Cisti sinoviale (tendinea) del polso: cause, sintomi e cura

Ultima modifica

Introduzione

Le cisti del polso, denominate anche “gangli” o “cisti gangliari”, sono neoformazioni non cancerose piuttosto comuni; si tratta di una forma di cisti sinoviale (o tendinea), ovvero:

  • cisti: cavità o sacca, normale o patologica, contenente materiale di varia natura;
  • sinoviale: che riguarda la sinovia, una sottile membrana di tessuto che riveste le articolazioni.

Sebbene l’esatta causa alla base dello sviluppo delle cisti gangliari sia tuttora sconosciuta, si ritiene che possano essere conseguenza di microtraumi ripetuti. Tipiche della mano, in particolare del polso, è possibile osservarne la formazione anche nell’articolazione di ginocchio e piede.

La maggior parte delle cisti gangliari è asintomatica, ma alcuni pazienti possono lamentare

Si tratta in ogni caso di formazioni benigne, prive della possibilità di evolvere verso forme tumorali.

Si possono valutare trattamenti chirurgici e non quest’ultimi tuttavia afflitti da un elevato tasso di recidiva (ricomparsa); l’asportazione chirurgica può invece fornire una piena risoluzione dei sintomi, ma richiede grande esperienza da parte del chirurgo a causa delle delicate strutture neurovascolari localizzate in prossimità della cisti.

Immagini

Cisti sinoviale sul polso

Shutterstock/girl-think-position

Cisti tendinea sul polso

Shutterstock/Aisylu Ahmadieva

Cisti gangliare sul polso

By User:GEMalone – Own work, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3910041

Cause

Le cisti gangliari rappresentano dal 60% al 70% delle masse dei tessuti molli che si sviluppano in mano/polso; sebbene possano formarsi in chiunque a qualsiasi età, sono diagnosticate più comunemente in donne di età compresa tra 20 e 50 anni (il sesso femminile è colpito tre volte più spesso di quello maschile).

Sono state proposte e discusse numerose ipotesi sulle cause che potrebbero spiegare lo sviluppo di cisti sinoviali del polso, tuttavia la maggior parte degli autori concorda sul fatto che possano essere il risultato di micro-lesioni ripetute nel tempo, che potrebbero fungere da stimolo ad un’eccessiva produzione del materiale “gelatinoso” che si riscontra comunemente all’interno delle cisti gangliari, sostanza viscosa per la presenza di un’elevata concentrazione di  e mucopolisaccaridi.

Fattori di rischio

Queste cisti sono piuttosto comuni tra le ginnaste, probabilmente a causa dei traumi ripetitivi e più in generale dello stress cui è sottoposta l’articolazione del polso.

Nelle pazienti adulte cui viene diagnosticata una cisti del polso è spesso copresente anche una qualche forma di osteoartrosi, così come una storia clinica caratterizzata da infortuni che abbiano coinvolto l’articolazione od il tendine.

Sintomi

La maggior parte delle cisti gangliari si presenta come palline gonfie sul polso di dimensioni comprese tra 1 e 3 cm circa (aneddotiche le segnalazioni di cisti ancora più grosse), ma altrimenti asintomatiche, ovvero prive di sintomi; solitamente fissate ai tessuti più profondi sottostanti (e non alla pelle superficiale), vengono in genere percepite come masse solide, ben circoscritte e mobili.

In alcuni casi sono responsabili di dolore e/o debolezza muscolare, occasionalmente possono anche interferire con una piena funzionalità della mano, tutti sintomi eventualmente esacerbati dal movimento; nel complesso tuttavia l’esigenza di intervenire è dettata quasi sempre da ragioni estetiche, legate all’aspetto sgradevole della lesione.

In caso di pressione sul nervo è talora possibile avvertire formicolio ed intorpidimento.

Complicazioni

Alcuni pazienti possono sviluppare la sindrome del tunnel carpale o un dito a scatto secondario alla compressione del nervo mediano o all’intrusione della cisti sulla guaina del tendine flessore.

Raramente, sempre per effetto compressivo, potrebbe causare neuroprassia del nervo ulnare (blocco della trasmissione nervosa) ed ischemia dell’arteria radiale (blocco della circolazione).

Diagnosi

Le cisti del polso sono un disturbo di competenza ortopedica e la diagnosi è prevalentemente clinica, viene cioè formulata con la sola visita medica, durante la quale il medico può esercitare pressione sulla cisti per verificarne la consistenza ed il disagio per il paziente; potrebbe essere utile illuminare la cisti con una fonte luminosa, per determinare se si tratti di una massa solida o piena di liquido in base alla luce che la attraversa.

Una radiografia può essere richiesta per escludere coinvolgimenti ossei, ma in genere risulta negativa.

La risonanza magnetica di solito non è in genere necessaria per le cisti sinoviali del polso, salvo nei casi di preoccupazione per un possibile tumore solido, con cui raramente entra in diagnosi differenziale. L’ecografia può essere invece trovare applicazione per distinguere una ciste da una malformazione vascolare e per evitare la puntura accidentale dell’arteria radiale durante l’aspirazione con ago.

Terapia ed altri rimedi

Le cisti sinoviali sono formazioni benigne, che in alcuni casi possono anche regredire spontaneamente nell’arco di qualche anno:

  • il 33% si risolve senza trattamento entro sei anni
  • il 50% entro 10 anni.

in assenza di sintomi non richiedono di per sé alcuna terapia.

In caso di dolore è possibile ricorrere all’assunzione di antinfiammatori, eventualmente naturali.

Poiché l’attività può causare un peggioramento della condizione (aumento della dimensione e dei sintomi), in alcuni casi è utile provvedere ad immobilizzare temporaneamente l’articolazione con un tutore o una stecca, il cui utilizzo va tuttavia limitato nel tempo per prevenire l’indebolimento della muscolatura.

Il trattamento non chirurgico può essere valutato in base alla posizione della cisti e prevede l’aspirazione del contenuto mediante ago (il contenuto si presenta in forma di liquido viscoso, denso e chiaro/traslucido); è purtroppo molto elevato il rischio di recidiva (circa un paziente su 2). In alcuni casi, a seguito dell’aspirazione, è possibile procedere con la successiva iniezione di cortisonici.

La chirurgia trova applicazioni quando la posizione renda inattuabile un tentativo di aspirazione o nei pazienti con sintomi persistenti nonostante la gestione conservativa; l’asportazione chirurgica viene solitamente eseguita a livello ambulatoriale se praticata con tecnica a cielo aperto, oppure a livello ospedaliero quando si opti per l’artroscopia.

La complicanza più comune dell’escissione chirurgica è la possibilità di recidiva, soprattutto nel caso di  e le cisti gangliari del polso interno (volare, da vola manus) hanno un tasso di recidiva più elevato rispetto alle cisti gangliari del polso dorsale (nel complesso le cisti gangliari hanno un tasso di recidiva compreso tra il 15% e il 20% circa, ovvero 1 paziente su 5). Raramente si possono verificare lesioni alle strutture circostanti (nervi, vasi sanguigni o tendini).

Rimedi della nonna

SI trovano numerosi video sui social network che mostrano pazienti usare libri od altri oggetti pesanti come strumento d’impatto da usare sulle cisti del polso; inutile dire quanto sia una pessima idea, anche se potrebbe temporaneamente ed apparentemente risolvere l’inestetismo. Sono infatti numerosi i casi in cui si segnalano fratture ossee conseguenti alla pratica, oltre che presentare un tasso di recidiva molto elevato.

Fonti e bibliografia

Articoli Correlati
Articoli in evidenza