Il pancreas è un organo tanto silenzioso quanto fondamentale per la nostra salute. Produce enzimi digestivi e ormoni essenziali come l’insulina, ed è coinvolto sia nella digestione che nella regolazione della glicemia.
Eppure, spesso ce ne accorgiamo solo quando si ammala.
Le due principali patologie che lo colpiscono sono la pancreatite (acuta o cronica) e il tumore del pancreas, una delle neoplasie più aggressive e con prognosi più infausta.
Conoscere i fattori di rischio che minacciano la salute del pancreas è quindi determinante per prevenire complicazioni gravi.
Alcol: il nemico numero uno del pancreas
Non è necessario arrivare all’alcolismo cronico per danneggiare il pancreas.
Anche un consumo moderato ma regolare può aumentare significativamente il rischio di pancreatite, soprattutto se associato ad altri fattori di rischio, come il fumo. L’abuso cronico di alcol è infatti la causa principale della pancreatite cronica e una delle principali dell’acuta.
Il meccanismo è legato a un danno diretto sulle cellule pancreatiche e a una modificazione della secrezione enzimatica, che può sfociare in autodigestione dell’organo stesso.
Fumo: un killer subdolo anche per il pancreas
Il fumo è uno dei principali fattori di rischio per il carcinoma pancreatico.
Studi epidemiologici mostrano che i fumatori hanno un rischio circa doppio rispetto ai non fumatori. Il fumo danneggia le cellule pancreatiche attraverso stress ossidativo e infiammazione cronica, e può favorire mutazioni genetiche oncogene.
Non esistono livelli “sicuri” di esposizione: anche il fumo passivo potrebbe giocare un ruolo, anche se con un impatto minore.
Dieta: il cibo può proteggerci o danneggiarci
L’alimentazione ha un’influenza determinante sulla salute del pancreas.
- Le diete ricche di grassi saturi, carni rosse o processate (come insaccati e affettati) sono associate a un aumento del rischio sia di tumore che di pancreatite.
- Al contrario, una dieta ricca di frutta, verdura e fibre sembra esercitare un effetto protettivo.
Oltre alla qualità del cibo, conta anche la quantità. L’eccesso calorico cronico, infatti, favorisce l’accumulo di grasso viscerale, un importante fattore di rischio per entrambe le patologie pancreatiche.
Sovrappeso, obesità e infiammazione cronica
Il grasso viscerale (cioè quello localizzato intorno agli organi interni) è metabolicamente attivo e favorisce uno stato di infiammazione cronica sistemica. Questo stato infiammatorio è coinvolto sia nella genesi del tumore che della pancreatite.
L’obesità viscerale è anche associata a insulino-resistenza, una condizione che precede spesso lo sviluppo del diabete di tipo 2.
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Diabete di tipo 2: correlazione bidirezionale
Chi soffre di diabete di tipo 2 presenta un rischio aumentato di sviluppare tumore del pancreas.
La relazione, tuttavia, è complessa:
- da un lato il diabete rappresenta un fattore di rischio,
- dall’altro può essere una manifestazione precoce della malattia tumorale stessa, in una sorta di circolo vizioso.
Alcune teorie suggeriscono che l’eccesso di insulina (iperinsulinemia compensatoria) possa stimolare la proliferazione cellulare e favorire l’oncogenesi pancreatica.
Fattori genetici: il destino scritto nei geni?
Una percentuale minoritaria di casi di tumore pancreatico (stimata attorno al 5-10%) è legata a predisposizione genetica, come mutazioni nei geni BRCA1/2, CDKN2A o sindromi ereditarie (es. sindrome di Lynch, pancreatite ereditaria). Anche in assenza di una mutazione nota, la familiarità rappresenta un fattore di rischio indipendente.
Tuttavia, anche se la genetica non può essere modificata, gli altri fattori di rischio sono in gran parte prevenibili, ed è su questi che si concentra la prevenzione primaria, perché la salute del pancreas è fortemente influenzata dallo stile di vita.