Quanto si dovrebbe dormire dopo i 40 anni?

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Dormire bene è uno dei pilastri fondamentali della salute, insieme a una dieta equilibrata e all’attività fisica. Ma con il passare degli anni, e in particolare dopo i 40, sono in molti a notare piccoli ma progressivi cambiamenti nel proprio sonno: ci si sveglia più spesso durante la notte, ci si sente meno riposati al mattino o si ha difficoltà ad addormentarsi.

Ma quanto si dovrebbe dormire davvero dopo i 40 anni?

La risposta è determinante, perché con gli anni dormire non è più un lusso (non lo è mai… ma ci siamo capiti…), bensì una vera necessità fisiologica, che gioca un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio fisico e mentale. Inoltre non è solo questione di quanto dormi, ma di come dormi.

Le linee guida scientifiche: cosa dicono gli esperti?

Secondo la National Sleep Foundation e le MayoClinic la quantità di sonno raccomandata per gli adulti è genericamente almeno 7 ore per notte.

È tuttavia importante notare che non tutti hanno lo stesso fabbisogno: alcune persone si sentono perfettamente in forma con 6 ore e mezza, altre necessitano di almeno 8 per funzionare al meglio.

In parole semplici: non esiste un numero magico valido per tutti, ma ci sono delle soglie oltre le quali il corpo comincia a mandare segnali di allarme.

Segnali che stai dormendo troppo poco

Donna di 40 o più anni, visibilmente ed esageratamente stanca.

CGPT

  • Sei produttivo, sano e felice con le tue attuali ore di sonno? Oppure hai notato che hai bisogno di più ore di sonno per entrare in piena forma?
  • Hai problemi di salute concomitanti che potrebbero richiedere più riposo?
  • Hai un elevato livello di dispendio energetico giornaliero? Pratichi spesso sport o tuo lavoro richiede un grande sforzo fisico?
  • Le tue attività quotidiane richiedono particolare attenzione per essere svolte in sicurezza? Guidi ogni giorno e/o usi macchinari pesanti? Ti senti mai assonnato quando svolgi queste attività?
  • Soffri o hai sofferto di disturbi del sonno?
  • Fai affidamento sulla caffeina per arrivare a fine giornata?
  • Quando hai una giornata libera tendi a dormire di più?

Come cambia il sonno dopo i 40 anni?

Con l’avanzare dell’età il nostro ritmo circadiano – l’orologio biologico interno che regola il ciclo sonno-veglia – tende ad anticiparsi. Questo significa che potremmo sentirci assonnati prima la sera e svegliarci più presto al mattino.

Si riduce poi gradualmente la quantità di sonno profondo (quella fase in cui il corpo si rigenera più intensamente) e aumentano i risvegli notturni, spesso legati a fattori come stress, cambiamenti ormonali, dolori articolari o patologie come la sindrome delle apnee notturne.

Dormire troppo o troppo poco: quali sono i rischi?

Numerosi studi scientifici hanno evidenziato che dormire troppo poco (meno di 6 ore a notte) o troppo a lungo (oltre 9 ore) è associato a un aumento del rischio di sviluppare diverse condizioni, tra cui:

È tuttavia importante sottolineare che queste associazioni non significano che dormire poco causi direttamente queste malattie, potrebbero essere invece sintomi o conseguenze di un problema di salute già in corso (ad esempio, un paziente affetto da malattia, necessita di più ore di sonno e quindi dorme di più… ma è la malattia a causa l’aumento delle ore di sonno, non viceversa).

I benefici di un sonno adeguato dopo i 40

Un riposo notturno di qualità aiuta a:

  • Rafforzare il sistema immunitario
  • Migliorare la memoria e la concentrazione
  • Regolare la pressione sanguigna
  • Stabilizzare l’umore
  • Favorire il recupero muscolare e la salute delle ossa
  • Prevenire l’invecchiamento precoce, sia fisico che mentale

Pensiamolo come una sorta di “manutenzione notturna”: il cervello elimina le tossine accumulate durante il giorno, rielabora le informazioni apprese e ripristina l’equilibrio dei neurotrasmettitori.

Cosa fare per migliorare il sonno?

Ecco alcune strategie, supportate dall’attuale letteratura, per favorire un sonno più riposante:

  • Routine regolare: andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora
  • Esposizione alla luce naturale di giorno e limitazione della luce blu (es. da smartphone) la sera
  • Attività fisica regolare, ma non troppo vicina all’orario di sonno
  • Limitare caffeina e alcol, soprattutto nel tardo pomeriggio
  • Creare un ambiente favorevole al sonno: buio, silenzioso e con temperatura fresca
  • Gestire lo stress con tecniche di rilassamento, mindfulness o respirazione profonda

E se il sonno resta disturbato?

In caso di insonnia cronica, risvegli frequenti o stanchezza persistente, è sempre opportuno consultare un medico. In certi casi, disturbi del sonno possono essere spie di condizioni più complesse, come problemi alla tiroide, depressione, apnea notturna o effetti collaterali di farmaci.

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