Per il COVID meglio Tachipirina o Brufen?

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Con l’avvento della pandemia di COVID-19, una delle questioni che ha suscitato interesse tra pazienti e professionisti della salute riguarda la gestione dei sintomi, come febbre e dolori muscolari, comuni durante l’infezione.

Tra i farmaci più utilizzati per il trattamento di questi sintomi vi sono il paracetamolo (commercializzato, tra l’altro, con il nome di Tachipirina) e l’ibuprofene (uno dei principali nomi commerciali è Brufen).

Ma quale di questi due farmaci è preferibile assumere in caso di infezione da COVID-19? Cerchiamo di fare chiarezza basandoci sulle evidenze scientifiche disponibili.

Paracetamolo (Tachipirina)

Il paracetamolo è un farmaco largamente utilizzato come antipiretico (per ridurre la febbre) e analgesico (per alleviare il dolore). Il suo meccanismo d’azione principale è la riduzione della produzione di prostaglandine nel cervello, molecole coinvolte nella percezione del dolore e nella regolazione della temperatura corporea.

Vantaggi del Paracetamolo

  1. Profilo di sicurezza: Il paracetamolo è generalmente considerato sicuro quando utilizzato alle dosi raccomandate. È ben tollerato a livello gastrointestinale, non provoca danni ai reni (nefrotossicità) né allo stomaco (ulcere gastriche) nelle dosi terapeutiche, e può essere somministrato a pazienti di tutte le età, compresi anziani e bambini.
  2. Uso consolidato nelle infezioni virali: Il paracetamolo è ampiamente raccomandato per gestire la febbre e i dolori muscolari nelle infezioni virali, comprese quelle delle vie respiratorie superiori. La sua azione antipiretica lo rende efficace per abbassare la febbre senza influenzare la risposta immunitaria del corpo.
  3. Compatibilità con comorbidità: Il paracetamolo è il farmaco di prima scelta in pazienti con patologie cardiache o pressione alta, poiché non ha effetti negativi sul sistema cardiovascolare.

Ibuprofene (Brufen)

L’ibuprofene è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) che agisce inibendo la sintesi delle prostaglandine attraverso l’inibizione dell’enzima cicloossigenasi (COX), riducendo così

  • infiammazione (effetto assente nel caso di assunzione di paracetamolo),
  • febbre
  • e dolore.

Viene largamente utilizzato per il trattamento di dolori di varia natura, stati febbrili e patologie infiammatorie.

Controversie iniziali sull’uso dell’Ibuprofene nel COVID-19

All’inizio della pandemia di COVID-19, nel 2020, ci sono state alcune preoccupazioni riguardo all’uso dell’ibuprofene nei pazienti affetti da COVID-19. I rapporti preliminari suggerivano che l’uso di FANS, compreso l’ibuprofene, potesse peggiorare l’infezione, aumentando la replicazione virale o esacerbando la risposta infiammatoria. Questo allarme si basava su dati non conclusivi e su teorie riguardanti l’effetto di alcuni FANS sui recettori ACE-2, che il virus SARS-CoV-2 utilizza per entrare nelle cellule umane.

Tuttavia, successivamente, diversi studi e valutazioni di enti regolatori, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), hanno chiarito che non ci sono prove sufficienti a supporto dell’idea che l’ibuprofene peggiori gli esiti del COVID-19. L’uso di ibuprofene è stato quindi considerato sicuro per gestire i sintomi del COVID-19, in linea con le indicazioni generali per la gestione di stati febbrili e infiammatori.

Vantaggi dell’Ibuprofene

  1. Azione antinfiammatoria: A differenza del paracetamolo, che ha un’azione prevalentemente analgesica e antipiretica, l’ibuprofene ha anche una spiccata azione antinfiammatoria, il che può essere utile nei casi in cui l’infiammazione gioca un ruolo importante nei sintomi, come nei dolori articolari o muscolari intensi.
  2. Durata d’azione: L’ibuprofene ha un’emivita leggermente più lunga rispetto al paracetamolo, il che significa che i suoi effetti possono durare più a lungo, riducendo la necessità di dosi frequenti.

Tachipirina o Brufen in caso di COVID?

Due mani, che tengono rispettivamente una pillola blu e una rossa

Shutterstock/agsaz

Sicurezza generale

Entrambi i farmaci sono generalmente sicuri se utilizzati correttamente, ma ci sono alcune differenze che possono rendere uno più appropriato dell’altro a seconda delle condizioni individuali del paziente.

