Cos’è la cruralgia
Il termine cruralgia viene utilizzato in ambito medico per indicare la presenza di una sintomatologia dolorifica lungo il decorso del nervo crurale (o femorale) e cioè a livello della faccia anteriore e/o interna della coscia.
Talvolta si associa al mal di schiena e si parla quindi di lombo-cruralgia, in cui il dolore viene percepito anche a livello lombare. Altre aree meno usuali, ma che possono comunque essere dolenti, comprendono
- la regione inguinale,
- dell’anca,
- la porzione mediale del ginocchio;
in alcuni casi il dolore può spingersi ad interessare anche la parte interna della gamba fino al collo e al dorso del piede.
Il dolore può comparire dopo uno sforzo o dopo episodi di lombalgia e può iniziare in maniera improvvisa e violenta oppure lenta e progressiva. Possono associarsi altre manifestazioni, come la comparsa di formicolii o la perdita della sensibilità a livello delle stesse aree interessate dal dolore. Se la condizione non viene curata e si aggrava è possibile che insorgano anche deficit di forza a livello dei muscoli innervati dal nervo crurale fino alla paralisi.
Le cause e la sintomatologia sono simili a quelle della sciatalgia, condizione causata dalla compromissione del nervo sciatico; rispetto a questa la cruralgia è molto meno frequente, anche se in genere più dolorosa. Cambia inoltre il territorio di distribuzione del dolore che ricalca il territorio di innervazione del nervo coinvolto.
L’origine del dolore e dei sintomi associati sono da cercare nella compressione e/o nell’irritazione del nervo crurale o delle sue radici, in molti casi provocate dalla presenza di un’ernia del disco, ma che di fatto possono essere causate anche da altri processi patologici.
La cruralgia colpisce soprattutto gli adulti di età superiore ai 35 anni e alcuni fattori di rischio comprendono:
- obesità,
- vita sedentaria,
- mantenimento di posture scorrette,
- sollevamento dei pesi in maniera errata,
- sforzi eccessivi.

iStock.com/Marc Bruxelle
Richiami di anatomia
Il nervo crurale, detto anche femorale, origina a livello del plesso lombare ed è responsabile dell’innervazione del muscolo ileopsoas, dei muscoli della loggia anteriore della coscia e parte di quelli della loggia mediale (o interna). Una sua lesione comporta quindi difficoltà nella flessione della coscia e nell’estensione del ginocchio.
È inoltre responsabile di portare l’innervazione sensitiva proveniente delle regioni cutanee corrispondenti alle zone anteromediali della coscia e, mediante il nervo safeno che rappresenta il suo ramo terminale, della gamba e della porzione dorso-mediale del piede.
Cause
L’origine della cruralgia è da ricercare in tutte le possibili cause in grado di provocare una compressione delle radici nervose del nervo crurale a livello della colonna vertebrale o del nervo stesso lungo il suo decorso, come ad esempio:
- ernia del disco,
- artrosi,
- stenosi del canale lombare della colonna vertebrale,
- fratture della colonna,
- masse che comprimono il nervo:
- tumori,
- cisti,
- ematomi,
- ascessi locali.
Le cause più frequenti della cruralgia sono in ogni caso l’ernia del disco e l’artrosi.
La presenza di un ernia del disco a livello lombare può determinare irritazione e compressione delle radici del nervo crurale e dare origine alla sintomatologia dolorifica che si manifesta lungo il decorso del nervo stesso e cioè a livello della porzione antero-mediale della coscia. Spesso si associa al mal di schiena e in questo caso si parla di lombo-cruralgia. Nella maggior parte dei casi la radice nervosa che viene compressa dall’ernia è la L4, che origina tra la quarta e la quinta vertebra lombare, ma possono essere colpite anche L3 o L2. Poiché la radice nervosa interessata si trova sempre un segmento a valle rispetto al disco erniato, nel caso di compromissione della radice di L4 l’ernia interessa il disco intervertebrale presente tra la terza e la quarta vertebra lombare.
I dischi intervertebrali sono delle strutture poste tra due vertebre adiacenti lungo tutta la colonna vertebrale con la funzione di connettere i vari segmenti, permettendone i movimenti e fungendo da ammortizzatori. La loro struttura è composta da una parte interna di natura gelatinosa, detta nucleo polposo, e da una struttura fibrosa esterna, fatta di anelli concentrici di cartilagine ialina, detta anulus fibroso. L’ernia del disco si verifica quando il nucleo polposo si fa strada posteriormente o postero-lateralmente attraverso la cartilagine lacerata dell’anulus fibroso e va a comprimere le strutture nervose adiacenti.
