Quanto è giusto dormire dopo i 50 anni?

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Le persone diversamente giovani hanno bisogno più o meno della stessa quantità di sonno degli adulti in generale, cioè tra le sette e le nove ore per notte.

È tuttavia vero che con l’avanzare dell’età sia comune andare a dormire prima e svegliarsi prima rispetto a quando si era più giovani.

Come cambia il sonno con l’età

Donna di 50 anni visbilmente assonnata

Con l’età il modo in cui dormiamo cambia, si tende ad andare a letto prima e a svegliarsi prima, e il sonno diventa in genere più leggero e frammentato. Diminuisce anche il tempo trascorso nelle fasi profonde del sonno, che sono le più ristoratrici.

Inoltre, con l’invecchiamento aumentano i fattori che possono interferire con il riposo:

I disturbi del sonno diventano più frequenti con l’età: i più comuni sono l’insonnia, le apnee notturne e le sindromi da movimenti involontari, come la sindrome delle gambe senza riposo.

Insonnia negli anziani

L’insonnia è il disturbo del sonno più comune dopo i 60 anni. Chi ne soffre fa fatica ad addormentarsi o a mantenere il sonno per almeno tre notti a settimana.

  • L’insonnia acuta dura pochi giorni o settimane ed è spesso legata a stress o cambiamenti nella routine.
  • L’insonnia cronica dura più di tre mesi e non è spiegabile da altre condizioni mediche.

Alcuni comportamenti sani possono aiutare a prevenire o gestire l’insonnia. Anche la terapia cognitivo-comportamentale (una forma di psicoterapia) è molto efficace. I farmaci per dormire possono essere utili nel breve periodo, ma vanno usati con cautela, perché hanno effetti collaterali e non sono indicati a lungo termine.

Se hai problemi a dormire, può essere utile tenere un diario del sonno per un paio di settimane: annota l’orario in cui vai a letto, se e quando ti svegli durante la notte, a che ora ti alzi al mattino, se hai bevuto caffeina o alcol e se hai fatto esercizio fisico. Questo strumento aiuterà il medico a capire meglio il tuo caso.

Apnee notturne negli anziani

L’apnea del sonno è un disturbo in cui la respirazione si interrompe ripetutamente per alcuni secondi durante la notte. Questo succede perché i muscoli della gola si rilassano troppo, fino a ostruire temporaneamente le vie aeree.

Il russamento può essere un segnale di apnea, ma non tutte le persone che russano ne soffrono.

Il trattamento più efficace è l’uso notturno di un dispositivo chiamato CPAP (Continuous Positive Airway Pressure), che mantiene le vie respiratorie aperte. In alcuni casi, possono essere utili anche dispositivi dentali, cambi di posizione nel sonno o interventi chirurgici.

Se sospetti di soffrire di apnee notturne, parlane subito con il medico. Questo disturbo, se non diagnosticato o trattato, può aumentare il rischio di infarto, ictus e altri problemi gravi.

Sindrome delle gambe senza riposo

La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo neurologico che provoca una sensazione sgradevole alle gambe, spesso descritta come formicolio, prurito profondo o irrequietezza, che compare soprattutto quando si è a riposo e in particolare la sera o di notte. Per alleviare il fastidio, la persona sente il bisogno irresistibile di muovere le gambe, spesso al punto da dover alzarsi dal letto e camminare, con conseguente interruzione del sonno.

Non è una condizione rara tra gli anziani, e può essere più frequente in chi ha carenze di ferro, insufficienza renale, diabete o assume determinati farmaci (come alcuni antidepressivi o antistaminici).

La diagnosi è clinica e si basa sulla descrizione dei sintomi. Il trattamento si concentra su modifiche dello stile di vita, integrazione di ferro se necessario, correzione di eventuali cause sottostanti e, nei casi più fastidiosi, farmaci specifici prescritti dallo specialista.Perché il sonno è così importante?

Il sonno è essenziale per il buon funzionamento dell’organismo: cervello, cuore, polmoni, sistema immunitario, energia e umore ne dipendono. Influisce anche sulla capacità di svolgere le attività quotidiane.

Dormire bene migliora la memoria, l’apprendimento, la prontezza di riflessi, la capacità di concentrazione, la creatività e il problem solving.

Dormire poco o male danneggia progressivamente l’organismo. Numerosi studi dimostrano che una carenza cronica di sonno può aumentare il rischio di:

Se ti svegli stanco, irritabile, se fai fatica ad addormentarti o ti svegli più volte nel corso della notte, è probabile che la qualità del tuo sonno non sia buona e dormire male può portare a:

  • Problemi di memoria
  • Umore depresso o irritabile
  • Stress nei rapporti interpersonali
  • Maggiore rischio di cadute o incidenti

 

Fonte principale: NIH

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