Un vecchio opuscolo pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità propone diverse interessanti linee guida per la cura dell’influenza, attuali ancora oggi a distanza di qualche anno dalla prima stesura; la volontà di fornire questi consigli al pubblico nasceva probabilmente dalle previsioni di diffusione relative all’influenza e dalla scarsa adesione ai piani vaccinali, fenomeno ancora oggi tristemente attuale.
Il primo punto importante espresso dal testo è sottolineare come l’influenza si concluda generalmente con una guarigione spontanea, di norma senza la necessità di alcun tipo di intervento farmacologico. I farmaci cosiddetti antinfluenzali sono quindi molto utili a ridurre intensità e durata dei sintomi più fastidiosi, ma non sono indispensabili a modificare il decorso e l’esito della malattia.
Per il sollievo sintomatico nella cura del paziente adulto sono consigliati antinfiammatori e antidolorifici come
- paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, Acetamol, Tachifludec, …),
- aspirina (Aspirina Bayer, Vivin C, …),
- ibuprofene (Moment, Nurofen Influenza e Raffreddore, Vicks Flu-Action, … gli ultimi due contenenti anche pseudoefedrina, un decongestionante per il naso chiuso),
mentre non si dovrebbero più usare a questo scopo farmaci a base di nimesulide a causa di possibili aumenti del rischio epatico.
I farmaci più usati e pubblicizzati sono in genere medicinali antidolorifici, antipiretici e, paracetamolo a parte, antinfiammatori, utili al controllo di
- febbre,
- senso di ossa rotte,
- dolore muscolare e articolare diffuso;
gli stessi antinfiammatori sono poi utili anche in caso di mal di gola.
Discorso a parte viene invece fatto per il trattamento dei bambini: assolutamente da evitare l’uso dell’aspirina per il rischio di sviluppo di sindrome di Reye, risultano invece utili gli stessi principi attivi consigliati in precedenza, come paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan) o ibuprofene (Nurofen, MomentKid, …): mai contemporaneamente, a meno che non venga espressamente consigliato dal pediatra e, preferibilmente, sotto forma di sciroppo/gocce per poter finemente personalizzare la dose in funzione del peso del bambino.
Assolutamente da evitare l’utilizzo sui bambini di farmaci per adulti, anche se con aggiustamento della dose; sono numerosi i casi di effetti collaterali riscontrati negli ultimi anni connessi a questo genere di uso improprio, improprio perché:
- i bambini non sono piccoli adulti,
- rispondono in modo diverso ai farmaci,
- richiedono un aggiustamento della dose più profondo rispetto ai soli fattori demografici (età, peso, …).
Nel caso di donne in gravidanza si raccomanda di fare riferimento al ginecologo, in quanto considerati soggetti a maggior rischio di complicazioni; il paracetamolo in gravidanza è in genere considerato sicuro, ma si raccomanda di attenersi alle dose indicate dallo specialista.
Viene infine ribadita l’inutilità ed i rischi connessi ad un uso improprio degli antibiotici con l’influenza; solo il medico od il pediatra possono valutare il rischio o l’instaurarsi di sovrainfezioni batteriche e procedere quindi alla prescrizione di una cura antibiotica.
Consigliamo infine riposo e abbondante idratazione, in modo da supportare l’organismo nella lotta all’infezione.
Un’ultima parola infine dedicata alla prevenzione, che passa essenzialmente attraverso cinque passi:
- vaccinazione,
- abbondante idratazione (attraverso acqua e alimenti liquidi o ricchi di acqua),
- regolare pratica di attività fisica,
- non vitamina C, zinco, echinacea, … attraverso integratori, ma una moltitudine di micronutrienti e fitomolecole assunte con una dieta ricca di frutta e verdura,
- non fermenti lattici attraverso integratori, ma una quotidiana stimolazione della flora batterica presente attraverso il consumo di fibra solubile e insolubile e prebiotici in genere.

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Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.
Quanto dura l’influenza?
I sintomi di norma compaiono da uno a quattro giorni dopo l’esposizione al virus e durano da cinque a sette giorni; alcuni disturbi, come stanchezza e tosse, possono durare più a lungo.
Nel caso di soggetti vaccinati i sintomi possono durare meno e/o essere meno gravi.
Come si cura l’influenza?
Si raccomanda il riposo ed una corretta idratazione (bere molto); è poi in genere sufficiente gestire i sintomi se necessario, per esempio attraverso l’assunzione di antidolorifici/antinfiammatori per il trattamento di febbre e senso di malessere.
Quando è necessario l’antibiotico?
L’influenza è causata da virus, quindi normalmente l’assunzione di antibiotici risulta nella migliore delle ipotesi inutile, se non dannosa; è invece necessario assumerli in caso di sovra-infezioni batteriche (nate come complicanze) o per pazienti ad alto rischio di complicanze.