I 7 alimenti da evitare a ogni costo se ci tieni ai tuoi reni

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Gli alimenti da evitare a ogni costo se ci tieni ai tuoi reni

I reni sono organi fondamentali per la nostra salute: filtrano il sangue, regolano l’equilibrio idrosalino, eliminano tossine, controllano la pressione arteriosa e partecipano alla produzione di ormoni. Eppure, spesso ce ne ricordiamo solo quando iniziano a funzionare male.

Molti danni renali si sviluppano lentamente e in modo silenzioso, spesso per abitudini alimentari scorrette protratte nel tempo. Alcuni cibi o combinazioni alimentari, infatti, possono sovraccaricare i reni e contribuire allo sviluppo o al peggioramento di malattie renali croniche, anche in assenza di sintomi iniziali.

Disclaimer: il titolo di questo articolo è volutamente provocatorio e non va interpretato in modo assoluto. Nelle persone sane, con funzione renale normale e senza altri fattori di rischio (come pressione alta, diabete o familiarità per malattia renale), non è necessario evitare del tutto questi alimenti, ma piuttosto limitarne la frequenza e le quantità, in un’ottica di equilibrio complessivo della dieta. Tuttavia, per chi ha già una funzione renale ridotta o condizioni predisponenti, alcuni cibi possono diventare effettivamente dannosi anche a basse dosi.
L’obiettivo dell’articolo è fornire una guida informata e basata su evidenze scientifiche, senza allarmismi ma con chiarezza.

 

Perché l’alimentazione conta (anche prima della malattia)

Secondo dati del Global Burden of Disease, centinaia di milioni di persone nel mondo soffrono di malattia renale cronica (CKD), spesso diagnosticata in fase tardiva. Una parte rilevante di questi casi è evitabile agendo sui fattori di rischio modificabili, primo fra tutti l’alimentazione.

Anche chi non ha una malattia renale conclamata, ma presenta pressione alta, diabete o familiarità, dovrebbe prestare particolare attenzione alla dieta.

I 7 alimenti (o categorie) da evitare a ogni costo per proteggere i reni

1. Carni lavorate e insaccati

Fette di salame

Shutterstock/613245515

Le carni lavorate (salumi, salsicce, wurstel, pancetta, ecc.) sono ricche di:

  • Sodio (sale aggiunto per conservazione)
  • Fosfati inorganici (additivi alimentari)
  • Grassi saturi

Questi componenti aumentano il rischio di ipertensione e danno endoteliale, promuovendo la progressione della malattia renale. I fosfati aggiunti, in particolare, sono assorbiti quasi al 100% e contribuiscono all’iperfosfatemia, tossica per il rene.

In prodotti senza additivi fosfatici il rischio principale resta il sodio

Cosa evitare: prosciutto crudo e cotto, salame, mortadella, bresaola, speck, cotechino, wurstel.

2. Cibi ultraprocessati e fast food

Questi prodotti (patatine, snack confezionati, merendine industriali, panini da fast food) contengono:

  • Alte dosi di sodio, zuccheri semplici e grassi saturi
  • Additivi contenenti fosforo (come i polifosfati)

Oltre a favorire obesità e insulino-resistenza, causano un aumento del carico osmotico e acido filtrato dai reni, con conseguente danno tubulare.

Esempi concreti: snack salati, pizze surgelate, piatti pronti da microonde, prodotti da forno industriali, bibite zuccherate.

3. Bevande zuccherate (inclusi succhi industriali)

Il consumo regolare di bevande zuccherate è associato a:

  • Maggiore incidenza di diabete di tipo 2
  • Ipertensione arteriosa
  • Aumento del rischio di albuminuria e declino del filtrato glomerulare

Anche i “succhi di frutta” del supermercato, spesso percepiti come sani, contengono zuccheri aggiunti e nessuna fibra.

Da evitare: cola, aranciate, tè freddi zuccherati, energy drink, succhi confezionati, acqua aromatizzata zuccherata.

4. Cibi ricchi di sodio

Il sodio è un nemico silenzioso del rene. Il consumo eccessivo:

  • Aumenta la pressione arteriosa
  • Stimola la fibrosi renale
  • Riduce l’efficacia dei farmaci antipertensivi

L’OMS raccomanda meno di 5 grammi di sale al giorno, ma in Italia ne consumiamo in media oltre il doppio. Gran parte del sodio non viene dal sale da cucina, ma dai cibi industriali.

Esempi da limitare/evitare: dadi da brodo, salse pronte (soia, ketchup, senape), pane industriale, formaggi stagionati, cracker, olive in salamoia.

5. Formaggi stagionati e ricchi di sale

I formaggi stagionati non solo contengono molto sodio, ma anche fosforo (anche se con biodisponibilità più bassa dei fosfati aggiunti) e grassi saturi in quantità elevate. Nei soggetti con insufficienza renale, il fosforo in eccesso non viene eliminato efficacemente, causando squilibri minerali e calcificazioni vascolari.

Nei soggetti sani si raccomandano quindi porzioni piccole e non quotidiane.

Da evitare soprattutto in caso di funzione renale compromessa: parmigiano, pecorino, gorgonzola, grana, provolone, caciocavallo.

6. Proteine in eccesso (soprattutto animali)

Diete ad alto contenuto proteico aumentano la pressione intraglomerulare e accelerano il declino della funzione renale (ma solo in persone già a rischio).

Questo vale soprattutto per le proteine animali (carni rosse, formaggi, uova), mentre le proteine vegetali (legumi) sembrano avere un impatto minore.

Cosa evitare: regimi iperproteici non bilanciati, diete “cheto” o “low carb” estreme non supervisionate da medici o dietisti.

7. Alcol in eccesso

Un consumo elevato e regolare di alcol:

  • Induce ipertensione
  • Peggiora il controllo glicemico
  • Espone a disidratazione e tossicità diretta renale

L’alcol, inoltre, interagisce con numerosi farmaci, compresi quelli usati in chi ha problemi renali.

Consiglio pratico: limitare a massimo 1 unità alcolica/die per le donne e 2 per gli uomini, dove 1 unità equivale a 125 ml di vino o 330 ml di birra.

Cosa mangiare invece: protezione attiva dei reni

Una dieta protettiva per i reni dovrebbe essere:

  • Ricca di frutta e verdura fresca (entro i limiti del potassio in caso di CKD)
  • Basata su proteine vegetali e cereali integrali
  • Con grassi insaturi (olio extravergine di oliva, frutta secca)
  • A basso contenuto di sodio, fosforo e zuccheri raffinati

Le diete di tipo DASH o mediterranea tradizionale sono le più studiate e consigliate a livello internazionale per la protezione cardiovascolare e renale.

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