Il colesterolo elevato (ipercolesterolemia) è uno dei principali fattori di rischio modificabili per le malattie cardiovascolari, che restano la prima causa di morte nel mondo secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’approccio terapeutico standard prevede modifiche dello stile di vita, dieta e, quando necessario, farmaci ipolipemizzanti come le statine, ma molte persone si interrogano sulla possibilità di utilizzare rimedi naturali, come le tisane, per abbassare i livelli di colesterolo.
Ma cosa dice davvero la letteratura scientifica? Esistono prove solide a supporto di queste pratiche?
Camellia sinensis (Tè verde)
È probabilmente la tisana più studiata per il colesterolo. Contiene catechine, in particolare EGCG (epigallocatechina gallato), che possono ridurre l’assorbimento del colesterolo nell’intestino e aumentarne l’eliminazione.
Diversi studi hanno mostrato riduzioni del colesterolo LDL (“cattivo”) piuttosto significative.
Attenzione a…
- Il timing del tè verde è un classico dilemma nutrizionale: per ridurre il colesterolo dovrebbe essere bevuto vicino ai pasti, ma i suoi tannini interferiscono con l’assorbimento di minerali preziosi come ferro e zinco.
- La soluzione pratica: Mai berlo insieme a cibi ricchi di ferro (carne, legumi, spinaci) o con integratori minerali in caso di anemia.
- Il messaggio chiave: 2-3 tazze distribuite nella giornata funzionano comunque per il colesterolo, senza dover sacrificare l’assorbimento dei minerali. In nutrizione il timing conta tanto quanto la quantità.
Hibiscus sabdariffa (Karkadè)
Diversi studi hanno dimostrato che il tè di ibisco può ridurre sia il colesterolo totale che quello LDL.
I suoi antociani hanno proprietà antiossidanti che proteggono efficacemente dalle malattie cardiovascolari, grazie anche a un marcato effetto di riduzione della pressione alta.
Cynara scolymus (Carciofo)
Le foglie di carciofo contengono cinarina, un composto che può stimolare la produzione di bile e migliorare il metabolismo dei grassi, contribuendo alla riduzione del colesterolo.
Purtroppo è importante segnalare che l’efficacia è dimostrata con estratti standardizzati, conclusione non necessariamente generalizzabile alle tisane.
Come i farmaci?
Come accennato parlando di carciofo, un punto cruciale è la biodisponibilità dei principi attivi. Le tisane sono infusi acquosi e molte sostanze lipofile (come i fitosteroli) non sono solubili in acqua. Pertanto, anche quando una pianta contiene composti con potenziale ipocolesterolemizzante, l’assunzione sotto forma di tisana può non garantire concentrazioni efficaci a livello sistemico.
Le tisane tradizionali, per quanto possano essere parte di uno stile di vita salutare, non hanno un impatto clinicamente significativo sul profilo lipidico nella maggior parte dei casi. L’eccezione parziale è rappresentata dal tè verde, che può avere un effetto lieve ma misurabile sul colesterolo LDL.
Ma soprattutto è bene ricordare che le tisane non sostituiscono in alcun modo la dieta equilibrata, l’attività fisica regolare e – quando necessario – la terapia farmacologica (si ricordi che alcune tisane potrebbero interagire con farmaci anticoagulanti o altri medicinali, si raccomanda quindi sempre il preventivo parere del medico).
Le riduzioni del colesterolo con le tisane sono generalmente modeste (5-15%), insufficienti nei casi di ipercolesterolemia severa.