Quanta anguria mangiare al giorno? E se sei a dieta?

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L’anguria è uno dei frutti estivi più amati, rinfrescante e delizioso. Ma quanta se ne può mangiare al giorno?

È davvero solo acqua e quindi se ne può mangiare quante se ne vuole?

E come si inserisce in una dieta dimagrante?

Esploriamo insieme questi interrogativi, fornendo informazioni utili sia per gli amanti dell’anguria che per chi sta cercando di perdere peso.

Valori nutrizionali dell’anguria

Prima di tutto, diamo uno sguardo ai valori nutrizionali dell’anguria secondo il CREA:

  • Calorie: circa 16 kcal per 100 g
  • Acqua: 95.3%
  • Carboidrati: 3.7 g per 100 g (solo zuccheri semplici)
  • Fibre: 0.2 g per 100 g
  • Proteine: 0.4 g per 100 g
  • Grassi: 0.2 g per 100 g

A questi vale la pena di aggiungere anche un bel 280 mg di potassio (sempre su 100 g di frutto), oltre che citrullina, licopene, vitamina C, vitamina A e tanti altri micronutrienti preziosi.

Quanta anguria mangiare al giorno?

Donna che mangia due fette di anguria

Shutterstock/SerPhoto

Sempre il CREA considera una porzione di anguria pari a 150 g, ma questa è una generalizzazione convenzionale che vale per gran parte della frutta, perché in realtà di norma una porzione tipo è un po’ più abbondante, diciamo 2-300 g.

300 g di anguria apportano circa 50 kcal secondo le tabelle del CREA, un po’ di più se facciamo riferimento ad altre tabelle (che potrebbero in effetti avere ragione, considerando le varietà sempre più dolci che arrivano sulle nostre tavole).

A proposito di zuccheri, alcuni autori sollevano il problema dell’elevato indice glicemico, che è sicuramente un aspetto da tenere in considerazione, ma a meno di non esagerare con le porzioni il carico glicemico complessivo è comunque estremamente ridotto.

Complessivamente, un soggetto adulto in buona salute probabilmente si stufa/sazia prima di aver raggiunto una dose effettivamente eccessiva; si può cioè arrivare occasionalmente a 500-600 grammi al giorno senza particolari controindicazioni per la maggior parte delle persone.

Il consumo di porzioni abbondanti può essere anche un po’ più sistematico nei soggetti sportivi, magari dopo l’allenamento sfruttando la finestra di elevata capacità di captazione dello zucchero della cellula muscolare per ricostruire le scorte di glicogeno, beneficiando al contempo di una necessaria reidratazione e apporto di antiossidanti.

Porzioni più modeste (200-250 g) possono essere consumate anche quotidianamente dalla popolazione generale, ma è importante godere anche di tutto il resto della frutta estiva (eccedere con un alimento è sbagliato a prescindere perché toglie posto ad altro).

Non è di per sé controindicata nel paziente diabetico, ma serve sicuramente qualche cautela in più nelle quantità.

Quanta anguria se sei a dieta?

Se sei a dieta serve sicuramente qualche piccola cautela in più, perché per quanto poche siano, devono essere considerate tutte le calorie.

Ma non esiste dieta sana che non preveda anche un consumo quotidiano di frutta e, in questo senso, l’anguria può perfettamente trovare posto anche tutti i giorni, ma avendo cura di:

  • Non eccedere con le porzioni (da valutare in base al proprio fabbisogno calorico)
  • Non togliere spazio ad altra frutta.

Rimane uno spuntino ideale dopo una sessione di attività fisica.

L’anguria può quindi essere un’ottima aggiunta a una dieta equilibrata e persino a un regime dimagrante: non è proprio solo acqua come talvolta si sente dire, ma è un frutto che permette sicuramente una certa abbondanza.

La chiave di consumo, come sempre, è duplice:

  • consapevolezza delle porzioni e del suo apporto di zuccheri all’interno del bilancio calorico giornaliero,
  • varietà della dieta come stella polare: goditi l’anguria come parte di una dieta ricca e diversificata, sfruttando i suoi benefici nutrizionali senza esagerare.

Può sostituire un pasto?

Un pasto non è solo questione di calorie, ma anche di macro e micronutrienti.

Un pranzo a base di anguria non potrà mai essere completo ed equilibrato, inoltre anche il senso di sazietà potrebbe essere di breve durata perché legato sostanzialmente al contenuto di acqua (la fibra non è tantissima).

Potrebbe tuttavia avere senso se interpretata come spuntino tra una colazione e una cena più complete, magari nei giorni più caldi quando anche l’appetito viene meno nelle ore centrali della giornata.

Potrebbe eventualmente essere associata a una fonte proteica leggera, come un’insalata fredda di legumi o di pesce, conditi con un filo di olio EVO per prolungare ulteriormente il senso di sazietà senza appesantire troppo il pasto. Ricorda, è fondamentale l’equilibrio complessivo e la varietà della dieta, non tanto quelle del singolo pasto.

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