L’artrosi vertebrale può essere responsabile dell’insorgenza della cruralgia quando causa la formazione di osteofiti, ossia degli speroni ossei che originano nelle zone articolari sottoposte a maggiori processi erosivi e che rappresentano la reazione dell’osso allo stimolo irritativo cronico. Queste protuberanze ossee, che si formano sulle superfici vertebrali, possono andare a comprimere e ledere le radici nervose al pari dell’ernia del disco.
Allo stesso modo, la presenza a livello locale di masse occupanti spazio, come possono essere tumori, cisti, ascessi o ematomi, può diventare causa di irritazione della radice nervosa e provocare così l’insorgenza della sintomatologia dolorifica lungo il territorio di innervazione del nervo.
Fattori di rischio
- Obesità,
- vita sedentaria,
- postura scorretta,
- osteoporosi,
- manovre scorrette e sforzi eccessivi per il sollevamento dei pesi.
Sintomi e segni
I sintomi caratteristici della cruralgia sono:
- dolore alla coscia (anteriormente, cioè davanti, e/o internamente),
- sensazioni d’intorpidimento, bruciore e debolezza,
- formicolio.
I sintomi insorgono in maniera graduale o improvvisa, soprattutto se in seguito a uno sforzo, e in un primo momento viene compromessa la sola funzione sensitiva del nervo. Si ha quindi l’insorgenza di dolore e di parestesie (alterazioni della sensibilità). Solo nelle fasi più avanzate si può arrivare all’interessamento della funzione motoria con deficit di forza (debolezza della gamba).
Analizzando più nel dettaglio:
- Dolore lungo il territorio di distribuzione del nervo: in genere interessa la parte anteriore e mediale della coscia ma, a seconda delle fibre nervose coinvolte, può estendersi a interessare anche la zona lombare e inguinale fino ad arrivare alla parte interna della gamba e del dorso del piede.
- Disestesie: fenomeno per cui il semplice tatto delle aree cutanee innervate dal nervo compromesso evoca dolore.
- Parestesie: percezione di sensazioni spiacevoli di bruciore, formicolii o pizzicore.
- Difetti motori: nelle forme più gravi la compromissione del nervo può essere tale da indurre una contrattura o una debolezza dei muscoli innervati, al punto da limitare la flessione della coscia, l’estensione del ginocchio e la normale deambulazione. Può essere inoltre abolito il riflesso rotuleo.
Diagnosi
La diagnosi di cruralgia è in genere clinica, ma si avvale anche di esami di imaging (radiografia, TAC, risonanza magnetica) atti soprattutto ad identificare la specifica causa del dolore.
Un test diagnostico utile che può venire eseguito durante l’esame obiettivo è la ricerca del segno di Wasserman (detto anche Lasègue inverso): il paziente si trova disteso a pancia in giù sul lettino e il test risulta positivo quando l’estensione della coscia sul bacino (manovra di estensione dell’anca) evoca dolore. Il dolore si distribuisce a livello del territorio di innervazione del nervo e può interessare quindi il distretto lombare, inguinale e la coscia nella regione anteriore e mediale.
Gli esami di diagnostica per immagini vengono utilizzati soprattutto per identificare la specifica causa della cruralgia e le radici nervose interessate.
Cura
Il primo approccio terapeutico si basa in genere sulla somministrazione di farmaci antidolorifici e antiinfiammatori sia di tipo non steroideo (i cosiddetti FANS) che di steroidi (cortisone). Nel caso in cui il dolore persista è possibile effettuare infiltrazioni locali di cortisonici a livello lombare.
È molto importante in queste patologie cercare di limitare il più possibile l’irritazione del nervo ed è quindi sconsigliato svolgere attività fisica intensa e sollevare pesi eccessivi.
Specifiche sedute di fisioterapia possono aiutare ad alleviare i sintomi e la ginnastica posturale viene utilizzata nei casi in cui sia necessaria una rieducazione motoria.
Se dopo alcuni mesi di trattamento farmacologico non si rileva alcun beneficio è possibile programmare un intervento chirurgico con lo scopo di andare ad eliminare la compressione delle radici nervose. Nel caso di ernia del disco, ad esempio, può essere indicata la sua ablazione.
Esercizi
Suggerire esercizi specifici è in generale controproducente, perché è opportuno che vengano consigliati e programmati ad personam in base a fattori quali:
- entità del dolore,
- eventuali altri disturbi associati,
- età,
- stato di forma,
- …
A solo scopo divulgativo riporto il seguente video con un possibile approccio, che tuttavia consiglio di non applicare se non previo consenso del proprio medico/fisioterapista.
Autore
Dr.ssa Giulia Grotto
Medico ChirurgoIscritta all'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Treviso n. 5639
Il dottore mi ha prescritto del Brufen per una sospetta cruralgia, devo prenderlo a stomaco pieno?
Sì, è decisamente preferibile.