Può sembrare incredibile, ma è la verità: alcune persone sviluppano un’allergia alla carne rossa dopo essere state morse da una zecca.
La condizione è conosciuta come sindrome da allergia all’alfa-gal (alpha-gal syndrome, AGS), ed è oggi riconosciuta da numerosi enti sanitari internazionali, tra cui i CDC statunitensi e l’EAACI (European Academy of Allergy and Clinical Immunology).
Cos’è l’alfa-gal e perché è coinvolto?
Alfa-gal (α-gal) è l’abbreviazione di galattosio-α-1,3-galattosio, uno zucchero complesso presente nei tessuti di tutti i mammiferi (eccetto i primati, quindi anche l’uomo). Si trova quindi:
- nella carne rossa (manzo, maiale, agnello, cervo, ecc.);
- in derivati come brodi di carne, gelatine animali e alcuni farmaci biologici contenenti proteine animali.
Normalmente, il nostro sistema immunitario non reagisce all’alfa-gal, ma in alcuni soggetti geneticamente predisposti il morso di una zecca (appartenente a determinate specie) può scatenare una risposta immunitaria anomala contro questa molecola.
Qual è il legame tra zecche e allergia alla carne?
L’associazione è stata identificata per la prima volta negli Stati Uniti, soprattutto nella zona sud-orientale, ed è correlata alla zecca Amblyomma americanum, nota come “lone star tick”. Studi successivi hanno identificato specie diverse in altri continenti, tra cui:
- Ixodes ricinus (in Europa, Italia compresa),
- Haemaphysalis longicornis (Asia),
- Ixodes holocyclus (Australia).
Quando la zecca morde l’uomo può iniettare nel sangue piccole quantità di alfa-gal, contenute nella sua saliva o derivate da un pasto di sangue animale precedente. In alcune persone, questo contatto induce la produzione di anticorpi IgE specifici contro alfa-gal, come accade nelle allergie alimentari.
Cosa succede dopo? I sintomi dell’allergia all’alfa-gal
L’aspetto più peculiare di questa sindrome è che i sintomi non si manifestano immediatamente, come accade nelle allergie classiche, ma dopo 3-6 ore dall’ingestione di carne rossa.
I sintomi più comuni includono:
- orticaria generalizzata;
- angioedema (gonfiore di labbra, viso, mani);
- disturbi gastrointestinali (nausea, crampi, diarrea);
- difficoltà respiratorie;
- anafilassi (nei casi più gravi), potenzialmente letale.
Questa latenza temporale ritardata è uno dei motivi per cui la diagnosi può essere difficile.
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi viene fatta da un allergologo esperto, in base a:
- Storia clinica dettagliata, soprattutto se i sintomi compaiono ore dopo aver mangiato carne;
- Test sierologico per le IgE specifiche contro alfa-gal, oggi disponibili nei principali laboratori di immunologia;
- Eventuali test cutanei e test di provocazione alimentare (in contesto protetto e ospedaliero).
È di grande importanza poter rilevare anche l’eventuale morso di zecca nei mesi precedenti l’insorgenza dell’allergia.
Esiste una cura?
Attualmente non esiste una terapia risolutiva. Il trattamento si basa su:
- eliminazione completa della carne di mammifero dalla dieta;
- uso di antistaminici in caso di reazioni lievi;
- disponibilità di adrenalina autoiniettabile (EpiPen) nei soggetti a rischio di anafilassi;
- in alcuni casi, dopo anni di evitamento e assenza di morsi ripetuti, la sensibilizzazione può regredire.
Ovviamente, è fondamentale evitare ulteriori morsi di zecca, per non “riattivare” o potenziare la sensibilizzazione.
Quanto è frequente?
L’allergia all’alfa-gal è ancora considerata rara, ma i casi stanno aumentando, anche in Europa. Negli Stati Uniti sono stati documentati oltre 30.000 casi sospetti, e in Italia diversi centri di allergologia hanno segnalato pazienti con positività alle IgE anti-alfa-gal.
L’incidenza è probabilmente sottostimata, sia per la latenza temporale dei sintomi, sia per la scarsa conoscenza della sindrome tra i medici non specialisti.
Come prevenirla?
La prevenzione si basa essenzialmente sulla protezione dai morsi di zecca, in particolare:
- indossando abiti lunghi e chiari durante le attività all’aperto;
- usando repellenti efficaci (es. DEET, icaridina);
- controllando accuratamente la pelle dopo escursioni in zone a rischio;
- rimuovendo eventuali zecche con pinzette entro poche ore dal morso.