L’Uncaria tomentosa, comunemente conosciuta anche come “unghia di gatto” (in inglese “cat’s claw”), è una pianta rampicante originaria della foresta pluviale amazzonica e di altre aree tropicali dell’America del Sud e Centrale.
La pianta è stata utilizzata per secoli dalle popolazioni indigene per trattare una vasta gamma di condizioni mediche, ma solo di recente ha guadagnato attenzione nella medicina occidentale.
Tuttavia, come spesso accade con i rimedi naturali, la popolarità crescente non sempre è accompagnata da prove scientifiche robuste e conclusive.
Caratteristiche botaniche e composizione chimica
L’Uncaria tomentosa appartiene alla famiglia delle Rubiaceae e si distingue per la presenza di spine curve che ricordano le unghie di un gatto, da cui deriva il nome. Le due specie più comuni utilizzate a scopi medicinali sono l’Uncaria tomentosa e l’Uncaria guianensis, anche se la prima è la più studiata e commercializzata.
Dal punto di vista fitochimico l’Uncaria tomentosa contiene una serie di composti bioattivi, tra cui alcaloidi ossindolici, glicosidi, polifenoli, triterpeni e steroli. Gli alcaloidi ossindolici sono particolarmente interessanti, poiché si ritiene che abbiano effetti sul sistema immunitario e sul sistema nervoso, ma anche i flavonoidi e i tannini contribuiscono alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Studi in coltura cellulare hanno dimostrato che gli alcaloidi ossindolici diminuiscono i livelli di TNF alfa, una scoperta che è stata dichiarata essere la base biologica della sua attività antinfiammatoria. D’altro canto, i polifenoli e le catechine presenti nella corteccia esprimono anche azione antiossidante.
Usi tradizionali dell’Uncaria tomentosa
Le popolazioni indigene hanno storicamente utilizzato l’Uncaria tomentosa per trattare una vasta gamma di condizioni, tra cui
- infiammazioni,
- infezioni,
- artrite,
- ulcere gastriche e problemi digestivi.
È stata anche impiegata come tonico generale per rafforzare il sistema immunitario e promuovere la guarigione.
Proprietà terapeutiche e potenziali applicazioni
Le ricerche moderne sull’Uncaria tomentosa si concentrano principalmente su tre aree:
- Effetti antinfiammatori e sull’artrite Diversi studi in vitro e su modelli animali suggeriscono che l’Uncaria tomentosa potrebbe avere effetti antinfiammatori significativi. Alcuni trial clinici di piccole dimensioni suggeriscono che l’integrazione con estratti della pianta può ridurre il dolore e l’infiammazione associati all’artrite reumatoide e all’osteoartrosi. In particolare, un piccolo studio del 2001 pubblicato su Inflammation Research ha rilevato che i pazienti con osteoartrosi del ginocchio trattati con un estratto di Uncaria tomentosa hanno riportato una riduzione del dolore associato all’attività fisica, già entro la prima settimana di terapia (ma non il dolore al ginocchio a riposo o di notte). Questi risultati, pur promettenti, necessitano di conferme attraverso studi più ampi e rigorosi.
- Supporto immunitario L’Uncaria tomentosa è spesso promossa come un “potente stimolante del sistema immunitario”. Alcuni studi in vitro hanno mostrato che può aumentare la fagocitosi, ovvero la capacità delle cellule del sistema immunitario di “ingerire” patogeni, e modulare l’attività dei linfociti, suggerendo un potenziale effetto immunomodulante. Gli studi clinici che confermano un effetto significativo sull’immunità umana sono tuttavia limitati.
- Attività antiossidante L’attività antiossidante dell’Uncaria tomentosa è attribuita principalmente alla presenza di polifenoli e altri composti bioattivi. Gli antiossidanti aiutano a neutralizzare i radicali liberi nel corpo, molecole che possono causare danni cellulari e contribuire a una serie di malattie croniche, tra cui malattie cardiovascolari e cancro. Sebbene i dati preliminari siano interessanti, al momento mancano prove cliniche solide che colleghino direttamente l’uso di Uncaria tomentosa a una riduzione significativa del rischio di queste malattie.
Possibili effetti antitumorali
Un altro campo di studio riguarda il potenziale dell’Uncaria tomentosa come agente antitumorale. Alcuni studi sul modello animale hanno suggerito che la pianta possa inibire la crescita di cellule tumorali, ma si tratta di ricerche ancora a uno stadio molto preliminare e non ci sono prove sufficienti per raccomandare l’Uncaria tomentosa come trattamento contro il cancro.
Gli studi clinici sugli esseri umani in questo campo sono limitati e i risultati, finora, non giustificano l’uso di integratori a base di Uncaria tomentosa come terapia oncologica complementare.
Sicurezza e controindicazioni
L’Uncaria tomentosa è generalmente considerata sicura quando assunta nelle dosi consigliate, soprattutto per periodi di tempo limitati. Gli effetti collaterali riportati includono lievi disturbi gastrointestinali come mal di testa, capogiri, nausea, diarrea e crampi addominali. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui il suo uso dovrebbe essere evitato o monitorato con attenzione.
- Gravidanza e allattamento: Non ci sono dati sufficienti sulla sicurezza dell’Uncaria tomentosa durante la gravidanza e l’allattamento, e alcuni esperti raccomandano di evitarne l’uso in queste fasi.
- Malattie autoimmuni: Dato il suo potenziale effetto sul sistema immunitario, l’Uncaria tomentosa potrebbe teoricamente peggiorare le condizioni di alcune persone con malattie autoimmuni come il lupus, la sclerosi multipla o l’artrite reumatoide.
- Interazioni farmacologiche: Potrebbe interagire con farmaci immunosoppressori, anticoagulanti e antipertensivi. Pertanto, le persone che assumono tali farmaci dovrebbero consultare un medico prima di utilizzare integratori a base di Uncaria tomentosa.
Autore
Dr. Roberto Gindro
DivulgatoreLaurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.