La depressione maggiore non è solo una malattia dell’umore: è una patologia complessa, sistemica, che può avere conseguenze gravissime, fino a essere — letteralmente — letale.
Sebbene non si tratti di una “malattia terminale” in senso stretto, come un tumore in fase avanzata o uno scompenso cardiaco irreversibile, la depressione può portare alla morte per diverse vie, dirette e indirette, ma è fin d’ora importante comprendere che si può intervenire preventivamente ed efficacemente.
Cos’è davvero la depressione maggiore
La depressione maggiore (o disturbo depressivo maggiore, secondo il DSM-5) è una condizione psichiatrica caratterizzata da un persistente abbassamento del tono dell’umore, accompagnato da sintomi cognitivi, fisici ed emotivi che compromettono il funzionamento quotidiano.
Tra i principali criteri diagnostici (che devono durare almeno 2 settimane) troviamo:
- umore depresso per la maggior parte del giorno
- perdita di interesse o piacere nelle attività abituali
- insonnia o ipersonnia
- affaticamento
- rallentamento psicomotorio o agitazione
- senso di inutilità o colpa eccessiva
- difficoltà di concentrazione
- pensieri di morte o suicidio
Il disturbo è molto più comune di quanto si pensi: secondo l’OMS è la principale causa di disabilità nel mondo e colpisce più di 280 milioni di persone.
In che modo la depressione può essere letale
Suicidio
Il suicidio è la causa di morte più direttamente correlata alla depressione.
Secondo i dati epidemiologici circa il 60% delle persone che muoiono per suicidio soffre di una forma di depressione. Questo dato varia leggermente in base alla popolazione e al contesto (ad esempio, è ancora più alto tra gli anziani e tra i pazienti psichiatrici ospedalizzati).
Le ideazioni suicidarie (pensieri ricorrenti di morte o suicidio), così come i tentativi di suicidio, sono tra i sintomi diagnostici della depressione. Il rischio di suicidio è più alto nei primi mesi della malattia, durante fasi miste (quando c’è un po’ di energia ma l’umore è ancora gravemente depresso) o in presenza di disturbi concomitanti come l’abuso di sostanze o disturbi di personalità.
Morti per cause mediche aggravate dalla depressione
La depressione può aumentare il rischio di morte anche indirettamente, agendo come fattore di rischio per malattie fisiche gravi:
- Malattie cardiovascolari: la depressione è associata a un aumento del rischio di infarto, ictus e insufficienza cardiaca.
- Dismetabolismi: la depressione è frequentemente associata a obesità, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica. Anche in questi casi, peggiora l’aderenza alle cure e la gestione dello stile di vita.
- Cancro: pur non essendoci prove che la depressione causi il cancro, è dimostrato che peggiora la prognosi nei pazienti oncologici, spesso perché riduce la motivazione a seguire le terapie.
- Aderenza alle terapie: chi è depresso tende a trascurare le cure mediche, saltare appuntamenti, interrompere terapie salvavita, o adottare comportamenti nocivi (fumo, sedentarietà, abuso di alcol).
Abbandono sociale e auto-negligenza
Nei casi più gravi la depressione può portare a una forma estrema di trascuratezza di sé, fino a compromettere l’alimentazione, l’igiene personale, la sicurezza domestica e l’accesso alle cure. Questo è particolarmente drammatico tra gli anziani soli o le persone senza rete sociale o familiare.
Si può guarire, e la vita può tornare a valere
Se stai leggendo queste righe perché soffri di depressione, o conosci qualcuno che ne è colpito, è importante sapere che la depressione non è una condanna definitiva.
Migliaia di studi clinici dimostrano che, con un trattamento adeguato, la maggior parte delle persone migliora in modo significativo, e molte riescono a uscire completamente dalla fase acuta. Non si tratta solo di “funzionare meglio”, ma di tornare a provare interesse, piacere, connessione con gli altri, voglia di vivere.
Anche nei casi più gravi o cronici, esistono strategie terapeutiche efficaci: la ricerca ha fatto enormi progressi, introducendo nuove molecole, approcci personalizzati e terapie non farmacologiche innovative. E non si è mai troppo tardi per cominciare: non importa da quanto tempo soffri, o quanti tentativi non abbiano funzionato — ogni paziente ha diritto a un trattamento su misura, e ogni depressione può migliorare.
Anche quando sembra impossibile, chiedere aiuto può essere l’inizio di una risalita reale e duratura. Nessuno guarisce da solo, ma nessuno è solo se decide di farsi curare. La depressione toglie la speranza, ma la medicina può restituirla.
E vale la pena crederci.