Immagina di poter migliorare la pressione sanguigna, il colesterolo e la glicemia semplicemente consumando cibi gustosi come il cacao.
Non sarebbe fantastico?
Questo è uno degli spunti offerti dal Dr. Michael Greger, medico e divulgatore, che ha dedicato la sua carriera a promuovere l’importanza dell’alimentazione per la prevenzione delle malattie. In un recente video, Greger ha evidenziato le potenzialità dei flavanoli (o flavan-3-oli), composti bioattivi presenti in vari alimenti.
Queste sostanze dal nome complicato (catechine, epicatechina gallato, proantocianidine., …) sono preziose per la nostra salute e fra i cibi che ne sono più ricchi troviamo:
- tè verde e tè nero,
- cacao amaro,
- frutti di bosco,
- mele e
- uva rossa.
Questi alimenti fanno parte di quella lista che da anni consiglio di includere regolarmente nella dieta, ma oggi vorrei portare l’attenzione su una riflessione più ampia che nasce proprio dal video del Dr. Greger. Nella sua analisi il medico sottolinea come un enzima presente nelle banane (polifenolossidasi) possa degradare i preziosi flavanoli, suggerendo quindi di evitare frullati che combinino banane e cibi ricchi di questi composti, come fragole e altri frutti di bosco.
Ma quanto è importante per noi evitare queste combinazioni? Dobbiamo davvero rinunciare a frullati a base di banana e frutti di bosco o cacao? Dovremmo iniziare a cuocere le banane prima di utilizzarle, o aggiungere limone per contrastare l’azione dell’enzima? E cosa dire delle brassicacee, per le quali si raccomanda spesso un consumo crudo o minimamente cotto per preservare i loro benefici?
Queste domande sollevano un tema centrale: quanto dobbiamo preoccuparci delle interazioni tra cibi e nutrienti?
L’importanza delle combinazioni alimentari…
Sappiamo che esistono tantissime sinergie positive, come quella tra la vitamina C e il ferro, e interferenze negative, come quelle tra i tannini del tè e l’assorbimento del ferro non eme. Tuttavia, è possibile che molte di queste interazioni siano ancora sconosciute. Ed è qui che entra in gioco il concetto espresso da Donald Rumsfeld:
ci sono cose che sappiamo di conoscere, cose che sappiamo di non conoscere, e cose che non sappiamo di non conoscere.
Il rischio di focalizzarci eccessivamente su ciò che conosciamo potrebbe portarci a un approccio riduzionistico alla nutrizione, che rischia di diventare controproducente. Un esempio potrebbe essere proprio il caso della banana: l’interazione tra i flavanoli e la polifenolossidasi è interessante da un punto di vista scientifico, ma in un contesto dove il vero problema è che non mangiamo abbastanza frutta, rischiamo di mettere in secondo piano l’importanza di una dieta varia e bilanciata.
In un Paese in cui molte persone non consumano una quantità sufficiente di frutta, non vorrei che ci trovassimo a evitare un sano frullato di fragole e banane, magari optando per una fetta di torta, per paura di perdere i benefici dei flavanoli.
… e ancora più importante…
La varietà e la rotazione degli alimenti sono probabilmente la risposta migliore a queste incognite. Diversificare la dieta ci permette di ridurre il rischio di perdere i benefici di certi nutrienti e, allo stesso tempo, di evitare potenziali interferenze negative che ancora non conosciamo. Non si tratta di rifiutare i progressi della Scienza della Nutrizione, ma di adottare un approccio che dia priorità alle raccomandazioni generali più consolidate, senza cadere nella trappola di una medicalizzazione eccessiva della nostra alimentazione quotidiana.
In definitiva, ciò che conta di più è mantenere un equilibrio. Certo, è importante conoscere le interazioni tra gli alimenti, ma ancora più importante è ricordarsi che incentrare la propria dieta su frutta, verdura, cereali integrali e legumi è il vero obiettivo della costruzione di una dieta sana, che non deve essere trascurato in favore della ricerca del “cibo perfetto”.
Autore
Dr. Roberto Gindro
laureato in Farmacia, PhD.Laurea in Farmacia con lode, PhD in Scienza delle sostanze bioattive.
Fondatore del sito, si occupa ad oggi della supervisione editoriale e scientifica.