  • Tachipirina è in genere preferibile in pazienti con:
    • Problemi gastrointestinali (gastrite, ulcere)
    • Patologie renali
    • Ipertensione o altre patologie cardiovascolari
    • Pazienti anziani con polifarmacoterapia, poiché ha meno interazioni farmacologiche rispetto ai FANS
  • Brufen può essere preferito in pazienti con:
    • Sintomi infiammatori importanti, come mal di gola, dolori articolari o muscolari molto intensi
    • Pazienti giovani e sani senza comorbidità che possono tollerare bene i FANS

Gestione dei sintomi

  • Febbre moderata e dolori lievi-moderati: In questo caso, il paracetamolo può essere sufficiente per controllare i sintomi senza il rischio di effetti collaterali gastrointestinali o renali.
  • Infiammazione significativa e dolori muscolari/articolari intensi: L’ibuprofene può essere più efficace grazie alla sua azione antinfiammatoria.

La risposta soggettiva: un fattore determinante

Un aspetto cruciale da considerare, soprattutto nei pazienti altrimenti sani, è la risposta soggettiva ai farmaci. Ogni individuo può reagire in modo diverso a un medicinale, anche se generalmente ben tollerato. Per alcuni pazienti il paracetamolo può risultare più efficace nel ridurre la febbre e alleviare il malessere, mentre altri potrebbero trovare un miglior sollievo con l’ibuprofene, soprattutto per i sintomi di infiammazione; allo stesso modo potrebbero emergere differenze nella tollerabilità individuale (ad esempio nell’insorgenza di effetti collaterali lievi, come la nausea).

Questa variabilità soggettiva è spesso dovuta a differenze individuali nella farmacodinamica e nella farmacocinetica, ovvero nel modo in cui il corpo assorbe, metabolizza e risponde ai farmaci. Ad esempio alcuni pazienti riferiscono che il paracetamolo abbassa la febbre rapidamente ma ha un effetto di breve durata, mentre l’ibuprofene, grazie alla sua durata d’azione più lunga, offre un sollievo più prolungato. Altri potrebbero notare che l’ibuprofene ha un effetto migliore sul dolore muscolare e articolare, senza però apprezzare i suoi potenziali effetti collaterali gastrointestinali.

In pazienti giovani e senza comorbidità significative, la preferenza individuale basata sull’efficacia percepita e sulla tollerabilità può quindi diventare il fattore di scelta principale tra Tachipirina e Brufen. Se un farmaco viene percepito come più efficace o meglio tollerato in base alle esperienze precedenti con febbre o dolori, è ragionevole che il paziente prediliga quel trattamento. Tuttavia, anche in assenza di patologie di base, è sempre importante monitorare l’uso dei farmaci e rispettare le dosi raccomandate per evitare effetti indesiderati.

È davvero necessario assumere farmaci?

In molti casi di COVID-19 lieve o moderato, l’assunzione di farmaci come paracetamolo o ibuprofene non è sempre necessaria. Spesso, il corpo è in grado di combattere l’infezione da solo, e la febbre, per quanto fastidiosa, rappresenta una risposta naturale del sistema immunitario. Se i sintomi sono gestibili e non troppo debilitanti, può essere sufficiente riposare, idratarsi adeguatamente e monitorare l’evoluzione della malattia.

Tuttavia, quando la febbre o i dolori diventano insopportabili o interferiscono con il riposo e la qualità della vita, l’uso di farmaci può aiutare a migliorare il comfort e favorire una guarigione più serena. In ogni caso, nessuno meglio del proprio medico può consigliare la soluzione più adatta al proprio caso.

Conclusioni

Al momento, non ci sono evidenze che suggeriscano che uno dei due farmaci sia intrinsecamente superiore all’altro nella gestione dei sintomi del COVID-19, tanto che nemmeno gli organismi nazionali e internazionali suggeriscono preferenze (AIFA, NHS, Mayo Clinic, CDC, …). La scelta tra Tachipirina (paracetamolo) e Brufen (ibuprofene) dipende dalla situazione clinica individuale del paziente e dalla natura dei sintomi da trattare.

  • Tachipirina rimane una scelta sicura e generalmente raccomandata, soprattutto in caso di febbre e dolori lievi-moderati, o nei pazienti con patologie concomitanti.
  • Brufen può essere considerato nei casi di dolori intensi o infiammazione, ma dovrebbe essere usato con cautela nei pazienti con problematiche gastrointestinali, renali o cardiovascolari.

In ogni caso, è sempre consigliabile consultare un medico prima di assumere qualsiasi farmaco, specialmente in presenza di altre condizioni mediche o di terapia concomitante.

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