile.

E gli effetti sul corpo?

Da un punto di vista biochimico queste osservazioni acquisiscono valore alla luce del fatto che gli isoflavoni della soia interagiscono solo debolmente con i recettori degli estrogeni, ma non imitano l’estrogeno umano in modo significativo. Inoltre il corpo umano regola in modo molto preciso i propri ormoni e non basta certo mangiare un alimento per alterare questo equilibrio.

L’unica eccezione?

Alcuni casi estremi di consumo eccessivo (parliamo di litri di latte di soia al giorno per mesi), in cui sono stati osservati effetti reversibili, come ginecomastia (sviluppo di tessuto mammario). Ma si tratta di casi isolati e fuori dalla norma.

Ma quindi la soia fa bene o fa male?

La soia, se consumata come parte di una dieta equilibrata, è una fonte eccellente di proteine vegetali, povera di grassi saturi e ricca di composti bioattivi che possono avere effetti protettivi sul sistema cardiovascolare e sulla prostata.

Secondo l’American Heart Association e altre società scientifiche, il consumo regolare di soia può contribuire a ridurre il colesterolo LDL (“cattivo”) e migliorare la salute generale, senza alcun rischio documentato per il testosterone maschile.

In conclusione il mito secondo cui la soia “abbassa il testosterone” non ha basi scientifiche nei consumi normali. Se sei un uomo e ti piace il tofu, il tempeh o il latte di soia, puoi continuare a mangiarli serenamente: non solo non compromettono la tua virilità, ma potrebbero addirittura farti bene.

Per approfondire: La soia fa bene o fa male?

Articoli Correlati
Articoli in evidenza