Chitosano: cos’è? A cosa serve? Per dimagrire funziona?

Ultima modifica

Cos’è il chitosano?

Il chitosano è un polisaccaride derivato dalla chitina, una sostanza che si trova principalmente negli esoscheletri di crostacei come granchi, gamberi e aragoste, nonché nelle pareti cellulari di alcuni funghi.

Negli ultimi decenni il chitosano ha guadagnato attenzione in vari campi, dalla medicina alla nutraceutica, per le sue potenziali applicazioni come coadiuvante nella gestione del peso, nel controllo del colesterolo, nelle terapie contro le infezioni e persino nella medicina rigenerativa.

La struttura chimica conferisce al chitosano diverse proprietà utili, tra cui la capacità di legarsi ai grassi, formare film protettivi e agire come agente antimicrobico. Tuttavia, come spesso accade con i composti naturali, è essenziale valutare con attenzione sia le evidenze scientifiche disponibili che le limitazioni degli studi attuali.

A cosa serve?

2 capsule di chitosano nella mano di una donna

Shutterstock/Dheeraj Arora

Il chitosano ha attirato l’interesse della comunità scientifica e dei consumatori grazie a una vasta gamma di potenziali benefici per la salute. Di seguito esaminiamo le applicazioni più studiate.

Chitosano per dimagrire

Uno degli usi più popolari del chitosano è come integratore per la perdita di peso. Si sostiene che il chitosano abbia la capacità di legarsi ai grassi nel tratto intestinale, riducendo così l’assorbimento dei lipidi e promuovendo l’eliminazione di questi attraverso le feci. Il razionale di base è che la molecola, grazie alla sua carica positiva, possa attrarre e legare i lipidi, che sono carichi negativamente.

Le prove cliniche sull’efficacia del chitosano per la perdita di peso sono contrastanti. Alcuni studi suggeriscono che il chitosano possa ridurre modestamente l’assorbimento dei grassi e, di conseguenza, il peso corporeo. Ad esempio, una meta-analisi del 2018, pubblicata su Medicina, ha analizzato diversi studi clinici sull’uso del chitosano e ha concluso che potrebbe esserci una riduzione modesta del peso nei pazienti che lo utilizzano, ma persiste qualche dubbio sulla rilevanza clinica dei risultati.

Una revisione del 2008 condotta dalla prestigiosa Cochrane suggerisce che il chitosano potrebbe avere un piccolo effetto sul peso corporeo, ma i risultati di studi di alta qualità indicano che è probabile che tale effetto sia minimo.

Riduzione del colesterolo

Il chitosano è stato anche proposto come un mezzo per ridurre i livelli di colesterolo LDL (comunemente noto come “colesterolo cattivo”) nel sangue. Il meccanismo proposto è simile a quello utilizzato nella gestione del peso: il chitosano si legherebbe ai grassi e al colesterolo nel tratto gastrointestinale, riducendone l’assorbimento.

Alcuni studi sembrano promettenti, tuttavia, come per la gestione del peso, i risultati complessivi sono variabili e non tutti gli studi hanno confermato benefici significativi. Le riduzioni osservate nei livelli di colesterolo sono state generalmente modeste e non sempre statisticamente significative.

Proprietà antimicrobiche e cicatrizzanti

Un’area interessante di ricerca è l’uso del chitosano per il trattamento di ferite e infezioni. La sua struttura chimica gli conferisce proprietà antimicrobiche, rendendolo potenzialmente utile come materiale per medicazioni e trattamenti topici. Studi in vitro hanno dimostrato che il chitosano può inibire la crescita di vari batteri patogeni, tra cui Escherichia coli e Staphylococcus aureus. Le medicazioni a base di chitosano potrebbero promuovere la guarigione delle ferite grazie alla loro capacità di creare una barriera protettiva, mantenere l’umidità e stimolare la rigenerazione dei tessuti.

Questi risultati hanno portato allo sviluppo di prodotti a base di chitosano per la cura delle ferite e la chirurgia, inclusi bendaggi e spray antimicrobici. Sebbene gli studi preclinici siano promettenti, sono necessari ulteriori studi clinici per confermare l’efficacia del chitosano in diverse situazioni cliniche.

Effetti collaterali

Il chitosano è generalmente considerato sicuro quando assunto nelle dosi raccomandate, ma alcuni individui hanno riportato effetti collaterali lievi come stitichezza, gonfiore e disturbi gastrointestinali. Questi effetti sono generalmente transitori e si risolvono con l’interruzione dell’assunzione.

Controindicazioni

Poiché il chitosano è derivato principalmente dagli esoscheletri di crostacei, le persone allergiche a questi alimenti dovrebbero evitare il chitosano o usarlo solo dopo aver consultato un medico. È importante notare che alcune preparazioni di chitosano potrebbero essere prive di allergeni, ma è sempre meglio verificare con il produttore o il medico.

Il chitosano può interferire con l’assorbimento dei grassi, quindi potrebbe anche influenzare l’assorbimento di alcune vitamine liposolubili (come la vitamina A, D, E e K) o farmaci che richiedono grassi per essere efficaci. È quindi consigliabile discutere con un medico l’uso del chitosano se si stanno assumendo farmaci o integratori specifici.

Articoli Correlati
Articoli in evidenza